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Maria e Giuseppe: c'è chi sostiene che non siano
mai esistiti. Ma anche se fosse così, che
importanza avrebbe? Pure Pinocchio non è mai
esistito, eppure è stato grande amico per molti
di noi; e vi assicuro che è di gran lunga più
reale di tanti fantocci in carne e ossa.
Maria e Giuseppe in viaggio. Come tutti gli
Ebrei, del resto. Percorsero circa 165
chilometri per andare a dichiarare la nascita di
loro figlio. Partirono da Nazareth in Galilea e
andarono a dorso d'asino fino a Betlemme in
Giudea. Bet lehem in Ebraico vuol dire "casa del
pane"; e l'asino è un animale speciale, perché a
dorso d'asino viaggia il Messia.

Oggi Nazareth e Betlemme sono molto più lontane
di quei 165 chilometri che le separano
fisicamente. Mentre nella città israeliana di
Nazareth la popolazione di ogni religione vive
in pace e il Natale è come sempre una festa, a
Betlemme, affidata dal 1995 all'Autorità
Nazionale Palestinese, il Natale è una di quelle
occasioni in cui risalta maggiormente il dolore
del vivere in condizioni di discriminazione e
persecuzione. Da che erano la maggioranza della
popolazione, oggi i cristiani sono ridotti a una
sparuta minoranza, bersaglio di vessazioni,
violenze gratuite, stupri. La maggior parte è
scappata lontano dalla barbarie. (vedi:
Un Natale
senza Cristiani
Cristiani a rischio nei Territori Palestinesi)
Vivere gli uni accanto agli altri, facendo sì
che le diversità siano una ricchezza comune è
possibile, e lo vediamo ogni giorno qui a
Telese, soprattutto a Natale quando ci basta
girare per un solo condominio per incontrare
tradizioni di tutta Italia, della Romania,
dell'Argentina, dell'Albania ecc..
Oggi i nostri bambini hanno cantato canzoni
natalizie nella palestra Foschini. Erano tutti
cristiani forse? E no, direi proprio di no! E
c'erano anche musulmani fra loro, che cantavano
"oh happy day, when Jesus washed our sins
away..." e le mamme col foulard tradizionale sui
capelli li applaudivano contente. Sembrano
piccole cose, ma sono quelle piccole cose che
fanno le grandi differenze.
Finché qui a Telese non ci sarà uno stupido che
ci regali una via Arafat, o un demagogo che
faccia edificare una moschea con tanto d'imam
razzista e intollerante, gli "stranieri" si
sentiranno a casa fra noi e noi non li
percepiremo come "stranieri".
Perché in fondo siamo tutti, al contempo,
"stranieri" e "di casa" a questo mondo.
Qualche anno fa, di fronte a casa mia c'era una
famiglia tunisina. La signora ci chiese se era
il caso che anche noi e loro facessimo l'albero
di Natale. «Certo, simboleggia una bellissima
festa, soprattutto per i bambini!» Così quella
famiglia simpatica di musulmani credenti e
praticanti fece allegramente il suo albero di
Natale, senza farsi passare neanche per
l'anticamera del cervello di sentirsi in errore.
Se
io vivessi in India, non mi farei alcun problema
a partecipare alla festa in onore del dio
elefante Ganesh. Anzi, credo che mi piacerebbe
moltissimo!
Solo l'ottusità e il calcolo malefico possono
mettere gli uni contro gli altri.
Nella capitale d'Israele, a Gerusalemme, il
sindaco è un ultra-ortodosso. Che cosa significa
"ultra-ortodosso"? Significa che impone a se
stesso di rispettare alla lettera tutti i
precetti della Torah, punto e basta. E uno dei
principali precetti della Torah prescrive il
rispetto per il prossimo chiunque esso sia,
uomo, donna, animale o qualunque altro elemento
della natura.
In
questi giorni il suddetto sindaco
ultra-ortodosso di Gerusalemme, Uri Lupolinaksi,
ha donato alberi di Natale a tutti i residenti
di religione cristiana, augurando loro un felice
Natale. Inoltre, ha colto l'occasione per
invitare turisti e pellegrini di ogni religione
a visitare la Città Santa, in spirito di pace e
fratellanza.
Ancora una volta, Israele dà una lezione di
civiltà.
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Un Natale senza Cristiani
(torna in alto)
Fin dalla presa di Betlemme nel 1995
da parte dell'OLP, Betlemme, secondo
gli accordi di Oslo, e' stata
trasformata da una citta' cristiana
in una citta' mussulmana. I pochi
cristiani rimasti vivono ora in
condizioni di dhimmitude
(espressione usata dall' Islam per
significare che i cristiani sono
cittadini di seconda classe) nella
citta' nativa di Gesu'.
I palestinesi hanno portato con se'
un sistema politico basato su
primitive relazioni tribali, dove il
potere di un clan diventa
sostitutivo della legge. Come
conseguenza, i cristiani hanno
sofferto atrocita' civili e violenze
criminali senza poter ricorrere alla
giustizia.
