Una festa
di mare, di sport e di popoli
Amalfi, al via la 50.a edizione della Regata
storica
Domenica,
5 giugno i fasti dell’evento famoso in tutto
il mondo
Ad Amalfi
il 5
giugno si festeggia la 50esima
Edizione della Regata delle Antiche
Repubbliche Marinare: una festa di storia,
di popolo, di mare.
Straordinario evento storico - agonistico,
appassionante e di forte richiamo in tutto
il mondo.
Nato,
mezzo secolo fa, nel dicembre del 1954, con
lo scopo di rievocare i caratteri e le
vicende delle quattro città che nel medioevo
corsero i mari scrivendovi le storie
gloriose di
altrettante libere Repubbliche,
l’appuntamento vede, ogni quattro anni,
sfidarsi i quattro galeoni (azzurro per
Amalfi, rosso per Pisa, bianco per Genova,
verde per Venezia) in una competizione
remica
spettacolare.
La gara
si svolge su un percorso di duemila metri in
linea retta e coniuga storia, cultura,
agonismo e spettacolo: le imbarcazioni sono
ricostruzioni fedeli dei
galeoni
storici del XII secolo, varate il
9 giugno 1956. Lunghi 11 metri, con un peso
di 760 kg, i galeoni sono spinti ciascuno da
otto vogatori a sedile fisso e condotti da
un timoniere con la partecipazione
di atleti di
caratura internazionale.
Recano a prua una polena dorata raffigurante
un animale simbolico: il cavallo alato per
Amalfi (insieme alla sirena, uno dei motivi
maggiormente utilizzati dalle galee
medievali); il drago di S. Giorgio, patrono
della città per Genova; l'aquila imperiale
germanica per Pisa (ricordo del fedele
appoggio alla causa
sveva e ghibellina dalla repubblica
toscana); infine per Venezia il leone di S.
Marco Evangelista, simbolo del suo Santo
protettore.
Il palio
remiero è preceduto dal tradizionale
Corteo
storico composto
da oltre
quattrocento persone in costume,
riproduzioni di modelli medievali. Il corteo
muove dalla vicina
Atrani e percorre le vie
di Amalfi
rinnovando il ricordo delle antiche
Repubbliche marinare in uno splendido
contesto coreografico di vessilli, di
trombe, di tamburi e di armi.
Il logo
della 50°esima regata
storica è opera dell’artista
Ernesto
Tatafiore
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