22 settembre 2005
Gianluca Aceto forse si sentirà soddisfatto
Fulvio Del Deo

 

 

L'intervento di Aceto del 16 settembre dal titolo "Quando l'odio acceca la ragione", ha fatto sì che ai consueti lettori di questo sito se ne aggiungessero momentaneamente degli altri nuovi: quelli della mia mailing list e dei gruppi di discussione a essa collegate. Un pubblico distribuito fra tre continenti (Europa, Asia, Americhe), politicamente molto variegato (fra gli Italiani, si va dai DS agli AN; c'è anche qualche militante e qualche parlamentare, ma c'è soprattutto gente che ha la nausea dei partiti); dal punto di vista religioso è composto da:
  • cattolici praticanti e non
  • ebrei sefarditi, ashkenaziti, romani, iracheni, sabres (israeliani autoctoni) 
  • atei e agnostici
  • evangelici
  • mussulmani
  • buddhisti
Si tratta di un pubblico composto in prevalenza di donne (circa il 65%) e come fascia di età si spazia dai 28 ai 77 anni (se non ricordo male).
 
Ciò che tutte queste persone hanno in comune può essere riassunto in poche parole: rispetto per Israele e per il suo popolo; profondo desiderio di pace per l'intero Pianeta, ma in primo luogo per il Medio Oriente dove molti di loro vivono, hanno parenti e amici.
 
Gianluca Aceto forse si sentirà soddisfatto d'aver offeso me e Deborah Fait davanti a una così vasta platea: complimenti signor consigliere comunale, ha fatto una gran bella figuraccia intercontinentale!
 
Aceto ha scaricato tutto l'odio e il rancore che aveva dentro di sé su una signora che ha l'età di sua madre. Quando lui faceva ancora i bisogni nel pannolino, Deborah era a Trieste, nella Trieste divisa fra zona A e zona B, a combattere in prima fila per la pace e la convivenza; poi è finita a Bolzano, nella Bolzano minacciata dagli attentati dinamitardi, anche lì a fare politica attiva (di sinistra potrei dire, ma il fatto che oggi si definisca di sinistra anche una persona come Aceto mi fa sentire un tantino disorientato).
 
Deborah ha pubblicato su Vivitelese una richiesta di chiarimenti indirizzata ad Aceto, ma lui finora non si è neanche degnato di rispondere a una persona così "intellettivamente ipodotata", come lui ha definito sia lei che me, prendendo a prestito l'espressione dalla terminologia della Carta della Razza del 1938.
 
Comunque non si capisce dove voglia andare a parare, cercando di far credere ai lettori che io e Deborah abbiamo scritto cose che non ci sogneremmo mai di dire ("il signor Del Deo e la signora Fait giudicano i palestinesi e gli arabi nella loro totalità") Ma sta 'mbriaco ancor prima della vendemmia?
 
Qualcuno ha suggerito di querelarlo, ma io mi sono opposto categoricamente per evitare di farne un caso. La maggior parte degli amici, chi come me con comicità partenopea, chi con humor ebraico, ne ha fatto soprattutto una barzelletta.
 
Intanto il suddetto consigliere di minoranza si sta rendendo ancor più ridicolo agli occhi del mondo intero con le sue stesse mani, martellando il povero Giovanni Forgione con "precisazioni", "precisazioni di precisazioni", "precisazioni di precisazioni di precisazioni". 
 
Così passa il tempo il nostro consigliere di opposizione, facendo le ore piccole davanti al computer? Capasso ne sarà lieto, perché lo vedrà arrivare alle sedute mezzo morto di sonno. E che spettacolo!
 
Concludo, allegando la letterina di un amico ebreo iracheno che vive a Milano, mio strenuo sostenitore.
 
 

Caro Fulvio, i tuoi fans di Concerto di Sogni leggono sempre avidamente i tuoi scritti, forse potresti dire a chi ti rivolge male parole che tu di persone rispettose e amiche ne hai a bizzeffe e, se le hai, è perché conoscono la tua onestà intellettuale, così, quando qualcuno offende te e non ti permette di esprimere liberamente i tuoi profondissimi argomenti, offende anche tutti i lettori e scrittori di Concerto di Sogni, offende cioè tutte le persone che ti stimano a ragione.
La cosa che non ho mai compreso in alcune persone che si danno alla politica, come il candidato che tu hai indicato, è come possano pensare di potere, facendo quel mestiere, offendere i propri clienti e cioè gli eventuali elettori che, in più, sono i loro datori di lavoro, visto che pagano i loro stipendi.
Un caro saluto
Roberto Mahlab

 

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Segnalazioni di Fulvio Del Deo


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