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18
agosto 2005 |
Foglianise e la Festa del Grano |
da
fremondoweb.com |
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FONTE:
www.comune.foglianise.bn.it
FOTO di Fremondoweb
LA STORIA - LA
FESTA DEL GRANO IERI
Appassionati studiosi di storia locale hanno più
volte formulato ipotesi sull’origine pagana
della festa che sarebbe nata con i riti pagani
in onore di questa o quella dea. Anche se
storicamente si conoscono tali cerimonie e
Foglianise ha origine nel mondo pagano, non
esistono a tale proposito documenti attendibili,
mentre le prime notizie certe risalgono agli
albori del 1700.
La Festa del Grano è la rappresentazione storica
di un’offerta a San Rocco in segno di
ringraziamento per l’abbondante raccolto del
grano, frutto della terra dal quale si ricava il
pane, alimento conosciuto fin dalle più arcaiche
epoche della storia dell’uomo. Alla
manifestazione, che è organizzata
dall’Amministrazione Comunale e dal Parroco,
partecipano con passione tutti i cittadini
affiancati con entusiasmo da numerosi gruppi di
giovani.
FOTO: festa
del grano 2005
Nel ‘700, periodo in cui sono iniziate a
Foglianise le celebrazioni in onore di S. Rocco,
il grano era merce preziosa di scambio e
sostituiva le scarse disponibilità di denaro.
Le prime forme di processione conosciute sono
costituite da un gruppo di fanciulle che
portavanoin testa, sistemato in una cesta, un
fascio di spighe, e dei carri tirati da buoi sui
quali i contadini avevano caricatosacchi di
granoo covoni adornati anch’essi con mazzetti di
spighe e qualche festone fatto di granturco.
Il corteo guidato dal parroco e dalle autorità
civili muoveva dal sagratoin terra battuta
antistante la chiesa del convento carmelitano e
si dirigeva attraverso il casale uliveto, verso
la cappellinadedicata a S. Rocco eretta fuori
l’abitato di Foglianise.
Qua, le fanciulle, i contadini con i carri e
tutti i fedeli,si inginocchiavano in segno di
devozioneal cospetto della statua del santo, e
con fede a capo chino, ricevevano insieme alle
offerte, la benedizione del sacerdote. Dopo la
cerimonia tra preghiere e canti, la statua del
Santo veniva portata a spalla in processione,
coronata dalle fanciulle con le ceste.
La processione assumeva un carattere più
solenne, e nel percorso a ritroso attraverso i
casali, gruppi di fedeli sempre più numerosi si
aggiungevano al corteo.
Con l’arrivo del Santo alla chiesa del Carmine i
molti pellegrini convenuti dai dintorni, usavano
scambiarsiqualche prodotto della terra o animali
da allevamento, dando vita così ad una
consuetudine che nel tempo diventerà una vera e
propria fiera.
Nella semplicità e dalla semplicità di un popolo
dedito al duro lavoro agreste e pastorale nasce
la Festa del grano.
Nel mese di agosto si viveva un periodo di
riposo nel lavoro agricolo, e questo ha favorito
negli anni la possibilità di prestare sempre più
cura ed attenzione nel caricare i carri e
nell’adornare i covoni per la giornata della
festa e la processione di S. Rocco.
Uno dei più attenti osservatori della festa di
S. Rocco nella prima metà del ‘900, è stato il
concittadino Alessandro De Donato che tanto
amore ha espresso per la sua terra sia con le
sue splendide foto sia con le sue nostalgiche
poesie.
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Turismo,
Enogastronomia, Arte, Spettacolo
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Per intervenire:
invia@vivitelese.it |
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