Patrocinio del consolato del Venezuela in Napoli
Dal 3/12/ 2005 al18/12/2005
IL
SEGNO E IL SOGNO
Inaugurazione sabato 3/12/2005 ore 18.
Presentazione di Yvonne Carbonaro. Visitabile
tutti i giorni tranne il giovedì dalle 16 alle
20 fino al 18/12/2005.
Opere di Alberto Allup, Orlando Campos, Jorge
Contreras, Ines De Veer, Arnoldo Diaz, Rosita
Galea De La Falena, Amalia Guerriero, Carlos
Triana, Milagros Marambio, Socorro Peraza, Pablo
Perez, Freddy Simoza Adonay, Edgar Vegas,
Vidalia Gonzales
Grazie alle lodevoli iniziative del Consolato
del Venezuela a Napoli e molto frequentemente de
"Il Ramo D’Oro" la presenza artistica del
Venezuela in Italia propone periodiche e
frequenti occasioni di incontro di grande
livello qualitativo, in appuntamenti di cordiale
apertura e di proficui scambi culturali.
Siamo al momento in presenza di una ricca
collettiva che offre un panorama a vasto raggio
delle arti figurative in quel paese, in
particolare della pittura, e che riunisce in
un’ampia sintesi gli artisti de “Il segno e il
sogno” presentati nei mesi di ottobre, novembre
e dicembre del corrente anno nel corso di tre
venerdì e che hanno visto, riunite per ciascuno
dei tre giorni, a gruppi di cinque in dieci
eleganti cofanetti-cornici ideati
dall’architetto Gianfranco Erbani, le
“centonovelle e più...”vale a dire le ben
centocinquanta opere inedite realizzate dai
quindici artisti in piccolo formato.
Di
quegli stessi è possibile visionare in questa
occasione tele di più considerevoli dimensioni
che esprimono in spazi più ampi il sentire e il
mondo espressivo proprio di ciascun artista,
alcuni dei quali (per es. Adonay, Dìaz, Campos,
Galea, Pérez), nei piccoli formati si erano
voluti consentire gradevoli digressioni di
sperimentazione in ambiti stilistici e tematici
inconsueti.
Ai
suddetti autori de “Il segno e il sogno”, molti
già conosciuti ed ammirati in precedenti mostre
nella nostra città, vanno aggiunti i naif Vegas
e Gonzàlez facenti parte della manifestazione
“El arte ingenuo” dello scorso ottobre.
Un
così costante e continuativo dialogo ha, negli
intenti, che condividiamo con convinzione, del
curatore e organizzatore Vincenzo Montella, lo
scopo di modificare, attraverso una conoscenza
più approfondita, la tendenza eurocentrica dei
fruitori italiani di arte contemporanea, per
indurli ad aprirsi all’esterno verso altre
esperienze e a guardare alla produzione di paesi
giovani, nella fattispecie il Venezuela, la cui
arte, vivacizzata dagli stimoli della sempre
presente conflittualità dialettica tra la
tendenza culturale centripeta e quella
centrifuga, gode di una ormai consolidata e
storicizzata tradizione da cui si dipartono
spinte innovative interessanti per originalità e
freschezza.
Paesi giovani, abbiamo detto, ma non di certo
arretrati o primitivi dal punto di vista
artistico, ricchi anzi di forte tensione verso
ambiti di ricerca nuovi nel quadro di una
contestualizzazione estremamente articolata.
Sarebbe estremamente superficiale oltre che
provinciale e presuntuoso pensare che la cultura
latinoamericana sia da considerare come sorella
minore o succedanea di quella europea. E’ dal
tempo ormai di Rubén Darìo che le “caravelle di
ritorno” fanno vela verso l’Europa con il loro
carico di peculiarità di pensiero e di
innovazioni in campo letterario, filosofico,
cinematografico, musicale, artistico,
peculiarità che vanno comprese e approfondite,
ben oltre e al di là degli oleografici battage
promozionali del marketing della grande
distribuzione e dell’industria turistica, per
riuscire a penetrare l’essenza di un mondo e di
una cultura che con quella europea presenta sì
tanti punti in comune ma anche profonde e
significative differenze di substrato e di
vissuto, di sofferenza e di insofferenza, di
consapevolezza e di orgoglio che le arti
figurative colgono ed esprimono con tecniche di
assoluta maturità quando non addirittura di vera
innovazione.
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