|
Propongo all'attenzione dei lettori un
articolo su un'iniziativa che piacerà tanto
a chi odia il mondo libero e capitalista
occidentale, Israele in testa.
Buona lettura.
Fulvio Del Deo
«Basta con il monopolio occidentale
delle notizie»
(in fondo all'articolo La rete online delle
«canaglie»)
Iran, Siria, Birmania tra i promotori di
un'iniziativa dei «Non allineati»
Notizia del giorno sul sito della Kcna
(Corea del Nord): «Il Comandante Supremo
dell'esercito popolare Kim Jong Il,
segretario generale del Partito dei
lavoratori della Corea, ha visitato l'unità
militare 338 e osservato con compiacimento
la sala ricreazione dei soldati,
equipaggiata con una biblioteca, un
videoregistratore e una radio. È un'ottima
cosa, ha sottolineato il Caro Leader, che i
soldati abbiano a loro disposizione
sufficienti modi per curare la loro
educazione rivoluzionaria...».
Notizia del giorno sul sito Tehran Times
(Iran): «Il nuovo ambasciatore cubano a
Teheran ha presentato le sue credenziali al
ministro degli Esteri iraniano Manuchehr
Mottaki. L'ambasciatore ha detto che la
Rivoluzione islamica in Iran è stata un
momento di svolta nella Storia del genere
umano».
Si potrebbe proseguire con esempi tratti dal
sito del New Light of Myanmar , ovvero la
voce del regime militare di Yangon
(Rangoon), la capitale dell'ex Birmania che
dedica l'intera edizione di ieri ai discorsi
dei generali della giunta.
Oppure con il sito dell'agenzia ufficiale
siriana Sana, che riporta titoli quali:
«L'associazione degli scrittori arabi
condanna le pressioni americane sulla
Siria»; «Le pressioni sulla Siria sono
dovute alla sua ferma presa di posizione in
favore del panarabismo»; «I circoli arabi
criticano le pressioni americane sulla
Siria».
Propaganda mon amour.
Ottanta Paesi «in via di sviluppo» che fanno
parte del Movimento dei non allineati, stufi
del «monopolio occidentale»
dell'informazione, si sono riuniti a Kuala
Lumpur, in Malaysia, per studiare la
contromisura: un sito da gestire in
cooperativa che comincerà a fornire, in
inglese e a partire da giugno 2006,
informazione «politicamente corretta» -
almeno secondo gli standard di nazioni come
la Siria, l'Iran, Cuba e altre riunite da
Bush nel celebre circolo degli «Stati
canaglia».
«La natura e il flusso di informazioni - ha
detto Abdullah Ahmad Badawi, primo ministro
della Malaysia - sono sempre più dominate e
influenzate da un piccolo gruppo di nazioni
del mondo sviluppato». Dunque, «ogni Paese
dovrebbe avere il diritto e la libertà di
raccontare la propria realtà secondo il
proprio punto di vista».
Obiettività e equidistanza dal potere?
Libertà di informazione?
Lussi per i «Paesi ricchi».
Mohammed Hossein Saffar Harandi, ministro
iraniano della Cultura, asserisce convinto
come i «media occidentali abbiano mal
rappresentato il mio Paese», in particolare
i suoi sforzi «pacifici» di accedere alla
tecnologia nucleare. Anche la Siria e
Myanmar si sono lamentate di «cattiva
pubblicità», come lamenta Damasco sul caso
Hariri.
E tutti i siti nazionali già in attività
(agli ordini dei vari governi)?
Meglio coordinare gli sforzi: l'unione fa
buona propaganda.
La rete online delle «canaglie»
COREA DEL NORD In alto il sito della Kcna :
si trova all'indirizzo
www.kcna.co.jp
IRAN
Al centro, la homepage del Tehran Times . Si
trova all'indirizzo
www.tehrantimes.com
SIRIA
In basso, il sito della Sana , l'agenzia
ufficiale di Damasco:
www.sana-syria.com
|