Successo a Pompei con la musica e preghiera
per la Pace
Un canto di speranza è partito domenica 14
novembre da Pompei, un invito a
non dimenticare, perché ricordare vuol dire
non morire. Nel serbare memoria
di Nasiriya, di Beslan e di tutte le stragi
che ogni giorno riempiono le
pagine di cronaca nera, infatti, si perpetua
il ricordo e il sacrificio di
tanti innocenti.
Quattordici artisti cristiani, di diversa
provenienza e formazione, hanno
dato vita alla seconda edizione di "La
memoria e/è il canto", nel Teatro "Di
Costanzo-Mattiello" della città mariana.
Assieme al Vescovo, Mons. Carlo
Liberati, erano presenti il Sindaco, Avv.
Claudio D'Alessio; il Consigliere
Provinciale, Dott. Giuseppe Tortora; il
Presidente del Tribunale di Torre
Annunziata, Dott. Antonio Greco; il Capitano
Fernando Maisto, dell'Arma dei
Carabinieri; e il Capitano Massimiliano De
Lucia, della Guardia di Finanza.
All'inizio, l'attrice Lucia Nigri ha
declamato la poesia "Testamento", di
Kriton Athanasulis, sulla necessità di
conservare la memoria del passato. Lo
spettacolo si è, poi, snodato attraverso
l'alternanza di canzoni e di testi
poetici, con l'inserimento di immagini
significative, in una sorta di
percorso simbolico ricco di suggestioni. Don
Mimmo Iervolino, giovane
sacerdote napoletano, ha cantato "Non mi
arrenderò" e "Ogni giorno di più"
per esprimere il proprio personale impegno
ad andare avanti, pur in una
realtà difficile.
"Tu mi hai chiamato", in cui si riconosce
Gesù come vero e solo amico, e
"Noi saremo", chiaro messaggio di speranza
per un futuro all'insegna
dell'amore, i brani eseguiti da Mario
Migliarese, cantautore calabrese le
cui canzoni invitano alla riflessione e
all'introspezione.
La poesia "Canto di Simeone" di Thomas Eliot,
famoso testo contro la
guerra,ha riportato l'attenzione
sull'attualità, con le sue parole finali:
"..fa' che veda la tua salvezza". Roberto
Bignoli, famoso cantautore
cristiano, con il canto "Le lacrime di Dio",
ha comunicato la trasformazione
avvenuta in lui dopo l'incontro con Dio,
grazie al quale la sua croce, cioè
le sue stampelle, sono diventate compagne di
vita, ali per volare.
Il gruppo Nuovo Clan Alleluia, composto da
Antonio Pasella, Mauro Scaringi,
Livia Frau, Maria Marra e Cristina Grego, ha
voluto ricordare il famoso
autore Marcello Giombini, scomparso un anno
fa, eseguendo la sua canzone:
"Non vi conosco tutti".
Il tenore Valerio Aufiero ha interpretato
"Tutte le vie dell'uomo", ispirato
ad una frase del libro dei Proverbi. Altro
momento poetico con "Fa' di me un
fiume", di David Maria Turoldo.
Junior Robinson, famoso gospel singer
inglese, ha incantato la platea con la
sua voce. Ha anche raccontato il suo
personale incontro con Dio, quando ha
sentito la chiamata ad usare il suo talento
per diffondere, attraverso la
musica e il canto, il messaggio d'amore di
Gesù.
Un momento molto alto è stata la recita
della "Preghiera di San Bernardo
alla Vergine", dal XXXIII canto del Paradiso
di Dante Alighieri.
In seguito, Davide Ducceschi del gruppo il
Sicomoro, ha eseguito una canzone
dedicata a Padre Pio. Don Giosy Cento,
sacerdote e cantautore molto noto al
grande pubblico, ha cantato due brani del
suo repertorio coinvolgendo tutto
il pubblico e comunicando loro la gioia di
lasciarsi guidare da Dio nel
proprio cammino.
La riuscitissima manifestazione, trasmessa
in diretta da "TeleAkery-Napoli
Nova", si è conclusa nella certezza che ".
se l'uomo può pregare, allora non
è ancora sconfitto".
Numerosi applausi a tutti gli organizzatori:
Effe Emme Edizioni, Heart Beat
Records, Profeta.It, Secop e Santuario di
Pompei; il direttore artistico,
Don Amelio Cimini; l'organizzatore, Peppino
Piacente; il direttore della
fotografia, Antonio Serlenga, il curatore
delle immagini, Primo Leone; il
gruppo de "I poeti La Vallisa",
l'Associazione "Musica e Vita".
Al mattino, nel Santuario della Beata
Vergine del Rosario, Mons. Carlo
Liberati, Delegato Pontificio e
Vescovo-Prelato, ha presieduto una solenne
concelebrazione eucaristica, in suffragio
delle vittime di Nasiriya, ad un
anno dalla strage, nella quale persero la
vita 19 italiani. Nell'omelia, il
Presule si è soffermato sull'infinito amore
che Dio ha per gli uomini, per
tutti gli uomini. "Dobbiamo rispondere a
questo amore, - ha detto Mons.
Liberati - preparandoci all'incontro con Lui
perseverando nel nostro cammino
di fede e di testimonianza. La morte non è
la fine di tutto. La morte è
rinascita a vita nuova. Nessuno di noi
perirà e nella risurrezione
ritroveremo anche tutte le nostre opere
buone".
Nella Foto: Davide Ducceschi dei "Sicomoro",
Don Giosy Cento, Roberto Bignoli, Don Mimmo
Iervolino e il cantautore Gospel inglese
Junior Robinson
Loreta Somma
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