Mercoledì 31 agosto 2005

7a festa nazionale UDEUR Popolari

 

 

Ore 10.00 CORSO DI FORMAZIONE – Centro Congressi Grand Hotel Telese

Tema: COMUNICAZIONE POLITICA: Elezioni Primarie 2005, strategia vincente, grande mobilitazione.

  • On. Marco VERZASCHI – Responsabile Nazionale Primarie 2005

  • Dott. Pino BICCHIELLI – Dirigente Organizzativo Popolari UDEUR

Introduce e modera:

  • Dott.ssa Cristina CUMINETTI – Responsabile Formazione e Comunicazione

 


 

Ore 12.00 Centro Congressi Grand Hotel Telese -

Consiglio Nazionale Giovani Popolari - Udeur


 

Ore 16.45 Giulio ANSELMI - Direttore de “La Stampa” di Torino -

Intervista all’On. Romano PRODI

Foto dell'intervista

 


 

Ore 18.30 Dibattito:

IL RISCHIO – Declino tra DPEF e Finanziaria

Intervengono:

  • Sen. Giuseppe VEGAS – Vice Ministro dell’Economia
  • On. Pierluigi CASTAGNETTI – Capogruppo Margherita Camera dei Deputati
  • On. Ugo INTINI – Capogruppo SDI Camera dei Deputati
  • On. Luca VOLONTE’ – Capogruppo UDC Camera dei Deputati
  • On. Luciano VIOLANTE – Capogruppo D.S. Camera dei Deputati
  • On. Paolo CENTO – Capogruppo Verdi Camera dei Deputati
  • On. Stefano CUSUMANO – Capogruppo Popolari-Udeur Camera dei Deputati

Modera:

  • Pierangelo PIEGARI – Inviato TG1

Foto del dibattito

 


 

Ore 19.00 Dibattito c/o Teatro delle Terme

“FEDERALISMO E SUSSIDIARIETA’ IN SANITA’: LA SANITA’ DISEGUALE”

 Introduce:

  • On. Marco VERZASCHI – Responsabile Nazionale Primarie 2005 Intervengono: On. Francesco STORACE – Ministro della Salute
  • On. Nerina DIRINDIN – Assessore Sanità Regione Sardegna
  • On. Prof. Angelo MONTEMARANO – Assessore alla Sanità Regione Campania
  • On. Luigi PEPE – Presidente Ordine dei Medici di Lecce
  • Dott. Antonio DE VIZIA – Presidente Confindustria – BN- Sanità Privata
  • Dott. Marino SCHERILLO – Presidente A.N.M.C.O. Regione Campania
  • Sen. Rocco SALINI – Commissione Sanità Senato
  • Dott. Pasquale DI GUIDA – Responsabile Dipartimento Sanità BN

Modera:

  • Dott. Luciano LOMBARDI – Giornalista Scientifico

Foto del dibattito

 


 

Rassegna stampa 


Prodi raccoglie le 10.000 firme necessarie per candidarsi alle primarie

FONTE: www.libero.it 

Link: http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/prodifirme.html 

 Mercoledí 31.08.2005 18:58

Il leader dell'Unione, Romano Prodi, è convinto che l'Italia debba "rendere più armonico il sistema fiscale. Le rendite finanziarie sono tassate dal 18% in sù in tutti i maggiori Paesi europei, mentre in Italia al 12,5% - ha sottolineato Prodi - Sul lavoro, invece, gravano più del doppio delle tasse. Ci sono tanti sistemi per tutelare i piccoli risparmiatori da chi specula. L'attuale sistema porta squilibri".

Dopo Fausto Bertinotti anche il Professore è sicuro di poter partecipare alle primarie. Il Professore ospite di Clemente Mastella alla festa dell'Udeur di Telese dice: "Sono già state raccolte le 10mila firme per la mia candidatura alle primarie dell'Unione".


