Sannio FilmFest, assegnati i
Capitelli d'Oro al film "Il resto di niente", al
regista Giuseppe Piccioni, agli attori Stefano
Accorsi e Sandra Ceccarelli, allo scenografo
Marco Dentici ed al costumista Daniela Ciancio.
Premio speciale a Daniela Ciancio
(Benevento, 9 luglio 2005) - Resi
noti questo pomeriggio i nomi dei vincitori dei
Capitelli d'Oro della nona edizione del Sannio
FilmFest, l'unico festival europeo del cinema in
costume che si svolge a S. Agata de' Goti. I
vincitori sono stati scelti da una giuria
composta da giornalisti del direttivo del
Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani (Sngci).
"Il Capitello d'Oro per il
miglior film - spiega il direttore artistico del
Sannio FilmFest, Remigio Truocchio - è andato a
"Il resto di niente" di Antonietta De Lillo,
prodotto da Mariella Li Sacchi e Amedeo Letizia
per Factory srl film. Secondo la motivazione, si
tratta di un film prezioso non solo nella
confezione, in cui la regista Antonietta De
Lillo abbina alla qualità della realizzazione
una piena conferma delle sue capacità
artistiche, confermando un talento ormai
affermato, pur nelle grandi difficoltà in cui
"Il resto di niente" è riuscito ad arrivare in
sala".
Il Capitello d'Oro per la miglior
regia è invece andato a Giuseppe Piccioni per
"La vita che vorrei". Secondo i giurati,
Piccioni ha saputo "raccontare sul filo
narrativo di un copione parallelo, le emozioni,
le contraddizioni, i segreti di una coppia di
attori nella difficilissima lettura di
un'ambientazione che, anche nel costume e nella
scenografia, si sdoppia continuamente tra realtà
e finzione".
Il Capitello d'Oro per il miglior
attore è stato assegnato a Stefano Accorsi per
"L'amore ritrovato" di Carlo Mazzacurati.
Secondo la motivazione, si tratta di
"un'interpretazione asciutta e assolutamente
contemporanea in assoluta fedeltà alla pagina
letteraria, ma con lo slancio di attualità di
una lettura da grande protagonista".
A Sandra Ceccarelli per "La vita
che vorrei" di Giuseppe Piccioni è invece andato
il Capitello d'Oro per la miglior attrice. "In
un ruolo particolarmente difficile - si legge
nella motivazione - ha saputo confermare una
maturità e una sensibilità che la regia di
Piccioni e il suo talento personale esaltano
nell'interpretazione dell'attrice, così come
nelle contraddizioni e nel tormento interiore
della donna che mette in scena".
Il Capitello d'Oro per il miglior
scenografo è stato assegnato a Marco Dentici per
"La vita che vorrei" di Giuseppe Piccioni "per
aver risolto con grande maestria il contrasto
tra vita e finzione, tra realtà e invenzione in
un racconto che abbina al più ricco e
tradizionale set d'epoca, la fotografia di un
mondo in cui non ci sono riflettori, ma solo le
luci fredde di un quotidiano fatto di piccole e
grandi difficoltà, non solo sentimentali".
A Daniela Ciancio è stato invece
assegnato il Capitello d'Oro per il miglior
costumista per "Il resto di niente" di
Antonietta De Lillo. "Una bella scoperta nel
parterre dei grandi costumisti - spiega la
motivazione -, con un film rivelazione che ne
conferma subito la cura e la sensibilità. Come
abbinare la teatralità di una tradizione da
manuale al ritratto di un mondo che assume,
anche attraverso il costume, una forza di
straordinaria contemporaneità".
Il Premio speciale internazionale
è stato, infine, assegnato a Bruno Rubeo per "Il
mercante di Venezia".Un riconoscimento
all'eccellenza del grande artigianato
internazionale. La conferma, per dirla con una
battuta, che Cinecittà è sempre di più, e
soprattutto meglio, di Hollywood.
Resa nota dal presidente Carmine
Nardone anche la motivazione relativa
all'assegnazione, da parte della Provincia, del
"Gladiatore Sannita" a Stefania Sandrelli:
"Interprete sensibile ed appassionata, tra le
più amate dal pubblico e da indiscussi maestri,
di film divenuti pietre miliari della
cinematografia internazionale, partner di attori
straordinari, Stefania Sandrelli, con lucida
coerenza, ha sempre interpretato ruoli che hanno
contribuito all´emancipazione femminile. Le
figure da lei ritratte, ora fragili, ora
frivole, ora dolenti, ora forti, hanno comunque
tutte narrato dell´aspirazione inesauribile
dell´universo femminile alla parità dei diritti.
Stefania Sandrelli, con la sua grazia, la sua
intelligenza, la sua determinazione, è una delle
protagoniste della lotta politica,
nell´accezione più nobile ed alta del termine,
per l´uguaglianza dell´altra metà del cielo,
meritandosi così un posto stabile nel cuore di
tutti".
Il Premio Mustilli è stato infine
assegnato alla regista Lina Wertmuller, che
succede a Pupi Avati (2000), Ettore Scola
(2001), Silvio Orlando (2002), Giancarlo
Giannini (2003) e Mario Monicelli (2004). Il
premio Mustilli nasce nel 2000: al premiato
vengono offerte 365 bottiglie della produzione
dell'azienda Mustilli a testimoniare la stessa
fatica, lo stessa passione ed identificazione
che la famiglia Mustilli - da generazioni -
infonde al proprio vino. La giuria del premio
era composta dai precedenti vincitori e
presieduta da Mario Monicelli.
La consegna dei premi ai
vincitori (presenti a S. Agata de' Goti) nel
corso della "Notte dei Capitelli", sabato 9
luglio nella suggestiva cornice di piazza Duomo.
Il Gala, che sarà condotto da Christiane
Filangieri e dal direttore del Sannio FilmFest,
Remigio Truocchio, avrà tra gli ospiti anche il
regista Ettore Scola.
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