|
Stavolta la morte si è abbattuta sul mercato
ortofrutticolo di Hadera, cittadina del nord
Israele, a metà strada fra Haifa e Tel Aviv. Il
copione è il solito: un attentatore suicida si
fa esplodere in mezzo alla folla.
Risultato:
-
morti;
-
feriti gravi condannati all'invalidità
permanente;
-
feriti medi che porteranno per sempre le
cicatrici;
-
feriti lievi.
Ma per tutti i sopravvissuti la scena
dell'orrore rimarrà per sempre impressa
-
negli occhi, con sangue e membra umane che
schizzano dappertutto
-
nelle orecchie, con rumore pazzesco
-
nelle narici, con misto di dolciastro del
sudore e di acre dei capelli bruciati.
Stavolta l'autore di questo CAPOLAVORO è
il gruppo della Jihad Islamica.
Ovviamente, come al solito, i nostri media
italiani piuttosto schifosi ci parleranno solo
delle "rappresaglie israeliane" che, nel momento
in cui scrivo, sono già sono iniziate su Gaza.
Forse, e solo di sfuggita, ci diranno chi c'è
dietro questo ennesimo atto di barbarie
antisemita, chi finanzia e orienta le scelte del
gruppo che lo ha eseguito: il pazzo atomico
Mahmuod Ahmadinejad, presidente dell'Iran.
Questi, ieri, ha pubblicamente affermato ciò che
nei media iraniani viene ripetuto ogni giorno:
CANCELLEREMO ISRAELE DALLA CARTA GEOGRAFICA
Quest'individuo spregevole, che si è fatto
eleggere da un popolo tenuto sotto costante
minaccia, definisce il terrorismo suicida "una
forma di arte". Pazzesco, no? Da non
credere? Leggete nel riquadro in basso, per
credere.
|
''La rivoluzione islamica conquisterà il
mondo” |
|
|
|
In un video trasmesso dalla televisione di stato iraniana (e
tradotto in inglese da MEMRI
http://www.memri.org ), il
neo presidente Mahmoud
Ahmadinejad ha celebrato il
terrorismo suicida ed ha
espresso il desiderio di vedere
l’islam “conquistare” tutto il
mondo.
“C’è arte più bella, più
divina, più eterna dell’arte del
martirio? – dice il
presidente iraniano nel filmato
trasmesso dal primo canale tv. E
prosegue: “Una nazione con il
martirio non conosce cattività.
Coloro che vogliono scalzare
questo principio, scalzano le
fondamenta della nostra
indipendenza e della sicurezza
nazionale. Costoro scalzano le
fondamenta della nostra
eternità”.
Nel video Ahmadinejad aggiunge
che la sua ambizione è quella di
diffondere in tutto il mondo
l’ideologia islamista del suo
governo. “Il messaggio della
Rivoluzione [islamica] – dice –
è globale e non si limita a
luoghi o tempi specifici. È un
messaggio umano e avanzerà, non
abbiate dubbi… A Dio piacendo,
l’islam cosa conquisterà?
Conquisterà tutte le vette di
tutte le montagne del mondo”.
Secondo il quotidiano arabo di
Londra Asharq Al Awsat, a fine
luglio l’ayatollah Muhammad Taki
Misbah Yazari, ideologo della
leadership iraniana e
consigliere spirituale del neo
presidente dell’Iran Muhammad
Ahmadinejad, ha pubblicato sul
giornale Brtosqan (Luce della
parola), edito nella città di
Qum, un annuncio per reclutare
attentatori suicidi “per
difendere l’islam”. “Le
operazioni suicide sono l’apice
della nazione e del suo
coraggio” scriveva Yazari,
fornendo il numero della casella
postale dove inviare foto e
certificato di nascita.
(YnetNews, 1.08.05 -
www.israele.net) |
|
Ahmadinejad è un criminale pericolosissimo che
oggi, in veste di presidente di uno Stato in
possesso di tecnologie nucleari, fa
dichiarazioni molto preoccupanti.
