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Alcuni giorni fa, 16 deputati palestinesi hanno
presentato una mozione di sfiducia nei confronti
del governo. Ieri si è giunti alle votazioni che
hanno visto Abu Ala bocciato da una schiacciante
maggioranza. (Vedi: MO: parlamento chiede ad Abu
Mazen nuovo governo). Adesso, il premier dovrà
dimettersi e il presidente Abu Mazen dovrà
nominare un nuovo esecutivo.
La ragione di tutto ciò è da ricercare
nell'incapacità (o nella mancanza di effettiva
volontà) di riportare l'ordine e la sicurezza
nei territori.
Gaza: irruzione dei poliziotti in Parlamento
Colpi in aria per protestare contro le loro
condizioni di lavoro
Domenica un attacco degli uomini di Hamas che
hanno ucciso il loro responsabile:
«Noi non abbiamo nemmeno le pallottole»
GAZA CITY - Un gruppo di poliziotti ha fatto
irruzione nella sede del parlamento palestinese,
sparando alcuni colpi d'arma da fuoco, per
protestare contro le condizioni in cui sono
costretti a lavorare. In particolare la ventina
di agenti che ha inscenato la protesta
sottolinea il rischio di dover fronteggiare gli
attacchi dei gruppi armati come quello di Hamas.
DOMENICA TRE VITTIME NEGLI SCONTRI CON HAMAS -
La protesta è scattata dopo che domenica un
gruppo armato di Hamas ha preso d'assalto la
locale stazione di polizia con fucili e granate
e il capo del dipartimento, Ali Makawi, è stato
ucciso durante la sparatoria, oltre a due
civili. «Noi - hanno riferito gli agenti- non
avevamo nemmeno pallottole sufficienti e il
nostro capo è morto senza che potessimo far
nulla».
«NOI VERSIAMO IL SANGUE PER L'ANP» - «Chiediamo
all'Autorità Palestinese di prendere misure
contro Hamas. Il nostro sangue viene versato per
l'Anp, ma loro non fanno nulla» - ha affermato
un portavoce dei manifestanti. Gli autori
dell'azione sono per lo più poliziotti del
quartiere di Shaati, teatro degli scontri più
violenti fra Hamas e forze dell'ordine. I
miliziani hanno fra l'altro attaccato con razzi
anti-carro una stazione di polizia.
(Fonte: Corriere.it)
Mi tornano in mente le reazioni di alcuni
lettori di ViviTelese al mio intervento del 14
agosto e successivi.
Ho ricevuto insulti da grilli parlanti,
bacchettate dal cuore dell'Africa, e c'è stato
perfino qualcuno che mi ha messo in guardia: "Il
terrorismo, le guerre e l’integralismo nascono
da atteggiamenti come il tuo, amico Del Deo."
Tutto questo perché? perché ho osato avanzare
qualche perplessità sull'esito dell'operazione;
perplessità più che lecite, conoscendo i
connotati dell'unica forza dominante a Gaza:
Hamas (organizzazione terroristica coccolata
dall'UE, che nella sua carta di fondazione ha
come unico scopo la distruzione di Israele,
definito "ENTITA' SIONISTA" per negargli perfino
il diritto a un nome).
TEL AVIV - Il presidente palestinese Abu Mazen
non ha più dubbi: è Hamas - non Israele - il
responsabile della esplosione avvenuta venerdì
nel campo profughi di Jabalya (Gaza) in cui sono
morte, secondo cifre aggiornate oggi, 20 persone
e altre cento sono rimaste ferite.
Da venerdì Hamas sostiene che l'esplosione -
verificatasi nel corso di una parata militare -
è stata provocata da razzi sparati da un
velivolo israeliano. In reazione, Hamas ha
sparato fra venerdì e sabato decine di razzi
Qassam contro il territorio israeliano, cosa che
ha provocato a sua volta una reazione militare
israeliana molto aspra.
Ma oggi, in un incontro con la stampa
palestinese, Abu Mazen ha replicato che le
indagini condotte sul posto hanno permesso di
stabilire che l'esplosione è stata provocata dal
ribaltamento di un automezzo di Hamas carico di
materiale esplosivo.
ATS - ticinonline
Per qualcuno (per un numero di persone che,
fortunatamente, è ogni giorno minore) avanzare
dei dubbi sull'affidabilità politica dei
Palestinesi non è lecito, anzi è un atto grave,
perché "si alimenta lo scontro di civiltà".
(NOTA DOVEROSA PER ACETO, AFFINCHE' NON RISCHI
NUOVAMENTE DI FRAINTENDERE LE MIE PAROLE: nella
frase sopra marcata in grassetto, col termine
"Palestinesi" mi riferisco all'insieme di tutte
le forze politiche, militari, terroristiche,
pacifistiche, associazionistiche ecc.. che hanno
voce in capitolo; non è una generalizzazione,
tantomeno un atto di accusa razzista)
Saranno almeno disorientati oggi, i nostri cari
grilli parlanti, i nostri bacchettatori lontani
e vicini, i nostri profondi analisti,
nell'apprendere che perfino fra i Palestinesi
(NOTA PER ACETO: in questo caso intendo
"persone", individui in carne e ossa; ancora
troppo pochi, ma buoni) si comincia ad avere il
coraggio di manifestare pensieri simili a quelli
espressi dal sottoscritto.
Si comincia a non aver più tantissima paura di
Hamas (vedi la batosta elettorale in
Cisgiordania)
Si manifesta insofferenza verso un'ANP del tutto
incapace di gestire la situazione (o
connivente?)
Si cerca qualcosa oltre i media di regime,
concepiti solo per diffondere l'odio e
raccogliere consensi e soldi dall'immondezzaio
della storia
Si condannano quei selvaggi che, dalla Striscia
di Gaza seminano distruzione, continuando a
lanciare missili, a progettare attentati, a non
desiderare altro che morte e sterminio.
Che dite, bisognerà bacchettare anche loro, per
riportarli alla... "ragione" ??
Chissà se un giorno i palestinisti nostrani si
sentiranno traditi dai Palestinesi stessi... Lo
spero con tutto il cuore.
Fulvio Del Deo |