I cristiani si sono rifiutati di
vivere in queste condizioni ed hanno
abbandonato Betlemme in grande
numero.
E allora, chi e' responsabile della
tragedia dei cristiani di Betlemme?
Chi ? Gli ebrei, naturalmente. E chi
altri?
Tale e' il messaggio orwelliano
della American Arab
Anti-discrimination Committe che ha
organizzato una veglia a
S.Francisco il 29-11-2005 per i
cristiani di Betlemme in prossimita'
dello shopping natalizio.
I mussulmani rendono la vita dei
cristiani a Betlemme insopportabile
e li costringono a lasciare le loro
case ancestrali mentre i mussulmani
in America tengono una veglia per
accusare gli ebrei.
Per capire come i cristiani sono
diventati una minoranza e vittime di
banditismo nella citta' natale di
Gesu', e' importante spiegare cosa
Arafat ha fatto di Betlemme quando
se ne e' impadronito.
Nel 1995, Arafat guadagno' il
controllo di Betlemme ed
immediatamente allargo' i suoi
confini municipali per inserirvi
30,000 mussulmani che vivevano nei
campi rifugiati limitrofi.
In seguito, anche i beduini che
vivevano ad est di Betlemme furono
insediati nei confini municipali. Ma
cio' non era ancora abbastanza per
cambiare i connotati della citta'.
Ed allora Arafat creo' le condizioni
affinche' molti mussulmani si
spostassero da Hebron a Betlemme.
Con il governo di Arafat fatto di
clans, di mitragliatori, di terrore,
una Mafia terriera si sviluppo'
cominciando ad espropriare terreni
ai cristiani. Nel 2002 due sorelle
cristiane minorenni furono trovate
con la gola squarciata ed i genitali
mutilati. I mussulmani dissero che
erano prostitute, come se cio'
giustificasse la tortura e
l'assassinio. Ma i familiari
asserirono che queste motivazioni
servivano a coprire una banda di
stupratori.
Nulla di cio' ovviamente è apparso
nella chiamata dell'AADC alla veglia
contro Israele.
Le sofferenze dei cristiani di
Betlemme hanno comunque sollevato
l'indignazione delle organizzazioni
cristiane nel mondo.
Questa settimana il Vaticano, in
una rara iniziativa diplomatica, ha
sollecitato Israele affinche'
intervenga a lenire le sofferenze
dei cristiani di Betlemme. Costoro,
attualmente meno del 12% della
popolazione, potrebbero essere
costretti a lasciare in blocco
Betlemme per sfuggire alle violenze
dei mussulmani. Il risultato sara'
che nel luogo dove e ' nato Gesu'
non ci sara' piu' neanche un
cristiano.
Nella citta' di Taibe (West Bank)
maramaldi mussulmani hanno bruciato,
saccheggiato e percosso residenti
cristiani per difendere l'onore di
una famiglia mussulmana della quale
il padre aveva bastonato a morte sua
figlia che avrebbe voluto sposare un
cristiano. Una folla inferocita ha
bruciato una statua della Madonna al
grido "bruciamo i crociati!" Nel
frattempo il ragazzo cristiano
veniva percosso ed imprigionato.
Questo episodio ha provocato un
drastico cambiamento nell'approccio
del Vaticano che fino ad allora si
era ben guardato dal prendere
posizione contro i palestinesi.
Dopo che i terroristi palestinesi
nel 2002 si impadronirono della
Chiesa della Nativita' e ne
brutalizzarono i preti, il Vaticano
fece pressione su Israele affinche'
lasciasse uscire indenni i
terroristi. Israele accetto'. Da
parte sua, il Vaticano si rifiuto'
di denunciare le brutalita' che
erano state commesse all'interno
della chiesa.
Nel Medio Oriente il Vaticano
cammina su una sottile corda. La sua
preoccupazione principale e' quella
di mantenere il controllo sui Luoghi
Santi. Ma ora deve affrontare la
realta' dei cristiani che non vivono
piu' sotto la protezione di Israele
ma sotto l'oppressione dei
palestinesi. La richiesta di
assistenza rivolta al governo
israeliano testimonia quanto i
cristiani siano minacciati e la
consapevolezza che la Palestinian
Authority e' il problema e non la
sua soluzione.
Nulla di tutto cio' servira' a
cambiare la propaganda dell'AADC che
continuera' a chiedere alla gente
"una veglia per proteggere i
cristiani di Betlemme contro
l'oppressione israeliana".
Laddove Bush e' paragonato a Hitler
e l'esercito americano e'
considerato una organizzazione
terroristica, la realta' non
interessa. L'importante e' dare
credito alla AADC.
Abraham H.Miller. Professore Emerito
alla Cinicinnati University
Titolo originale:
A Christmas without
Christians
By Abraham H. Miller
FrontPageMagazine.com | December 16,
2005
Grazie ad Aurelio L. per la
traduzione
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