14 agosto 2005
Un insolito esodo di Ferragosto
Fulvio Del Deo

 

 

antico mosaico ebraico rinvenuto nella Stirscia di Gaza

Il 15 agosto inizierà lo smantellamento degli insediamenti israeliani nella striscia di Gaza.
8.000 persone dovranno sloggiare.

In cambio, che cosa si otterrà?

Per ora, sappiamo che circa 10.000 Palestinesi hanno già cominciato a festeggiare, celebrando il fatto come una vittoria della resistenza contro l'occupazione. Su alcuni striscioni si può leggere a chiare lettere come essi considerano il ritiro:

 

«Il popolo palestinese ha liberato la sua terra»
«Il popolo palestinese costruisce il suo stato»
«Oggi a Gaza, domani a Gerusalemme».

(fonte: Israelnetz Nachrichten, 4 agosto 2005 - New York Sun, 9 agosto 2005)

 

Per accontentare l'Autorità Palestinese, le case saranno abbattute, le serre smantellate, i campi abbandonati. 

Che fine faranno quelle piante? Che fine faranno quelle persone? E dove andranno a lavorare quegli Israeliani e quei Palestinesi che adesso lavorano lì fianco a fianco?
E' un prezzo altissimo. 

In cambio, che cosa si otterrà?

E nel caso non si ottenesse nulla, qual è la penale imposta alla controparte?

 
"Se coloro che criticano Israele hanno ragione, il ritiro da Gaza non farà altro che migliorare gli atteggiamenti dei palestinesi nei confronti dello Stato ebraico (...) Ma io preconizzo un esito ben differente. Visto che circa l'80% dei palestinesi continua a non voler riconoscere la reale esistenza di Israele, i segnali di debolezza mostrati dallo Stato ebraico, come l'imminente ritiro da Gaza, provocheranno piuttosto un intensificarsi dell'irredentismo palestinese. 

Acquisendo il loro nuovo dono senza mostrare un briciolo di gratitudine, i palestinesi concentreranno la loro attenzione su quei territori che gli israeliani non hanno evacuato. 

Domenica, Jamal Abu Samhadaneh, leader dei Comitati per la Resistenza Popolare di Gaza, ha annunciato quanto segue: "Trasferiremo le nostre cellule in Cisgiordania" ed ha ammonito che "Il ritiro non sarà completo senza la Cisgiordania e Gerusalemme". Ahmed Qurei dell'Autorità palestinese asserisce altresì: "La nostra marcia si fermerà solo a Gerusalemme". 

(fonte: New York Sun, 9 agosto 2005 - dall'archivio di Daniel Pipes)

 
Verranno trasferiti anche i morti, altrimenti le tombe sarebbero profanate all'istante. Non è una buona premessa, questa.

In cambio, che cosa si otterrà?

La pace?
La PACE è un bene d'inestimabile valore, per il quale nessun prezzo sarebbe alto.

Vorrei tanto credere che si otterrà la pace. Vorrei crederci fin nel profondo dell'anima; ma non ci riesco. 
Nella nostra vita apparentemente non cambierà nulla, mentre degli Ebrei saranno deportati, perché i Palestinesi non vogliono Ebrei nel loro futuro Stato.

In cambio, che cosa si otterrà?

A Gush Katif verrà ancora raccolta la frutta, come dice il suo nome, o diventerà "Sahb al Qunbula", Tiro di Bomba?

 
"Gli Emirati Arabi Uniti costruiranno una città per i palestinesi sul luogo delle colonie israeliane che saranno demolite nella striscia di Gaza dopo il ritiro. Lo ha riferito ieri la stampa di Dubai, secondo cui la città sarà un dono dell'Emiro Khalifa bin Zayed al popolo palestinese «per alleviare le sue sofferenze e moltiplicare le possibilità di alloggio all'interno della striscia. Sarà il primo progetto a essere realizzato nelle aree liberate di Gaza». Il nuovo centro urbano si chiamerà Khalifa bin Zayed City, in onore dello sceicco, e costerà almeno cento milioni di dollari. Non si conosce ancora l'ubicazione della città, che, una volta ultimata, dovrebbe ospitare dalle 30 alle 40mila persone." (Il Giornale, 26 luglio 2005)
 
 

reperto archeologico rinvenuto nella Striscia di Gaza, raffigurante una Menorah, candelabro simbolo del popolo ebraico

Di Gush Katif rimarranno le foto, i filmati, le rovine e i ricordi: una cosa che succede spesso agli Ebrei.

In cambio, che cosa si otterrà?

Di certo si otterrà che degli Ebrei saranno deportati, perché i capi Palestinesi non vogliono Ebrei nel loro futuro Stato. Già nel 1948, dopo la proclamazione dello Stato d'Israele, 930.000 Ebrei furono scacciati da tutti i paesi arabi. Viene in mente Hitler: anche lui non voleva Ebrei nel suo Stato. 

Ma chi sono questi Palestinesi cui riserviamo sempre un trattamento di favore nonostante abbiano infestato il pianeta coi peggiori terroristi, tra i quali anche il capo di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi?

Fulvio Del Deo

 

 

     

Segnalazioni di Fulvio Del Deo


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