15 settembre 2005
Lettera aperta a una coppia di fatto
Fulvio Del Deo

 

 

Gentile Maria, caro Giuseppe.
 
Vi scrivo per mettervi al corrente di un paio di cosine che potrebbero riguardarvi da vicino.
Negli ultimi tempi, quaggiù non tira buona aria, perciò, nel caso voleste far ritorno fra noi, credo vi convenga cercare un posto più accogliente di questo paese.
Perché?
Tanto per cominciare, non sarebbe vista di buon occhio la vostra condizione di "coppia di fatto". Mi chiedete perché?
Vi ricordate di quell'organizzazione che mise su quell'amico di vostro figlio? Ebbene quell'organizzazione è diventata tanto potente da riuscire a condizionare perfino le scelte dei governi. Ve lo sareste mai immaginato? No. E invece è così da diversi secoli ormai.
 
E volete sapere un'altra cosa? Non credo che sarebbero entusiasti nemmeno della scelta che avete fatto riguardo l'inseminazione ultraterrena.
(A proposito, dite a vostro figlio che quaggiù c'è chi s'azzuffa per lui: da una parte c'è chi dice di essere in possesso di prove scientifiche che dimostrano che lui non è mai nato né vissuto; dall'altra c'è chi sostiene di poter fornire argomenti inconfutabili riguardo la sua reale esistenza. Valli a capire! Personalmente, credo sarebbe meglio se ognuno di noi s'interrogasse un po' di più sulla propria stessa esistenza e lasciasse in pace gli altri)
 
Una buona notizia però, ce l'ho: se tornate nel vostro paese, scoprirete che finalmente è libero. Nazareth non è più soggiogata da legionari né spremuta da sfruttatori. Ci sono voluti due millenni, ma è ormai così da 57 anni. E nessuno più è costretto ad andare a Betlemme per partorire. Anzi, a Betlemme è meglio che non ci mettete proprio piede: lì impazzano bande di delinquenti e non c'è più nessuno disposto a fermarli (se vi interessa l'argomento, allego un articolo del Corriere)
 
Aspetto vostre notizie e vi auguro ogni bene. Mazal tov.
Con affetto
Fulvio Del Deo

 

 

     

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