La relazione
di un Direttore di Banca al posto di Di Pietro e
Boccalone.
La
Conferenza stampa tenuta ieri dall’Assessore
alle Finanze del Comune di Benevento, è un
esempio chiarissimo di quella strategia della
propaganda, da tempo adottata dal Centro-destra,
che prevede di non rispondere nel merito alle
critiche motivate ed argomentate riferite alla
gestione dell’Ente, ma di limitarsi ad offendere
l’avversario e ripetere, ossessivamente, che
“tutto è a posto”.Questo succede anche a
proposito del Dissesto Finanziario dell’Ente.
Occorre ricordare, in sintesi, che la
Commissione Liquidatrice nominata dal Ministero
ha sostenuto che i soldi derivanti dalla vendita
degli immobili alla Università, devono essere
utilizzati, come prevede la legge, per pagare i
creditori che attendono da oltre 10 anni di
recuperare almeno in parte quanto spettante.
Dice la Commissione Liquidatrice che
l’Amministrazione Comunale sbaglia nel pensare
che i soldi incassati per la vendita dei palazzi
all’Università possano essere utilizzati per
altre spese, mentre per pagare i creditori
bisogna contrarre un altro mutuo che indebita
l’Ente, quindi tutta la collettività, per altri
decenni.
Questo ragionamento appare condivisibile e gli
amministratori di Palazzo Mosti hanno il dovere
di spiegare perché non sono d’accordo,
trattandosi di gestione di soldi pubblici
nell’interesse pubblico e non di gestione di
fatti personali.
Invece l’assessore alle Finanze, Di Pietro e il
Direttore Generale, Boccalone, hanno solo
farfugliato qualcosa sostenendo che quei beni
immobili ceduti all’Università non erano stati
inseriti tra i beni da alienare. Ma questo non
ha chiarito nulla ed anzi ha posto un ulteriore
interrogativo: perché quegli immobili, pur non
essendo necessari alle attività del Comune non
sono stati inseriti nell’elenco dei Beni da
cedere per sanare il dissesto e poi sono stati
venduti all’Università? Boccalone e Di Pietro
non intendono rispondere, si sono spazientiti e
hanno deciso di mandare a casa la Commissione
Liquidatrice che si è permessa di ricordare che
quel dissesto deve essere chiuso ora e non
trasferito alla future generazioni.
Nel corso della Conferenza stampa di ieri,
l’Assessore Di Pietro avrebbe anche dovuto
rispondere agli interrogativi posti dal
consigliere di opposizione Cosimo Lepore, il
quale ricorda che il Bilancio Consuntivo
dell’anno 2003 si è chiuso con un debito di
oltre 159 milioni di euro (circa 300 miliardi di
vecchie lire) solo in parte bilanciati da 151
milioni di euro di crediti che per circa il 25%
appaiono “gonfiati” nel senso che non sono più
esigibili. Le considerazioni del consigliere
Lepore sono allarmanti e meritano una risposta
precisa e responsabile.
L’assessore Di Pietro, invece, si limita a fare
l’ironico e a dire che le Banche fanno ancora
credito al Comune e questo significa che i conti
stanno a posto.
Ma
che significa? Tutti i Comuni che vanno in
dissesto hanno una Banca Tesoriera che gli fa
credito, ma questo non impedisce la Bancarotta.
Anche la Parmalat o alcune grandi Società di
Calcio vantavano rapporti e crediti consistenti
con le Banche, eppure hanno fatto la fine che
conosciamo. Di Pietro e Boccalone, devono
ricordare di essere lautamente pagati con i
soldi prelevati dalle casse comunali, non per
fare gli spiritosi o gli arroganti, ma per dare
chiarimenti e rispondere del proprio operato. Se
per tranquillizzare i cittadini sui 300 miliardi
di debiti del Comune, basta dire che le Banche
ci danno ancora fiducia, allora a che servono un
assessore alle Finanze e un Direttore Generale?
Sostituiamoli con una relazione periodica del
Direttore della Banca!
Benevento, 26 febbraio 2005
Il
coordinamento provinciale
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