In Iran, i siti in cui avviene la lavorazione
dell'uranio sono stati dislocati volutamente nel
cuore di grossi centri abitati, in violazione
delle Norme Internazionali, usando la
popolazione come scudo umano contro un eventuale
intervento distruttivo da parte delle forze
aeree Alleate (o delle sole Forze di Difesa
Israeliane, come è avvenuto per i reattori
nucleari iracheni nel 1981).
|
Iran - Ue: Se i mullah ottengono la bomba atomica, il primo
perdente internazionale sarà l'Europa
Dal consiglio nazionale della
resistenza iraniana
Il CNRI, 7 OTT- In una lettera al
capo della diplomazia europea Javier
Solana, il presidente della Commissione
degli affari esteri del Consiglio
Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI),
Mohammad Mohadessine, ha espresso la sua
preoccupazione per deterioramento della
situazione dei diritti dell'uomo in
Iran, la prosecuzione della ricerca
nucleare di Teheran e la sua crescente
ingerenza in Iraq.
"Fin dall'inizio della presidenza di
Ahmadinejad, almeno 70 persone sono
state impiccate o condannate a morte. Si
sono moltiplicate le disumane punizioni.
"Il regime usa tutta la forza per
completare il suo programma di armi
atomiche." Al vertice del potere, la
recente risoluzione adottata
dall'agenzia internazionale dell'energia
atomica viene considerata un documento
privo della determinazione dei paesi
occidentali, poiché essa non contiene
alcun trasferimento immediato al
Consiglio di sicurezza. Le autorità del
Consiglio supremo di sicurezza nazionale
pensano che, senza tenere conto della
risoluzione, se il regime mantiene le
sue posizioni, i paesi europei finiranno
per cedere ", ha aggiunto."
Il presidente della commissione
degli affari esteri del CNRI ha notato
che "rispetto alla crescente ingerenza
iraniana in Iraq, secondo me la recente
dichiarazione del re Abdullah della
Giordania e del ministro Saudita degli
affari esteri costituisce un
avvertimento serio per tutti coloro che
ricercano realmente il loro interesse
nella pace in questa regione." "ottenere
armi atomiche ed instaurare un regime
satellite nei paesi vicini sono vitali
per la sopravvivenza di questo regime
che è stato rifiutato dalla gran
maggioranza del popolo iraniano".
Mohadessine ha sottolineato che "se i
mullah riescono ad ottenere armi
atomiche e realizzare il loro sogno per
predominare l'Iraq, il popolo iraniano
ed i paesi della regione ne soffriranno
in gran parte." Il primo che perderà
sulla scena internazionale sarà l'Unione
europea, poiché come lo sapete
perfettamente, è semplice per questo
regime estendere i sui tentacoli in
Europa, su un piano politico, economico
e terroristico. Mohadessin ha chiesto a
Javier Solana di intraprendere due
azioni urgenti e necessarie:
1- Il deferimento immediato del
problema nucleare al Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite e la messa
in atto di sanzioni necessarie contro il
regime. Ciò rallenterebbe immediatamente
la sua ricerca dell'arma nucleare.
Contrariamente alla propaganda dei
mullah, il popolo iraniano si
rallegrerebbe di tale misura.
2- Ia rimozione del principale
movimento dell'opposizione iraniana,
Mojahedin del popolo, dall'elenco del
terrorismo. Come lo hanno sottolineato i
più alti giuristi europei ed
internazionali tra cui i parlamentari,
mettere questa organizzazione sulla
lista nera non ha alcuna base legale e
rallenta la lotta contro il terrorismo.
