Essere il primo dei nati in un luogo è
sempre una cosa speciale: tutta la
cittadinanza se ne sente
coinvolta, essendo quell'evento il segno
tangibile che quel posto finalmente è
vivo, perché vi si nasce.
I genitori osserveranno con orgoglio
quel "NATO A ..." che appare sui
documenti del loro figlio, mai scritto
prima da nessun'altra parte al mondo.
Una sensazione che a Telese
qualcuno conoscerà e saprà descrivere
certamente meglio di me.
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Kinneret
è il nome del Lago di Tiberiade
ed
è
anche il nome della prima
nata del
villaggio di Carmel, fondato 24
anni fa. «Una ragazza che le
parole non riescono a
descrivere. Bella dentro e
fuori. Il meglio del meglio, in
lei.»
Ha frequentato l'Accademia di
Kiryat Arba, prima di iniziare i
suoi studi in Economia a
Gerusalemme. Di recente, aveva
incominciato a insegnare alla
scuola di Gush Etzion.
Una persona premurosa, amante
della campagna. Il suo funerale
ha avuto luogo lunedì
17
sul Monte degli Ulivi a
Gerusalemme, insieme a quello di
sua cugina Matat. |
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Matat aveva concluso tre mesi fa
il servizio militare e ad agosto
si era sposata. Era una ragazza
molto attiva: avrebbe iniziato a
studiare legge per intraprendere
la carriera di giudice.
Oz era giovanissimo, aveva solo
14 anni e aveva da poco iniziato
il nono anno alla scuola
religiosa di Dimona.
Era anche lui lì quel giorno,
nei pressi di Gush Etzion, dove
un "EROE" palestinese aveva
deciso di far morire un po' di
Ebrei. |
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Tre vite spazzate dall'odio. Tre, fra migliaia e
migliaia di altre vittime. Solo le più recenti.
Purtroppo sappiamo che non saranno le ultime. A
qualcuno potranno sembrare storie lontane da
noi, dai nostri problemi quotidiani. Io
rispondo: NULLA E' LONTANO.
Qualcun altro dirà: «Se la sono andata a
cercare», senza rendersi conto di quanta infamia
possa contenere un pensiero simile. A gente
così, che cosa potrei rispondere? «Non sono
andati a cercarsi un bel nulla, erano ragazzi
come i nostri...» Ma non credo che capirebbero e
ribatterebbero prontamente: «Hanno rubato la
terra ai palestinesi!» E io continuerei con
pazienza: «No, non hanno rubato nulla, né loro,
né i loro genitori. Sono menzogne. E' come se
dicessi a te che hai rubato la terra in cui
vivi. Tu l'hai rubata?»
In
questo mondo sono molti i pregiudizi duri a
morire, ma quelli contro gli Ebrei sono fra i
più tenaci. I malintenzionati lo sanno e ne
approfittano.
Consiglio a tutti
i lettori un test:
http://digilander.libero.it/thatsthequestion/questionario.htm
Fulvio Del Deo
fd.d@libero.it
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