Prodi: "Tagliamo i costi della politica"

Link: http://canali.libero.it/affaritaliani/soldiepoliticaa.html 

I Ds: "Giusto". Franceschini: "Ma Berlusconi ha tanti soldi" Mercoledí 31.08.2005 18:19

"Tagliamo gli stipendi, la politica ci costa troppo". "Serve più trasparenza e poi qui si vota troppo". E ancora: per risparmiare "proporrò di fare al massimo due consultazioni per ogni legislatura". Così Romano Prodi in un'intervista a La Stampa propone il taglio dei costi di una politica troppo costosa. "Io penso - aggiunge - che vada ridotto, ripeto gradualmente e nel corso degli anni, il costo delle indennità degli eletti, le spese e i costi delle campagne elettorali e anche il costo per il mantenimento delle istituzioni e dei partiti. Quando al Parlamento europeo si è parlato di armonizzazione salariale tra gli europarlamentari, dalle tabelle risultò che gli italiani sarebbero stati i più 'penalizzati' da una riforma".

Il problema del caro-politica a cominciare dagli stipendi troppo alti dei politici "sicuramente esiste". Ad ammetterlo è anche il coordinatore della Margherita Dario Franceschini secondo il quale "bisogna assolutamente perseguire la possibilità di ridurre i costi complessivi ed introdurre criteri di trasparenza".

"Ricordo comunque - aggiunge l'esponente diellino - che prima del finanziamento pubblico, i partiti erano più ricchi, avevano più sedi e promuovevano iniziative più costose". E poi "non dimentichiamo - sottolinea - che dall'altra parte c'è l'uomo più ricco d'Italia che non si farà problemi a mettere a disposizione decine e decine di miliardi di vecchie lire nella prossima campagna elettorale".

"Non c'è niente di demagogico nel modo e nella misura" con cui Romano Prodi pone la questione del 'caro-politica' : "Un tema cui i cittadini sono giustamente sensibili, tanto più in un tempo in cui tante famiglie sono costrette a tirare la cinghia" e poi "egli si mostra perfettamente consapevole dei costi della democrazia, ma sarebbe ipocrita ignorare i confronti internazionali". A dar man forte al Professore nella sua campagna contro i costi della politica è il vicecapogruppo alla Camera della Margherita, Franco Monaco convinto che "una cura dimagrante gioverebbe anziché nuocere alla qualità dell'azione di politici, partiti, istituzioni: alleggerendoli, li aiuterebbe a concentrarsi sul cuore della loro missione civile, anziché su di sé e sui propri apparati".


Prodi: "Tagliamo i costi della politica"

Link: http://canali.libero.it/affaritaliani/soldiepoliticaa.html?pg=2 

. I Ds: "Giusto". Franceschini: "Ma Berlusconi ha tanti soldi" Mercoledí 31.08.2005 18:19

"Il tema dei costi impropri della politica è oggi una grande questione democratica, già da alcuni di noi sollevata a luglio, e che poi era passata in secondo piano nel confuso dibattito estivo sulla questione morale. Ha fatto bene quindi Romano Prodi a rilanciarlo con determinazione". Il plauso al Professore è del diessino Cesare Salvi secondo il quale "i costi del funzionamento della democrazia è giusto che siano posti a carico della collettività, ma in modo limpido e trasparente".

"Vanno invece eliminati - sottolinea Salvi - i costi impropri: il numero e l'entità delle retribuzioni degli eletti, che ormai riguarda oltre 200 mila persone; gli sprechi istituzionali, dei quali purtroppo sono protagoniste soprattutto le regioni; le consulenze e gli incarichi troppo spesso inutili e inutilmente costosi che hanno raggiunto anch'essi il numero di quasi 200 mila persone. Non si tratta di un approccio moralistico - spiega Salvi - ma di una grande questione politica, perché è in discussione la qualità e il modo di essere della democrazia e la funzione della rappresentanza, che non deve diventare una carriera retribuita. Anche per i partiti serve una nuova legge che condizioni il finanziamento a statuti democratici e pubblici e che faccia prevalere l'erogazione dei servizi rispetto al pagamento monetario. Una legge sui partiti è necessaria non contro i partiti, ma per ridare ad essi la funzione primaria assegnata loro dalla Costituzione".

