4 ottobre 2005
Chissà se un giorno...
Fulvio Del Deo

 

 


Alcuni giorni fa, 16 deputati palestinesi hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del governo. Ieri si è giunti alle votazioni che hanno visto Abu Ala bocciato da una schiacciante maggioranza. (Vedi: MO: parlamento chiede ad Abu Mazen nuovo governo). Adesso, il premier dovrà dimettersi e il presidente Abu Mazen dovrà nominare un nuovo esecutivo.

La ragione di tutto ciò è da ricercare nell'incapacità (o nella mancanza di effettiva volontà) di riportare l'ordine e la sicurezza nei territori.

Gaza: irruzione dei poliziotti in Parlamento

Colpi in aria per protestare contro le loro condizioni di lavoro
Domenica un attacco degli uomini di Hamas che hanno ucciso il loro responsabile:
«Noi non abbiamo nemmeno le pallottole»

GAZA CITY - Un gruppo di poliziotti ha fatto irruzione nella sede del parlamento palestinese, sparando alcuni colpi d'arma da fuoco, per protestare contro le condizioni in cui sono costretti a lavorare. In particolare la ventina di agenti che ha inscenato la protesta sottolinea il rischio di dover fronteggiare gli attacchi dei gruppi armati come quello di Hamas.

DOMENICA TRE VITTIME NEGLI SCONTRI CON HAMAS - La protesta è scattata dopo che domenica un gruppo armato di Hamas ha preso d'assalto la locale stazione di polizia con fucili e granate e il capo del dipartimento, Ali Makawi, è stato ucciso durante la sparatoria, oltre a due civili. «Noi - hanno riferito gli agenti- non avevamo nemmeno pallottole sufficienti e il nostro capo è morto senza che potessimo far nulla».

«NOI VERSIAMO IL SANGUE PER L'ANP» - «Chiediamo all'Autorità Palestinese di prendere misure contro Hamas. Il nostro sangue viene versato per l'Anp, ma loro non fanno nulla» - ha affermato un portavoce dei manifestanti. Gli autori dell'azione sono per lo più poliziotti del quartiere di Shaati, teatro degli scontri più violenti fra Hamas e forze dell'ordine. I miliziani hanno fra l'altro attaccato con razzi anti-carro una stazione di polizia.

(Fonte: Corriere.it)


Mi tornano in mente le reazioni di alcuni lettori di ViviTelese al mio intervento del 14 agosto e successivi.

Ho ricevuto insulti da grilli parlanti, bacchettate dal cuore dell'Africa, e c'è stato perfino qualcuno che mi ha messo in guardia: "Il terrorismo, le guerre e l’integralismo nascono da atteggiamenti come il tuo, amico Del Deo."
Tutto questo perché? perché ho osato avanzare qualche perplessità sull'esito dell'operazione; perplessità più che lecite, conoscendo i connotati dell'unica forza dominante a Gaza: Hamas (organizzazione terroristica coccolata dall'UE, che nella sua carta di fondazione ha come unico scopo la distruzione di Israele, definito "ENTITA' SIONISTA" per negargli perfino il diritto a un nome).

TEL AVIV - Il presidente palestinese Abu Mazen non ha più dubbi: è Hamas - non Israele - il responsabile della esplosione avvenuta venerdì nel campo profughi di Jabalya (Gaza) in cui sono morte, secondo cifre aggiornate oggi, 20 persone e altre cento sono rimaste ferite.
Da venerdì Hamas sostiene che l'esplosione - verificatasi nel corso di una parata militare - è stata provocata da razzi sparati da un velivolo israeliano. In reazione, Hamas ha sparato fra venerdì e sabato decine di razzi Qassam contro il territorio israeliano, cosa che ha provocato a sua volta una reazione militare israeliana molto aspra.
Ma oggi, in un incontro con la stampa palestinese, Abu Mazen ha replicato che le indagini condotte sul posto hanno permesso di stabilire che l'esplosione è stata provocata dal ribaltamento di un automezzo di Hamas carico di materiale esplosivo.
ATS - ticinonline


Per qualcuno (per un numero di persone che, fortunatamente, è ogni giorno minore) avanzare dei dubbi sull'affidabilità politica dei Palestinesi non è lecito, anzi è un atto grave, perché "si alimenta lo scontro di civiltà".

(NOTA DOVEROSA PER ACETO, AFFINCHE' NON RISCHI NUOVAMENTE DI FRAINTENDERE LE MIE PAROLE: nella frase sopra marcata in grassetto, col termine "Palestinesi" mi riferisco all'insieme di tutte le forze politiche, militari, terroristiche, pacifistiche, associazionistiche ecc.. che hanno voce in capitolo; non è una generalizzazione, tantomeno un atto di accusa razzista)

Saranno almeno disorientati oggi, i nostri cari grilli parlanti, i nostri bacchettatori lontani e vicini, i nostri profondi analisti, nell'apprendere che perfino fra i Palestinesi (NOTA PER ACETO: in questo caso intendo "persone", individui in carne e ossa; ancora troppo pochi, ma buoni) si comincia ad avere il coraggio di manifestare pensieri simili a quelli espressi dal sottoscritto.
Si comincia a non aver più tantissima paura di Hamas (vedi la batosta elettorale in Cisgiordania)
Si manifesta insofferenza verso un'ANP del tutto incapace di gestire la situazione (o connivente?)
Si cerca qualcosa oltre i media di regime, concepiti solo per diffondere l'odio e raccogliere consensi e soldi dall'immondezzaio della storia
Si condannano quei selvaggi che, dalla Striscia di Gaza seminano distruzione, continuando a lanciare missili, a progettare attentati, a non desiderare altro che morte e sterminio.
Che dite, bisognerà bacchettare anche loro, per riportarli alla... "ragione" ??

Chissà se un giorno i palestinisti nostrani si sentiranno traditi dai Palestinesi stessi... Lo spero con tutto il cuore.
Fulvio Del Deo

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Segnalazioni di Fulvio Del Deo


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