30 ottobre 2005
Il pazzo atomico
Fulvio Del Deo

 

 

 

Stavolta la morte si è abbattuta sul mercato ortofrutticolo di Hadera, cittadina del nord Israele, a metà strada fra Haifa e Tel Aviv. Il copione è il solito: un attentatore suicida si fa esplodere in mezzo alla folla.

Risultato:

  • morti;
  • feriti gravi condannati all'invalidità permanente;
  • feriti medi che porteranno per sempre le cicatrici;
  • feriti lievi.

Ma per tutti i sopravvissuti la scena dell'orrore rimarrà per sempre impressa

  • negli occhi, con sangue e membra umane che schizzano dappertutto
  • nelle orecchie, con rumore pazzesco
  • nelle narici, con misto di dolciastro del sudore e di acre dei capelli bruciati.

Stavolta l'autore di questo CAPOLAVORO è il gruppo della Jihad Islamica.

Ovviamente, come al solito, i nostri media italiani piuttosto schifosi ci parleranno solo delle "rappresaglie israeliane" che, nel momento in cui scrivo, sono già sono iniziate su Gaza. Forse, e solo di sfuggita, ci diranno chi c'è dietro questo ennesimo atto di barbarie antisemita, chi finanzia e orienta le scelte del gruppo che lo ha eseguito: il pazzo atomico Mahmuod Ahmadinejad, presidente dell'Iran. Questi, ieri, ha pubblicamente affermato ciò che nei media iraniani viene ripetuto ogni giorno:

CANCELLEREMO ISRAELE DALLA CARTA GEOGRAFICA

Quest'individuo spregevole, che si è fatto eleggere da un popolo tenuto sotto costante minaccia, definisce il terrorismo suicida "una forma di arte". Pazzesco, no? Da non credere? Leggete nel riquadro in basso, per credere.

''La rivoluzione islamica conquisterà il mondo”

 

In un video trasmesso dalla televisione di stato iraniana (e tradotto in inglese da MEMRI http://www.memri.org ), il neo presidente Mahmoud Ahmadinejad ha celebrato il terrorismo suicida ed ha espresso il desiderio di vedere l’islam “conquistare” tutto il mondo.
“C’è arte più bella, più divina, più eterna dell’arte del martirio? – dice il presidente iraniano nel filmato trasmesso dal primo canale tv. E prosegue: “Una nazione con il martirio non conosce cattività. Coloro che vogliono scalzare questo principio, scalzano le fondamenta della nostra indipendenza e della sicurezza nazionale. Costoro scalzano le fondamenta della nostra eternità”.
Nel video Ahmadinejad aggiunge che la sua ambizione è quella di diffondere in tutto il mondo l’ideologia islamista del suo governo. “Il messaggio della Rivoluzione [islamica] – dice – è globale e non si limita a luoghi o tempi specifici. È un messaggio umano e avanzerà, non abbiate dubbi… A Dio piacendo, l’islam cosa conquisterà? Conquisterà tutte le vette di tutte le montagne del mondo”.

Secondo il quotidiano arabo di Londra Asharq Al Awsat, a fine luglio l’ayatollah Muhammad Taki Misbah Yazari, ideologo della leadership iraniana e consigliere spirituale del neo presidente dell’Iran Muhammad Ahmadinejad, ha pubblicato sul giornale Brtosqan (Luce della parola), edito nella città di Qum, un annuncio per reclutare attentatori suicidi “per difendere l’islam”. “Le operazioni suicide sono l’apice della nazione e del suo coraggio” scriveva Yazari, fornendo il numero della casella postale dove inviare foto e certificato di nascita.

(YnetNews, 1.08.05 - www.israele.net)

 

 

Ahmadinejad è un criminale pericolosissimo che oggi, in veste di presidente di uno Stato in possesso di tecnologie nucleari, fa dichiarazioni molto preoccupanti.

In Iran, i siti in cui avviene la lavorazione dell'uranio sono stati dislocati volutamente nel cuore di grossi centri abitati, in violazione delle Norme Internazionali, usando la popolazione come scudo umano contro un eventuale intervento distruttivo da parte delle forze aeree Alleate (o delle sole Forze di Difesa Israeliane, come è avvenuto per i reattori nucleari iracheni nel 1981).

 

Iran - Ue: Se i mullah ottengono la bomba atomica, il primo perdente internazionale sarà l'Europa
 
      Dal consiglio nazionale della resistenza iraniana


      Il CNRI, 7 OTT-  In una lettera al capo della diplomazia europea Javier Solana, il presidente della Commissione degli affari esteri del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), Mohammad Mohadessine, ha espresso la sua preoccupazione per deterioramento della situazione dei diritti dell'uomo in Iran, la prosecuzione della ricerca nucleare di Teheran e la sua crescente ingerenza  in Iraq.

