22 settembre 2005
Errico: piano regionale per la disoccupazione
Liliana Naimoli

 

 

 

 

COMUNICATO STAMPA

21 Settembre 2005

 

La condizione complessiva del lavoro in Campania richiede con urgenza la costruzione e l’attuazione immediata di un piano Regionale ad hoc, che, con decisione, ma anche con avveduta razionalità, aggredisca e scomponga le tessere del complesso mosaico: disoccupazione, inoccupazione, precarietà strutturale ed ambientale, lavoro nero ecc ……..

         L’approccio al problema presuppone l’abbandono di vecchie ed inefficaci pratiche, ispirate all’improvvisazione, alla provvisorietà e quindi alla straordinarietà.

         Il punto di partenza è la programmazione articolata di un progetto complesso, strategicamente connesso con lo sviluppo.

         Non ha senso intervenire solo sulle emergenze; queste vanno attentamente studiate, con un accertamento delle cause e la conseguente previsione degli effetti.

         L’emergenza va collegata ad una visione prospettica, in modo da evitare la strategia capziosa dei due tempi, che si riduce ad un tempo solo, perché il secondo non arriverà mai.

Questa strategia progettuale consente di dare una via di uscita al precariato attraverso procedure attuative progressive.

La condizione dei Lavoratori Socialmente Utili si pone all’attenzione di tutto il sistema politico-economico, coinvolgendo il governo nazionale e le autonomie locali.

 

         Le liste con i nomi non bastano e non danno una visione giusta del fenomeno: occorre fare un’analisi attenta delle professionalità dei singoli, ad evitare che nelle lunghe liste figurino accomunate nello stesso alveo forze professionali diverse sia per settori di specializzazione che per avanzamento culturale.

         Queste professionalità hanno diritto ad un forte segnale di fiducia; tutte le risorse disponibili vanno investite in un  progetto  serio  di  formazione  e  di  

riqualificazione, nella prospettiva di una stabilizzazione che ponga fine ad una cronica condizione di disagio.

 

         A tal proposito ricordo con certo disappunto che un numero cospicuo di lavoratori ha portato a termine una prima fase dei corsi di qualificazione attivati quando ministro del lavoro era Clemente Mastella; la seconda fase, pure programmata, è di là da venire.

 

         Sollecitarne l’attuazione è un dovere istituzionale di tutti.

         In questo scenario, è evidente che la situazione più problematica riguarda la città di Napoli e la sua provincia, dove il fenomeno della disoccupazione assume aspetti drammatici ed attraversa in modo orizzontale un po’ tutto il sistema sociale.

 

         Sembra giusto che vadano concentrate qui le risorse adeguate. Occorre, tuttavia, studiare e mettere in atto, nella fase di ripartizione delle risorse, parametri di riferimento più sicuri, che derivino da una analisi attenta dei bisogni e di quei fattori particolari, che costituiscono l’indicatore variabile da provincia a provincia, da territorio a territorio.

 

         La provincia di Benevento conta 172 LSU; il numero in sé non può rappresentare l’unico riferimento per la ripartizione delle risorse.

         E’ importante tener conto della qualità della domanda, della vocazione professionale della persone, del tessuto socio-economico e dei sistemi territoriali.

 

         In una prospettiva di qualificazione professionale occorre dare spazio all’Istruzione ed alla Formazione Tecnica Superiore, semplificando le procedure di accreditamento agli Istituti di Istruzione Superiore, che sono sicuramente più funzionali ad un progetto di continuità e di perfezionamento delle conoscenze e delle competenze necessarie, per una spendibilità anche in ambito europeo del titolo acquisito nello studio curriculare.

 

Napoli, lì 21.09.05

 

                                                    Dr. Fernando Errico

                                                                                                    Consigliere della Regione Campania

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