"Altrettanto importante - prosegue il leader della Sinistra Ds - è la riforma dei meccanismi istituzionali che incentivano costi e sprechi: dal presidenzialismo strisciante ai sistemi elettorali, alla malintesa idea di federalismo, come assenza di controlli, finora prevalsa, che si è rivelata troppo costosa e inefficiente. La riforma della politica e dei suoi costi deve diventare un tema centrale del progetto complessivo dell'Unione. I Ds, che approvarono all'unanimità a luglio un ordine del giorno da me presentato con Fabio Mussi e Giorgio Napolitano, possono e devono essere protagonisti di una iniziativa in questo campo". E per Salvi "un primo esempio positivo potrà avvenire da una forte moderazione degli inevitabili costi delle imminenti primarie: chiunque conosca l'esperienza degli USA sa infatti che il mix tra personalizzazione della politica e elezioni primarie può diventare un luogo di moltiplicazione dei costi della politica e di riduzione delle effettive possibilità di partecipazione democratica".

"Qualsiasi cosa serva per far tornare a crescere la fiducia dei cittadini nei confronti della politica è utile e importante". Il responsabile Organizzazione della Quercia, Marina Sereni, apprezza la 'sortita' contro il 'caro-politica' del leader in pectore dell'Unione Romano Prodi. "Il distacco tra la politica ed i politici e la società c'è quindi è necessario impegnarsi con ogni mezzo a ridurlo" ritiene la diessina secondo la quale "gli spunti, più che proposte, sollevati da Prodi sono condivisibili. Naturalmente al momento della stesura del programma - aggiunge la Sereni - dobbiamo essere coscienti che ci sono preoccupazioni più pressanti come il rilancio economico, il caro-prezzi, il lavoro... ma credo che proprio perché la vita delle famiglie si presenta ora così difficile è bene che dalla politica venga un esempio, un gesto che punti si ad una riduzione dei costi ma soprattutto ad una trasparenza nelle spese".

"E noi Ds - rende noto la Sereni - su questo stiamo già lavorando. Non a caso alla prossima festa nazionale dell'Unità presenteremo un libro che spiega dove, al di là del finanziamento pubblico, raccogliamo i nostri fondi, come è possibile farlo attraverso l'autofinanziamento e come li spendiamo". In ogni caso per la diessina il tema del caro-politica l'Unione lo deve affrontare con l'obiettivo di assicurare "parità di condizione tra i contendenti... cioè tra chi affronta la campagna elettorale solo con il contributo pubblico e chi invece ha la possibilità di intevenire con enormi risorse", qualsiasi riferimento è assolutamente intenzionale.

"Apprendiamo con piacere, dall'intervista su La Stampa, che Prodi ha la stessa nostra opinione sulla necessità di ridurre i costi della politica" ha dichiarato Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori. "Da 10 anni Italia dei Valori sta lottando in prima linea su questi temi e oggi, con il Patto Etico, la questione Costi della Politica, è diventata uno dei punti del programma della mia candidatura alle Primarie. Su questa questione (e su tante altre, precisamente 102) IDV si pone come valore aggiunto all'interno dell'Unione, perché non vorremmo che succedesse poi come in passato, che si predica bene e si razzola male. Per questo - ha proseguito Di Pietro - abbiamo deciso di stilare il Patto Etico e offrirlo ai cittadini sottoforma di Proposta di Legge di Iniziativa Popolare e chiediamo che i punti siano inseriti nel Programma dell'Unione per le prossime elezioni politiche. Più persone sceglieranno me alle Primarie - ha concluso Di Pietro - più questo Patto diventerà elemento di forza all'interno dell'Unione e quindi anche l'importante questione dell'abbattimento dei costi della politica, ripresa oggi da Prodi".

