12 ottobre 2005
Lettera aperta al Sindaco di Marano
Fulvio Del Deo

 

 

Lettera aperta al Sindaco di Marano di Napoli. Per conoscenza: ai quotidiani, ai siti web, alle mailing list e ai gruppi di discussione.

 

Egregio signor Mauro Bertini, Sindaco di Marano di Napoli postmaster@comunemarano.na.it 

Conosco il Suo Comune da quando era una grande distesa di frutteti: ci passavo per andare a mare da bambino e ancora oggi ho negli occhi l'immagine di meli e ciliegi che ondeggiavano al vento. In seguito, è iniziata la speculazione selvaggia che ha visto alcune famiglie prendere il sopravvento e trasformare il ridente centro agricolo in una caotica città di 50.000 abitanti, in balia della camorra. Vi ho abitato per cinque anni. All'epoca "non doveva succedere niente" entro i confini comunali e si poteva dormire con le porte aperte. Quando sono andato via di lì, finalmente è avvenuto il miracolo: è stato eletto sindaco il presidente della Cooperativa Artigiana (Lei), della quale negli ambienti più evoluti si diceva un gran bene. «Che bello, il paese risorgerà!», pensai, augurandomelo soprattutto per gli amici che erano rimasti lì a vivere. In effetti, un certo cambiamento si è visto.

Oggi però, apprendo con tristezza che a Marano è stata dedicata una via a Yasser Arafat.

Caro Presidente (o ex-, non lo so) della Cooperativa Artigiana, forse la Sua amministrazione dovrebbe documentarsi meglio su certe questioni, prima di agire d'impulso: Arafat non era un Garibaldi e nemmeno un subcomandante Marcos. Se Lei è davvero un uomo di pace, saprà che la Commissione Nobel non è infallibile: un premio per la Pace può essere assegnato anche per sbaglio. Con molta probabilità, quando gli anni raffredderanno gli animi, Yasser Arafat verrà ricordato nei libri di storia dei nostri nipotini per ciò che realmente ha rappresentato: un'immane disgrazia, il vero ostacolo alla pace in Medio Oriente. Prova ne è che solo adesso, dopo la sua morte, si comincia a intravedere qualche spiraglio di luce.

Ci ripensi signor Sindaco, per la dignità dei Suoi concittadini. Pensi a quei poveretti che abitano in quella via, alla vergogna che proveranno ogniqualvolta dovranno comunicare il proprio indirizzo. Ritornare sui propri passi e ammettere i propri errori è sempre un gesto di grande saggezza: i Maranesi del futuro lo ricorderanno e gliene saranno grati. Altrimenti, a quando una "via Bin Laden"?

Distinti saluti. Fulvio Del Deo

 

 Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile

     

Segnalazioni di Fulvio Del Deo


Per intervenire: invia@vivitelese.it