Rimuovere questa organizzazione, di cui
120.000 membri e simpatizzanti sono
stati uccisi, dall'elenco del
terrorismo, invierebbe un messaggio
limpidissimo al popolo iraniano sul
fatto che l'Unione europea rispetta
l'aspirazione e la volontà del popolo
iraniano al cambiamento. |
Chi fa buon uso del ricevitore satellitare TV
può con tutta comodità seguire le trasmissioni
televisive iraniane che vengono servite anche
dal nostro satellite europeo. Scoprirà così un
mondo di follia! Ci sono numerosissimi canali di
regime. IRIN, IRIB 1, IRIB 2, SAHAR 1, SAHAR 2,
MiTV, ecc.. ecco i loro nomi.
Alcuni di loro trasmettono "notiziari" anche in
Inglese, Francese, Turco, Azero, Serbo-Croato
ecc. inoltre le fiction di regime sono spesso
sottotitolate in Inglese o in Serbo-Croato, per
cercare di portare sulla "retta via" della
follia islamista tutti i mussulmani, anche
quelli che vivono nei paesi "blasfemi" come i
nostri.
Poi c'è il canale musicale. Non bisogna
dimenticare che in Iran la popolazione è formata
in netta maggioranza da giovani, da quegli
stessi giovani che hanno protestato due anni fa:
proteste che non hanno fatto altro che rendere
ancora più soffocante il regime, ancora più
penetrante la propaganda, ancora più violenta la
"giustizia" (le virgolette sono d'obbligo!!)
Sul canale musicale MiTV, si vuole offrire un
volto più liberale della dittatura: ci sono
gruppi rock in cui suonano la chitarra elettrica
perfino delle ragazze, coperte dalla testa ai
piedi s'intende, ma con "trasgressivi" foulard
dai colori grigio-sgargianti. Cantano
addirittura; ovviamente non possono cantare da
soliste, perché è proibito dalle regole
pseudo-religiose imposte dal regime. In questo
modo, li lasciano sfogare un po'.
|
 |
|
Sul canale musicale iraniano MiTV (nome che ricorda la nostra
blasfema MTV) ci sono
perfino trasmissioni di
aerobica, con ragazze dal
sorriso stampato sulle
labbra che coprono lo chador
con un cappellino sportivo.
Fa tristezza. |
|
Ad Ahmadinejad però questi costumi rilasciati
cominciano a dare sui nervi, perciò ha
incaricato i suoi scagnozzi di elaborare una
bella legge ad hoc per "coprire di più le
donne". Più coperte di così, possono solo
soffocare!
|
Iran: coprire di più le donne
Iran: coprire di pie le donne
Allo studio nuova legge dopo
'rilassamento' costumi (ANSA)
TEHERAN, 9 OTT - Una legge che
imponga alle donne iraniane,
soprattutto le più giovani, a
tornare a rispettare i canoni
dell'abbigliamento islamico. Sotto
accusa il "rilassamento" visto negli
anni di presidenza del riformista
Mohammad Khatami. E' a questo che
sta lavorando, secondo quanto
annunciato oggi da un suo membro, la
commissione cultura del Parlamento,
dominato dai conservatori in linea
con le politiche del nuovo
presidente Mahmud Ahmadinejad. |
Intanto, dilagano corruzione e criminalità. I
giovani si rinchiudono sempre più spesso nelle
case, dove organizzano feste clandestine, in cui
ci si lascia andare a tutto, compresa la droga
che lo stesso regime, tramite la malavita, sta
cercando d'imporre con sempre maggiore
invadenza, allo scopo di neutralizzare
potenziali membri della dissidenza.
Comunque, anche prima che il PAZZO ATOMICO
si proclamasse presidente, le cose non erano
granché diverse da oggi. Leggete nel riquadro in
basso, prego.