"La riduzione dei costi della politica, come proposto da Prodi, deve essere collegata a una grande battaglia per ampliare le forme di partecipazione decisionale alle scelte sul futuro del paese: è questa la vera sfida democratica che l'Unione deve portare come contributo al rafforzamento e al rinnovamento della democrazia". E' quanto sostiene il verde Paolo Cento secondo il quale "c'è bisogno di un'etica della responsabilità e non di una nuova 'stagione antipolitica' che rischierebbe solo di allontanare la partecipazione e ridurre la rappresentanza a uso e consumo dei poteri forti. Se la sfida lanciata da Prodi va in questo senso, va sostenuta sapendo che il costo della politica - conclude - va condotta a criteri di trasparenza e che i partiti mantengono ancora ad oggi una loro funzione sociale che non può essere ridotta a quella dei comitati elettorali".

"Parla di ridurre i costi della politica e si inventa le primarie solo per risolvere i problemi interni al Centrosinistra. Parla di trasparenza e non dice quanto costano le primarie e dove piglia i soldi. Ma veramente crede di fare fessi gli italiani con demagogia spicciola?". Alessandra Mussolini commenta le dichiarazioni di Prodi sulla riduzione dei costi della politica e della necessità di trasparenza: "Il Professore predica bene e razzola malissimo: se proprio vuole cominci da casa sua! Dia l'esempio e pubblichi sui maggiori quotidiani nazionali i nomi dei finanziatori della sua campagna per le primarie gli importi che hanno o stanno versando. Soltanto dopo potrà fare proclami".


Prodi: ''Definitivo tramonto della fiducia in Berlusconi''

Fonte: www.adnkronos.com 

Link: http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Politica&loid=1.0.130195140 

''Le risposte di Fazio? Formali e non sufficienti''

Il Professore dice no al terzo polo proposto da Monti: ''Con il bipolarismo è tutto più semplice, c'è una chiara alternanza'' Telese Terme, 31 ago. - (Adnkronos/Ign) - ''E' finita la presa emotiva di Berlusconi. La fiducia nei suoi confronti è definitivamente tramontata perché la realtà l'ha uccisa''. Romano Prodi, dalla festa dell'Udeur a Telese, giudica finita l'era del Cavaliere. E anzi spiega che ormai il centrosinistra può frenare gli attacchi diretti al premier, in quanto a puntare il dito contro Berlusconi ci pensano i suoi stessi alleati. ''Credo che ormai l'antiberlusconismo sia il collante soltanto del centrodestra'', spiega il Professore a chi gli chiede se l'antiberlusconismo sia ancora il principale collante per il centrosinistra. ''Ci sono più critiche dei colleghi di coalizione di Berlusconi che da parte nostra - aggiunge Prodi -. Mi rimproverano di essere troppo gentile, ma nel centrodestra ci sono tali tensioni che basta stare a guardare che fanno tutto loro. Sono ormai arrivati all'insulto personale''.

Il Professore non nasconde la gravità della crisi del Paese. E a riguardo assolve il sistema elettorale, chiamando direttamente in causa la maggioranza. La crisi attuale del Paese è da ascrivere interamente al centrodestra. Per Prodi infatti il sistema bipolare è stato reso inefficiente da chi ha governato il Paese negli ultimi cinque anni, con ''il centrodestra che ha dato alle frange estreme un ruolo determinante e ricattatorio''. E a questo punto quindi non è il bipolarismo che deve essere cambiato. Prodi si rivolge direttamente all'ex commissario europeo Mario Monti, che ha proposto il grande centro, chiarendo di non condividere l'idea del terzo polo. ''Con Monti abbiamo lavorato insieme in Europa e ho rimpianto per il buon lavoro che abbiamo svolto insieme. Mille volte abbiamo parlato di politica e Monti non ha detto nulla di nuovo rispetto al passato. La sua unica preoccupazione è l'efficienza del governo''. ''Io ritengo - ha spiegato - che tanti problemi del nostro paese siano stati causati proprio dai governi di centro che pur di stare insieme non prendevano decisioni. Con il bipolarismo, invece, è tutto più semplice, c'è una chiara alternanza''.

