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di
Mattia Bianchi/ 05/09/2005
Il
Custode dei Luoghi Sacri denuncia al Corriere
della Sera la situazione preoccupante dei
cristiani, vessati ogni giorno dagli estremisti
islamici. Violenze, stupri, omicidi e le
autorità spesso non intervengono.
In
50 anni, la percentuale dei cristiani in Terra
Santa è passata dal 14 al 2% e in una città
simbolo come Betlemme dal 75 al 12%. Un fenomeno
sociale e politico, aggravatosi negli ultimi
anni a causa delle violenze contro le comunità.
La denuncia arriva da padre Pierbattista
Pizzaballa, responsabile della Custodia di Terra
Santa, amministrazione apostolica che gestisce
42 luoghi sacri sparsi tra Israele, Siria,
Giordania, Libano, Egitto e Autorità
Palestinese. Il frate francescano ha affidato la
sua preoccupazione a Lorenzo Cremonesi, che ha
pubblicato un articolo sul Corriere della Sera
di ieri. “Quasi ogni giorno – ha detto padre
Pizzaballa – le nostre comunità sono vessate
dagli estremisti islamici. E se non sono gente
di Hamas o della Jihad islamica, avviene che ci
si scontri con il muro di gomma dell’Autorità
Palestinese che fa poco o nulla per punire i
responsabili. Anzi, ci è capitato di venire a
sapere che in alcuni casi tra loro c’erano gli
stessi agenti della polizia di Mahmoud Abbas o i
miliziani del Fatah, il suo partito, che
sarebbero addetti alla nostra difesa. Sono
talmente scoraggiato di sentire le lamentele che
talvolta non guardo neppure più i dossier”.
Pagine sconvolgenti che presentano una casistica
dettagliata di quanto i cristiani sono costretti
a subire: provocazioni come le moschee costruite
apposta vicino alle chiese con i muezzin che
gridano più forte delle campane, ma anche
persecuzioni vere e proprie. Tra i casi più
gravi, spiccano alcune storie raccapriccianti
come quella di Rawan William Mansour, una
sedicenne violentata nella primavera di due anni
fa da quattro miliziani, denunciati ma mai
arrestati. E ancora, la storia di due sorelle di
17 e 19 anni, uccise a colpi di pistola con
l’accusa di essere delle prostitute. Peccato che
l’autopsia certificò la verginità delle giovani,
costrette tuttavia a violenze e torture prima
dell’esecuzione. Sul piano economico si sono
inoltre registrati oltre 140 espropri di terre
avvenuti negli ultimi tre anni per opera di
gruppi islamici, collegati alla polizia.
Un
attacco a 360 gradi che coinvolge i diritti
sociali ed economici e la stessa incolumità di
chi ha come unica colpa quella di professare la
fede in Cristo. Il dossier sta per essere
pubblicato da Samir Qumsieh, direttore di Al
Mahdeh, una piccola televisione locale che dà
voce alla comunità cristiana. Samir per diverso
tempo ha mantenuto un basso profilo per evitare
rischi, ma oggi ha deciso di agire allo
scoperto. “Occorre denunciare, basta tacere!”,
ha detto con l’amaro in bocca di chi vede in
pericolo il proprio credo. “Il razzismo contro
di noi sta aumentando vertiginosamente. Se
continua così, tra 20 anni non ci saremo più”.
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