"Fin dall'inizio della presidenza di Ahmadinejad, almeno 70 persone sono state impiccate o condannate a morte. Si sono moltiplicate le disumane punizioni. "Il regime usa tutta la forza per completare il suo programma di armi atomiche." Al vertice del potere, la recente risoluzione  adottata dall'agenzia internazionale dell'energia atomica viene considerata un documento privo della determinazione dei paesi occidentali, poiché essa non contiene alcun trasferimento immediato al Consiglio di sicurezza. Le autorità del Consiglio supremo di sicurezza nazionale pensano che, senza tenere conto della risoluzione, se il regime mantiene le sue posizioni, i paesi europei finiranno per cedere ", ha aggiunto."

       Il presidente della commissione degli affari esteri del CNRI ha notato che "rispetto alla crescente ingerenza iraniana in Iraq, secondo me la recente dichiarazione del re Abdullah della Giordania e del ministro Saudita degli affari esteri costituisce un avvertimento serio per tutti coloro che ricercano realmente il loro interesse nella pace in questa regione." "ottenere armi atomiche ed instaurare un regime satellite nei paesi vicini sono vitali per la sopravvivenza di questo regime che è stato rifiutato dalla  gran maggioranza  del popolo iraniano".

Mohadessine ha sottolineato che "se i mullah riescono ad ottenere armi atomiche e realizzare il loro sogno per predominare  l'Iraq, il popolo iraniano ed i paesi della regione ne soffriranno in gran parte." Il primo che perderà sulla scena internazionale sarà l'Unione europea, poiché come lo sapete perfettamente, è semplice per questo regime estendere i sui tentacoli  in Europa, su un piano politico, economico e terroristico. Mohadessin ha chiesto a Javier Solana di  intraprendere due azioni urgenti e necessarie:

       1- Il  deferimento  immediato del problema  nucleare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e la messa in atto di sanzioni necessarie contro il regime. Ciò rallenterebbe immediatamente la sua ricerca dell'arma nucleare. Contrariamente alla propaganda dei mullah, il popolo iraniano si rallegrerebbe di tale misura.

       2- Ia rimozione del principale movimento dell'opposizione iraniana, Mojahedin del popolo, dall'elenco del terrorismo. Come lo hanno sottolineato i più alti giuristi europei ed internazionali tra cui i parlamentari, mettere  questa organizzazione sulla lista nera non ha alcuna base legale e rallenta  la lotta contro il terrorismo. Rimuovere  questa organizzazione, di cui 120.000 membri e simpatizzanti  sono stati uccisi, dall'elenco del terrorismo, invierebbe un messaggio limpidissimo al popolo iraniano sul fatto  che l'Unione europea rispetta l'aspirazione e la volontà del popolo iraniano al cambiamento.

 

Chi fa buon uso del ricevitore satellitare TV può con tutta comodità seguire le trasmissioni televisive iraniane che vengono servite anche dal nostro satellite europeo. Scoprirà così un mondo di follia! Ci sono numerosissimi canali di regime. IRIN, IRIB 1, IRIB 2, SAHAR 1, SAHAR 2, MiTV, ecc.. ecco i loro nomi.

Alcuni di loro trasmettono "notiziari" anche in Inglese, Francese, Turco, Azero, Serbo-Croato ecc. inoltre le fiction di regime sono spesso sottotitolate in Inglese o in Serbo-Croato, per cercare di portare sulla "retta via" della follia islamista tutti i mussulmani, anche quelli che vivono nei paesi "blasfemi" come i nostri.

Poi c'è il canale musicale. Non bisogna dimenticare che in Iran la popolazione è formata in netta maggioranza da giovani, da quegli stessi giovani che hanno protestato due anni fa: proteste che non hanno fatto altro che rendere ancora più soffocante il regime, ancora più penetrante la propaganda, ancora più violenta la "giustizia" (le virgolette sono d'obbligo!!)

Sul canale musicale MiTV, si vuole offrire un volto più liberale della dittatura: ci sono gruppi rock in cui suonano la chitarra elettrica perfino delle ragazze, coperte dalla testa ai piedi s'intende, ma con "trasgressivi" foulard dai colori grigio-sgargianti. Cantano addirittura; ovviamente non possono cantare da soliste, perché è proibito dalle regole pseudo-religiose imposte dal regime. In questo modo, li lasciano sfogare un po'.

Sul canale musicale iraniano MiTV (nome che ricorda la nostra blasfema MTV) ci sono perfino trasmissioni di aerobica, con ragazze dal sorriso stampato sulle labbra che coprono lo chador con un cappellino sportivo. Fa tristezza.

 

Ad Ahmadinejad però questi costumi rilasciati cominciano a dare sui nervi, perciò ha incaricato i suoi scagnozzi di elaborare una bella legge ad hoc per "coprire di più le donne". Più coperte di così, possono solo soffocare!

