25 novembre 2005
Libertà di propaganda e censura
Fulvio Del Deo

 

 

 
 
Propongo all'attenzione dei lettori un articolo su un'iniziativa che piacerà tanto a chi odia il mondo libero e capitalista occidentale, Israele in testa.
Buona lettura.
Fulvio Del Deo
 

 
«Basta con il monopolio occidentale delle notizie»
(in fondo all'articolo La rete online delle «canaglie») 

Iran, Siria, Birmania tra i promotori di un'iniziativa dei «Non allineati»
 
Notizia del giorno sul sito della Kcna (Corea del Nord): «Il Comandante Supremo dell'esercito popolare Kim Jong Il, segretario generale del Partito dei lavoratori della Corea, ha visitato l'unità militare 338 e osservato con compiacimento la sala ricreazione dei soldati, equipaggiata con una biblioteca, un videoregistratore e una radio. È un'ottima cosa, ha sottolineato il Caro Leader, che i soldati abbiano a loro disposizione sufficienti modi per curare la loro educazione rivoluzionaria...».
 
Notizia del giorno sul sito Tehran Times (Iran): «Il nuovo ambasciatore cubano a Teheran ha presentato le sue credenziali al ministro degli Esteri iraniano Manuchehr Mottaki. L'ambasciatore ha detto che la Rivoluzione islamica in Iran è stata un momento di svolta nella Storia del genere umano».

Si potrebbe proseguire con esempi tratti dal sito del New Light of Myanmar , ovvero la voce del regime militare di Yangon (Rangoon), la capitale dell'ex Birmania che dedica l'intera edizione di ieri ai discorsi dei generali della giunta.
 
Oppure con il sito dell'agenzia ufficiale siriana Sana, che riporta titoli quali: «L'associazione degli scrittori arabi condanna le pressioni americane sulla Siria»; «Le pressioni sulla Siria sono dovute alla sua ferma presa di posizione in favore del panarabismo»; «I circoli arabi criticano le pressioni americane sulla Siria».

Propaganda mon amour.
Ottanta Paesi «in via di sviluppo» che fanno parte del Movimento dei non allineati, stufi del «monopolio occidentale» dell'informazione, si sono riuniti a Kuala Lumpur, in Malaysia, per studiare la contromisura: un sito da gestire in cooperativa che comincerà a fornire, in inglese e a partire da giugno 2006, informazione «politicamente corretta» - almeno secondo gli standard di nazioni come la Siria, l'Iran, Cuba e altre riunite da Bush nel celebre circolo degli «Stati canaglia».
 
«La natura e il flusso di informazioni - ha detto Abdullah Ahmad Badawi, primo ministro della Malaysia - sono sempre più dominate e influenzate da un piccolo gruppo di nazioni del mondo sviluppato». Dunque, «ogni Paese dovrebbe avere il diritto e la libertà di raccontare la propria realtà secondo il proprio punto di vista».
 
Obiettività e equidistanza dal potere? Libertà di informazione?
Lussi per i «Paesi ricchi».
Mohammed Hossein Saffar Harandi, ministro iraniano della Cultura, asserisce convinto come i «media occidentali abbiano mal rappresentato il mio Paese», in particolare i suoi sforzi «pacifici» di accedere alla tecnologia nucleare. Anche la Siria e Myanmar si sono lamentate di «cattiva pubblicità», come lamenta Damasco sul caso Hariri.

E tutti i siti nazionali già in attività (agli ordini dei vari governi)?
Meglio coordinare gli sforzi: l'unione fa buona propaganda.

La rete online delle «canaglie»
COREA DEL NORD In alto il sito della Kcna : si trova all'indirizzo
www.kcna.co.jp
IRAN
Al centro, la homepage del Tehran Times . Si trova all'indirizzo
www.tehrantimes.com
SIRIA
In basso, il sito della Sana , l'agenzia ufficiale di Damasco:
www.sana-syria.com

 

 Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile

     

Segnalazioni di Fulvio Del Deo


Per intervenire: invia@vivitelese.it