Piattàaa rrobbevè !
("piattaro", robivecchi)
I tempi nuovi portavano
gente da ogni parte, la città si arricchiva
di "furastiere", e anche i richiami si
adattavano, diventando bilingue.
Poi c'era un uomo, un vero gentiluomo che
andava in giro vestito di stracci, insieme a
suoi bambini abbigliati allo stesso modo;
non vendeva nulla se non la propria bella
voce: "E' giunta mezzanotte, si
spengono le luci..." toccava il
cuore più del vero Modugno. Le massaie si
affacciavano al balcone per gettargli dei
soldi o si affrettavano a portargli tutto
ciò di cui una famiglia ha bisogno.
La voce.
A Telese c'era una
donna al mercato che vendeva frutta e
verdura.
"Ammillelì
rammillelìiiii !"
(a 1.000 lire)
Le sue "i" erano così
acute da coprire perfino i rumori più
intensi del traffico di via Roma.
Con l'avvento
dell'euro, il nuovo richiamo non ebbe la
stessa efficacia.
"Tuttaunèee
tuttaunèee-uro !"
(tutto a un euro, tutto
a un euro)
Così, sebbene
continuasse ad avere molti clienti, grazie
ai suoi prezzi che erano i più
bassi sulla piazza, ben presto decise di
ritirarsi a vita privata.
Poi le cose sono
ulteriormente cambiate: nel Salento, il
venditore di cocco ha comprato un megafono
con chip di memoria su cui ha registrato:
"coooocco fresco, mandorla frescaaa
!" E così se ne va in giro per le
spiagge.
Nulla da eccepire sulle
sue capacità artistiche: prima il cocco, a
piena voce perché è destinato a tutti; poi
la mandorla con tono più
confidenziale, essendo riservata ai pochi
iniziati.
Passa un giorno, ne passa un altro... dopo
una settimana non se ne può più di quel
richiamo campionato e clonato all'infinito,
sempre identico. No, non va bene. Bocciato.
Si è perso lo spirito
giusto. Manca la passione: non si è più
artisti, ci si sente disoccupati e si
invidia il posto fisso di chi sta sdraiato a
prendere il sole. Il cliente non se ne
accorge subito, ma lo avverte il suo
subconscio, il quale suggerisce di non
comprare.
E' molto più
convincente un sorriso bianchissimo sotto
uno zampillo di treccine rastafariane. Una
stretta di mano, un'intromissione discreta e
amichevole che fa scattare la nostalgia dei
bei tempi andati, quando anche noi eravamo
capaci di comunicare col prossimo senza
ricorrere a protesi elettroniche. E
compriamo tamburi, elefantini,
porta-oggetti, tavolinetti, braccialetti...
Ciao, guaglió!
Poi c'è l'apparizione
di una Madonna Nera. Altissima colonna di
ebano. La chioma in paradiso, lo sguardo sul
mondo. Portamento regale. Sinfonia di colori
nelle vesti. Le ragazze le si affollano
attorno come bianche e goffe paperotte.
Provano braccialetti, collanine, orecchini,
occhiali... Vogliono qualcosa di Lei.
Irradiando serenità e gentilezza, Lei le
accontenta tutte.
Nel frattempo, un'altra
voce registrata irrompe affilata nel soffice
chiacchiericcio:
DONNE!
E' ARRIVATO L'ARROTINO
L'ARROTINO E
L'OMBRELLAIO !
No, com'è possibile, mi
ha seguito fin qui!??
Che sia in possesso del
potere magico dell'ubiquità?
AGGIUSTIAMO GLI
OMBRELLI
RIPARIAMO LE CUCINE A GAS...
Decido di controllare
se è lo stesso che passa a Telese.
No, ha un'altra
macchina...
E no, non è lui, questo
è rosso di capelli, non è lo stesso!!!
Il messaggio nel
megafono è ben fatto, non c'è dubbio (come
sostiene
Antonino Pingue), è opera di un
artista... ma allora chi ne fa uso è
soltanto un "impiegato" ?
E la voce è un file mp3
che si può
scaricare da internet !!!
Ma roba è, un
franchising ?
Che tristezza !
Fulvio Del Deo