 

Iran: coprire di più le donne

     Iran: coprire di pie le donne
       Allo studio nuova legge dopo 'rilassamento' costumi (ANSA) TEHERAN, 9 OTT - Una legge che imponga alle donne iraniane, soprattutto le più giovani, a tornare a rispettare i canoni dell'abbigliamento islamico. Sotto accusa il "rilassamento" visto negli anni di presidenza del riformista Mohammad Khatami. E' a questo che sta lavorando, secondo quanto annunciato oggi da un suo membro, la commissione cultura del Parlamento, dominato dai conservatori in linea con le politiche del nuovo presidente Mahmud Ahmadinejad.

 

Intanto, dilagano corruzione e criminalità. I giovani si rinchiudono sempre più spesso nelle case, dove organizzano feste clandestine, in cui ci si lascia andare a tutto, compresa la droga che lo stesso regime, tramite la malavita, sta cercando d'imporre con sempre maggiore invadenza, allo scopo di neutralizzare potenziali membri della dissidenza.

Comunque, anche prima che il PAZZO ATOMICO si proclamasse presidente, le cose non erano granché diverse da oggi. Leggete nel riquadro in basso, prego.

 

«Ecco le immagini del terrore quotidiano»
      Carla Reschia


      Lapidazioni, esecuzioni pubbliche, anche di minori, amputazioni

    
      I video sono artigianali, evidentemente girati di nascosto, voci e volti a volte si confondono ma l'effetto mosso rende ancora più agghiaccianti gli episodi che documentano. Un uomo viene impiccato a una gru semovente caricata su un camion, fermo in una spianata al centro di una città. Una folla composta da adulti e da moltissimi bambini assiste; prima di morire il condannato grida «Vi prego, almeno levatemi la benda dagli occhi». Una donna testimonia in lacrime la lapidazione di una giovane incinta: le immagini sono misericordiosamente poco nitide. Sono invece evidentissimi i segni sanguinosi della fustigazione sulla schiena e sulle gambe ragazze e donne punite in pubblico con 150 frustate per quello che difficilmente qualsiasi codice potrebbe considerare un reato: un velo fuori posto, un comportamento «immorale». Non è il peggio. Mangiare in pubblico durante il Ramadan, partecipare a una festa, può costare anche la vita, soprattutto agli adolescenti. Per dare l'esempio.
      All'indomani delle elezioni disertate in Iran, l'associazione laureati e specialisti iraniani residenti in Italia, che fa capo alla resistenza iraniana, racconta un Paese drammaticamente diverso da quello che cerca di accreditarsi come partecipe dei normali processi democratici, voto, onesta competizione elettorale, candidati liberamente scelti e promesse di aperture. La conferenza stampa, voluta da Gianni Sartorio, presidente dell'associazione International help, è un appello ai politici piemontesi perché s'impegnino a non lasciar passare sotto silenzio i crescenti abusi, aiutando così il popolo iraniano a trovare una sponda per combattere il regime.
      «Come si può ancora collaborare e mantenere un dialogo cosiddetto critico con i mullah di Teheran?» chiede Nikzat Khposro, medico ed esule, al termine di un elenco di orrori. Nulla di totalmente inedito. Si tratta, in gran parte, di denunce che l'Onu, Amnesty e associazioni come «Nessuno tocchi Caino» ripetono da tempo: dicono che nei 25 di «rivoluzione islamica» la situazione dei diritti umani in Iran si è via via deteriorata, che il confine fra reati comuni e politici è incerto ed è un'incertezza alimentata ad arte per confondere le acque; che le pene sono inumane e le esecuzioni pubbliche hanno lo scopo preciso di terrorizzare la popolazione costretta ad assistervi. Che arresti arbitrari, amputazioni di arti, estirpazione di occhi, lapidazioni, fustigazioni in pubblico e impiccagioni di minorenni sono la prassi. L'Iran, ha ricordato Khposro, è secondo solo alla Cina per numero di esecuzioni capitali, ma ha il primato se si guarda al rapporto con il numero di abitanti. Ed è un conto che cresce: 154 nel 2003, 197 nel 2004, mentre nel solo dicembre scorso ben trenta dei condannati in attesa nel braccio della morte del carcere Rajahishah di Teheran avevano meno di 18 anni al momento del reato. E poi i giornali chiusi, 110 solo negli ultimi anni, i giornalisti spariti o assassinati come l'irano-canadese Zahra Kazemi, morta in carcere dopo essere stata torturata e, come è stato ormai provato, violentata. I mullah nemici delle donne - ben 16 sono state lapidate negli anni «illuminati» di Khatami - ma anche sfruttatori della prostituzione e grandi esportatori di schiave sessuali nei Paesi arabi vicini. Pescando dal grande bacino delle ragazzine fuggite di casa, 20 mila nella sola Teheran, e contando forse sulla disperazione: una iraniana su quattro soffre di disturbi depressivi e la percentuale di suicidi femminili è fra le più alte nel mondo.
      Un Paese, conclude Khposro, che ora sarà costretto a scegliere fra Rafsanjani e Ahmadinejad. Una falsa scelta, fra «due criminali per i quali pende una condanna penale per l'assassinio di leader dell'opposizione come Sami e Ghasemu, leader del partito democratico del Kurdistan iraniano».

 

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