E l'opposizione quale ricetta offre per uscire dalla crisi del Paese? ''Nella situazione in cui siamo non è possibile applicare una politica dei due tempi e cioé prima risanamento e poi rilancio. La nostra priorità, infatti, è il rilancio perché altrimenti non ci sono le risorse per il risanamento''. Parlando di come trovare risorse per il rilancio il Professore fa l'esempio del cuneo fiscale. ''Occorre tagliare parte delle imposte sulle ore lavorative''. Il leader dell'Unione dice inoltre che la politica di rilancio del centrosinistra sarà basata su due pilastri. ''Innanzitutto bisogna dare benzina, dare una frustata al sistema produttivo ed industriale. Poi, bisogna incoraggiare l'innovazione e la ricerca. Su questo deve esserci l'impulso del governo. Questi sono i due passi fondamentali per la ripresa che dovra' essere rivolta soprattutto ai giovani e alle donne''. 'Io non amo lanciare gli slogan, ma se mi viene chiesto lo slogan che io penso per il centrosinistra sarà: 'Con i giovani per rilanciare il Paese'''.

Poi il Professore tocca l'argomento caldo del momento: quello relativo al Governatore di Bankitalia. E al riguardo non risparmia critiche al numero uno di Palazzo Koch: ''Dire che 'abbiamo rispettato la legge' non è una risposta politica, è una risposta formale e non è sufficiente. Bankitalia deve rispondere ai problemi e non al manuale che guida le azioni. Oltretutto quando, come si è visto, il manuale va adeguato, modernizzato e -spiega ancora - adattato alle necessità''. E sempre sul tema delicato delle banche e del risparmio Prodi ''torna a chiedere che venga immediatamente discussa la legge sul risparmio. Sarà finalmente l'occasione per mettere a punto regole precise perché dopo Parmalat e Cirio non si è fatto nulla, non si sono fatte nuove regole, non abbiamo imparato dagli errori. Tutti i paesi sbagliano, ma un grande paese democratico impara dagli errori commessi''. ''Un grande paese democratico reagisce agli errori -ribadisce - abbiamo una mancanza di Autorità e garanzie che portano gli stranieri a credere sempre meno nel nostro paese. Più che stare dietro alle intercettazioni, la politica dovrebbe mettersi al lavoro per formulare nuove regole. Purtroppo finora le tensioni tra la Lega e il resto del centrodestra hanno bloccato tutto''. Infine la proposta di tassare le rendite finanziarie come avviene in Europa, portando la ritenuta dal 12% al 19%. ''Nella situazione attuale - motiva il leader dell'Unione - ci sono troppi squilibri e iniquità''.


Fonte: Televideo Rai pag. 123

Politica PRODI: PARALISI ULTIMI 5 ANNI COLPA DELLA CDL

"La paralisi degli ultimi cinque anni non è colpa del bipolarismo bensì del centrodestra che ha lasciato che le ali radicali avessero un peso decisivo, ricattatorio". Lo ha detto il leader dell'Unione Prodi, alla festa dell'Udeur a Telese. E sul centro: "Il grande centro non serve con un governo efficiente. In passato il centro è stato causa di immobilismo". Poi: "L'antiberlusconismo ormai è il collante del centrodestra. Ci sono più critiche dei colleghi di coalizione che da parte nostra". Poi: "E' finita la presa emotiva di Berlusconi, la fiducia nei suoi confronti è definitivamente tramontata".

 

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