Il torneo dei quartieri - 12-04-03 - Riccardo Affinito

 

 

Nell’anno 1969, decidemmo di organizzare un torneo di calcio estivo e lo intitolammo:

 

“Il Torneo dei Quartieri”

 

Potevano partecipare al torneo, a prescindere dall’età anagrafica, sia i residenti a Telese che gli ospiti, i cosiddetti “ i bagnanti “, a condizione, questi ultimi, che fossero in regola con la tassa di soggiorno.

 

Dividemmo idealmente il paese in 4 quartieri che denominammo:

 

- quartiere Stazione;

- quartiere Quadrivio;

- quartiere Acqua fetente;

- quartiere Putechelle.

 

Il torneo fu articolato con il sistema del girone unico all’italiana e quindi ogni squadra doveva incontrare le altre 3 in lizza; vinceva la squadra che, alla fine, avrebbe totalizzato il maggior numero di punti.

 

Sulla carta, la squadra più forte appariva quella del quartiere Stazione che poteva annoverare, tra gli altri, calciatori del calibro di Ettore Cuccillato, Trentino Bosco, Giacinto Carlone, Salvatore Iovino, Ugo Festa ecc.

 

Ma anche i quartieri putechelle e acqua fetente si presentavano molto agguerriti con bravissimi giocatori come Pasquale Ricci, Aldo Cucciniello, Camillo Romano i primi e come Gabriele e Guido Vivenzio, Tonino di Mezza, detto anche Terry, Carlo Franco e Salvatore Frascadore gli altri.

 

In definitiva, la squadra più disastrata appariva proprio la nostra, quella del quartiere Quadrivio, “ ca faceva acqua a tutte parte” e, per sopperire a questa manifesta inferiorità, andavamo in giro nella nostra zona a scovare talenti nascosti, una specie di censimento.

 

Figuratevi i salti di gioia che facemmo quando, nell’ambito del censimento, scoprimmo che il leggendario terzino del Benevento, Angelo Forgione, detto “Ngeluzzo “ si era da poco trasferito a Telese e, guarda caso, proprio nella zona di nostra pertinenza.

 

Per convincere il Forgione a difendere i nostri colori, attivammo un marcamento ad uomo asfissiante, con appostamenti sia diurni che serali finché, il malcapitato, fu costretto ad accettare la nostra proposta.

 

Ma la notizia si diffuse presto e scatenò una specie di sommossa popolare e, il Direttore Tecnico dell’aqua fetente, “Tonino ‘o sceriffo” per reazione, ingaggiò due ragazzi di Amorosi che “ fujevano a ciento all’ora e pe’ ce correre appriesso, ce vuleva ‘a motocicletta”.

 

Questi episodi crearono qualche discussione ma, alla fine, il torneo si disputò e, contro ogni pronostico, il Quadrivio prevalse sia contro il quartiere Stazione che contro il quartiere Putechelle.

 

L’ultima partita in programma tra il Quadrivio e l’Acqua Fetente si presentava come una finale in quanto, chi avesse vinto l’incontro, si sarebbe aggiudicato il torneo.

 

La partita la vinsero i ”fetenti” e, dunque, anche il torneo, grazie ad un gol segnato negli ultimi minuti da “Ntuniuccio” Ceniccola ai danni del nostro portiere Pietro Pasquarella e la vittoria fu salutata con tanto di manifesti di lutto dedicati al quadrivio, con i quali “‘o sceriffo” impiastricciò tutta Telese.

 

Tuttavia nel corso della gara, si avvertiva un po’ di tensione in campo per gli episodi raccontati più avanti e l’ignaro Forgione, allorché subì l’ennesimo fallo, si spazientì un poco e, rivolto all’autore del fallo esclamò, in solopachese “doc”:

 

- Guagliù, si volimmo jocare a pallone, jocammo; si pone volimmo fare ‘a ppaccari, allora facimmo ‘a ppaccari. Comme volite fare, accossì facimmo!

 

Naturalmente si giocò a pallone e….. “complimenti all’Acqua Fetente!!”

 

P.S. Ringrazio i miei cari amici Tonino Di Santo e Pietro Pasquarella per la

cortese collaborazione.