10 dicembre 2005
Dolcini di Natale e ricatto petrolifero
Fulvio Del Deo

 

 

Maccheroni alla Siciliana
Carciofi alla Giudea
Sugo alla Genovese
Salsa Maionese
Pizza Napoletana
 
Nella tradizione culinaria di ogni paese ricorrono di frequente nomi legati a una città, a una regione, o evocanti altri popoli. La maggior parte delle volte, il nome in questione indica realmente l'origine della specialità; ma non mancano casi in cui questo è messo di sproposito, come ad esempio il "sugo alla genovese" che col capolugo ligure non ha nulla a che vedere, ma è chiamato così solo perché, essendo fatto con pezzi di carne di seconda scelta, fa venire a mente l'avarizia, prerogativa dei genovesi secondo un pregiudizio duro a morire.
 
Poi c'è la "testa di moro", squisita! Qui il pregiudizio non c'entra un bel niente, perché la sua forma ricalca alla perfezione quella della capigliatura afro Anni '70 e il suo sapore delizioso lo rende un nome tutt'altro che offensivo. Lo stesso dicasi per una specialità natalizia danese chiamata "BISCOTTINO GIUDEO" (Jødekagernes) che in realtà non è affatto di origine ebraica, ma si chiama così fin dalla notte dei tempi, e nessuno fino a ieri si mai era sognato di protestare. Anzi, gli ebrei ne erano piuttosto lusingati vedendo il loro nome associato alla dolcezza.
 
Disappunto è stato invece dimostrato da alcuni membri della comunità di immigrati musulmani, i quali, sull'onda del razzismo fondamentalista che avvelena le coscienze dell'Islam negli ultimi decenni, si sono detti offesi da tale nome.
 
In un'itervista rilasciata al quotidiano B.T., Ole Poulsen, capo del dipartimento pubblico per l'alimentazione, sostiene che il rifiuto dei musulmani di consumare questo prodotto ha determinato un calo delle vendite. Di conseguenza, se la ragione risiede nel nome, nulla di più facile sarà cambiarlo, gettando a mare secoli di tradizione, in nome del mercato e del soddisfacimento dei capricci di una minoranza che ormai fa tristemente tendenza.
 
Bent Lexner, rabbino capo della Danimarca, ha detto che non vede nessun problema nel cambiamento di nome, tanto più che gli ebrei non hanno mai consumato tale prodotto. "Non c'è nulla di ebraico in esso e non importa se avrà un altro nome; ma io credo che sarebbe bene educare i musulmani a rispettare la cultura della maggioranza in Danimarca, se vorranno che la maggioranza rispetti la loro cultura."
 
Purtroppo la saggezza delle parole del rabbino non trova alcun riscontro nella nostra realtà quotidiana.

Così vediamo l'Europa piegarsi giorno dopo giorno al diktat di una minoranza sempre più violenta e intollerante, guidata da una regìa che sa di poter dominare, avendo il coltello dalla parte del manico, consapevole dell'enorme potere di ricatto che le dà il petrolio.

Guardiamo passivi nella vetrina del nostro televisore il mondo che cambia mostruosamente per mano degli artefici del male. Assistiamo inerti al terrorismo suicida, al vandalismo, agli stupri, all'arroganza di dittatori pazzi che non esiteranno un istante a ucciderci tutti col nucleare che noi stessi, tossicodipendenti del greggio, gli avremo fornito!
 
La sequenza fotografica in basso rende bene l'idea.
 
Fulvio Del Deo

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