|
«Ecco le immagini del terrore quotidiano»
Carla Reschia
Lapidazioni, esecuzioni
pubbliche, anche di minori,
amputazioni
I video sono artigianali,
evidentemente girati di nascosto,
voci e volti a volte si confondono
ma l'effetto mosso rende ancora più
agghiaccianti gli episodi che
documentano. Un uomo viene impiccato
a una gru semovente caricata su un
camion, fermo in una spianata al
centro di una città. Una folla
composta da adulti e da moltissimi
bambini assiste; prima di morire il
condannato grida «Vi prego, almeno
levatemi la benda dagli occhi». Una
donna testimonia in lacrime la
lapidazione di una giovane incinta:
le immagini sono misericordiosamente
poco nitide. Sono invece
evidentissimi i segni sanguinosi
della fustigazione sulla schiena e
sulle gambe ragazze e donne punite
in pubblico con 150 frustate per
quello che difficilmente qualsiasi
codice potrebbe considerare un
reato: un velo fuori posto, un
comportamento «immorale». Non è il
peggio. Mangiare in pubblico durante
il Ramadan, partecipare a una festa,
può costare anche la vita,
soprattutto agli adolescenti. Per
dare l'esempio.
All'indomani delle elezioni
disertate in Iran, l'associazione
laureati e specialisti iraniani
residenti in Italia, che fa capo
alla resistenza iraniana, racconta
un Paese drammaticamente diverso da
quello che cerca di accreditarsi
come partecipe dei normali processi
democratici, voto, onesta
competizione elettorale, candidati
liberamente scelti e promesse di
aperture. La conferenza stampa,
voluta da Gianni Sartorio,
presidente dell'associazione
International help, è un appello ai
politici piemontesi perché
s'impegnino a non lasciar passare
sotto silenzio i crescenti abusi,
aiutando così il popolo iraniano a
trovare una sponda per combattere il
regime.
«Come si può ancora
collaborare e mantenere un dialogo
cosiddetto critico con i mullah di
Teheran?» chiede Nikzat Khposro,
medico ed esule, al termine di un
elenco di orrori. Nulla di
totalmente inedito. Si tratta, in
gran parte, di denunce che l'Onu,
Amnesty e associazioni come «Nessuno
tocchi Caino» ripetono da tempo:
dicono che nei 25 di «rivoluzione
islamica» la situazione dei diritti
umani in Iran si è via via
deteriorata, che il confine fra
reati comuni e politici è incerto ed
è un'incertezza alimentata ad arte
per confondere le acque; che le pene
sono inumane e le esecuzioni
pubbliche hanno lo scopo preciso di
terrorizzare la popolazione
costretta ad assistervi. Che arresti
arbitrari, amputazioni di arti,
estirpazione di occhi, lapidazioni,
fustigazioni in pubblico e
impiccagioni di minorenni sono la
prassi. L'Iran, ha ricordato Khposro,
è secondo solo alla Cina per numero
di esecuzioni capitali, ma ha il
primato se si guarda al rapporto con
il numero di abitanti. Ed è un conto
che cresce: 154 nel 2003, 197 nel
2004, mentre nel solo dicembre
scorso ben trenta dei condannati in
attesa nel braccio della morte del
carcere Rajahishah di Teheran
avevano meno di 18 anni al momento
del reato. E poi i giornali chiusi,
110 solo negli ultimi anni, i
giornalisti spariti o assassinati
come l'irano-canadese Zahra Kazemi,
morta in carcere dopo essere stata
torturata e, come è stato ormai
provato, violentata. I mullah nemici
delle donne - ben 16 sono state
lapidate negli anni «illuminati» di
Khatami - ma anche sfruttatori della
prostituzione e grandi esportatori
di schiave sessuali nei Paesi arabi
vicini. Pescando dal grande bacino
delle ragazzine fuggite di casa, 20
mila nella sola Teheran, e contando
forse sulla disperazione: una
iraniana su quattro soffre di
disturbi depressivi e la percentuale
di suicidi femminili è fra le più
alte nel mondo.
Un Paese, conclude Khposro,
che ora sarà costretto a scegliere
fra Rafsanjani e Ahmadinejad. Una
falsa scelta, fra «due criminali per
i quali pende una condanna penale
per l'assassinio di leader
dell'opposizione come Sami e
Ghasemu, leader del partito
democratico del Kurdistan iraniano». |
|