Una suora viene legata a un crocifisso e
viene lasciata lì per giorni senza cibo e
senz'acqua, finché muore. Secondo l'abate,
suo aguzzino, era "posseduta dal demonio".
Non è la trama di un film dell'orrore, né un
episodio avvenuto 500 anni fa: è successo
realmente in questi giorni; ho appreso la
notizia dal TG 3 di giovedì 16 alle ore 23.
Sconcertante? Agghiacciante? Che aggettivo
vogliamo usare?
Che cosa ci sorprende maggiormente, la
crudeltà o l'arretratezza culturale?
Su Radio Maria alcuni mesi fa, ci fu una
trasmissione in cui si cercavano di sminuire
le colpe dell'Inquisizione.
Persecuzioni? Processi? Auto da fé? Roghi?
Roba da nulla, secondo l'emittente
cattolica, in confronto a ben altre atrocità
commesse dal genere umano. Come dargli
torto? Ma ciò non cancella alcuna
responsabilità e non autorizza colpi di
spugna sul torbido passato.
Passato: una parola su cui sarebbe bene
riflettere più spesso, poiché è di lì che
nasce il nostro presente.
E il presente ci regala una vittoria che
calpesta la democrazia. L'ultimo dei
referendum.
Vi siete chiesti come mai si è
fatta propaganda per l'astensione invece che
per il NO?
Hanno giocato su una cosa che chiamerei
"effetto gregge". Molte persone sono
insicure, si lasciano guidare dagli
amici, dal gruppo, dal marito, dalla
moglie ecc. e non hanno il coraggio di
sostenere le proprie idee fino in fondo.
Quante persone nel segreto della cabina
votano diversamente da come lasciano
credere? L'elettore dev'essere
lasciato libero di mentire ai propri
cari.
SE VAI A VOTARE, NESSUNO POTRA' MAI
SAPERE SE HAI VOTATO -SI'-
OPPURE -NO-.
SE NON VAI A VOTARE, LA TUA SCELTA
SARA' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI.
L'invito al non-voto in qualunque
referendum è un'arma subdola per
cancellare il sacrosanto diritto
democratico alla segretezza di voto.
Vi sembra azzardato dire che è un
atto criminoso?
Alle prossime elezioni
politiche, invito ad astenersi dal
voto tutti coloro che intendono votare
per quei politici che hanno invitato
all'astensione in quest'ultimo o in
altri referendum.
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E, per dimostrare che non ce l'ho
solo con qualcuno in particolare, vi
propongo questo trafiletto:
"Un trucco, una furbata, un
sabotaggio... Piero Fassino ha
definito in molti modi la scelta di
non votare ai referendum sulla
procreazione assistita. Ma non gli è
venuto in mente quello che aveva
utilizzato solo due anni fa (e che
qui riproduciamo) per indurre
militanti ed elettori della Quercia
a disertare la consultazione – poi
vanificata dal non raggiungimento
del quorum – sull’articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori."
(Io aggiungerei: anche
il referendum per
l'abrogazione della
legge 40 in un primo
momento ha visto
contraria la sinistra, e
i radicali si sono
trovati soli. Finché,
evidentemente, le
donne della sinistra non
hanno minacciato di...
castrare i maschietti.
Così sono nati i 4
quesiti.)
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Al seggio ho visto votare quasi solo
giovani; individui in età riproduttiva. Ma
l'Italia è un paese di vecchi, lo dicono le
statistiche.
Inutile dire che a 46 anni mi considero
molto giovane, da riuscire ancora a
chiedermi: che cosa verrà danneggiato
maggiormente dalla legge 40, oltre (come
sostengono diversi scienziati) la
ricerca italiana?
Davvero credete che le donne si faranno
impiantare tre ovuli senza far controllare
nulla ecc., come prescrive la legge? Davvero
credete che per ottenere la fecondazione
eterologa e tutto il resto bisognerà andare
all'estero? Ma stiamo scherzando! E che cosa
ci mettono, la finanza o i carabinieri, a
controllare gli uteri delle Italiane? Siamo
seri!
Si farà tutto come prima, magari costerà un
po' di più. Ma anche questo non è detto.
Ricordo nel 1976, quando accompagnai la mia
prima fidanzatina a una visita ginecologica.
C'era un dottore che si faceva pagare
pochissimo e solo da chi aveva i soldi; in
più, dava indicazioni sulla contraccezione,
soprattutto a quelli che erano ancora
minorenni come noi, o alle coppie adulte che
avevano già dei figli. Ci disse, augurandoci
di non averne mai bisogno, che lui eseguiva
anche aborti per aspirazione. Anche quelli
gratis per chi non aveva soldi. All'epoca
l'aborto era tabù. E ricordiamo che fino a
pochi anni prima (fino al 1972, per
l'esattezza) in Italia era vietata perfino
la diffusione di informazioni sulla
contraccezione. Un'Italia soggetta alla
prepotenza vaticana.
Fortunatamente siamo Italiani e
sappiamo quando disubbidire.
Negli anni più oscuri del malaffare, a
Napoli fu impiantata una foresta di
semafori: a ogni angolo, a ogni
attraversamento pedonale, ovunque ti
facevano l'occhiolino le tre luci colorate.
Un'amica romana che era in macchina con me
osservò che non mi stavo fermando al rosso:
«Ah, ma allora è vero che voi Napoletani...»
Così le spiegai che c'erano semafori utili
ad automobilisti e pedoni, e semafori utili
a una certa ditta di imbroglioni.
Fortunatamente siamo Italiani e sappiamo
quando disubbidire.
Le regole, per essere rispettate, devono
essere rispettabili, non ridicole;
altrimenti danneggiano la società, sminuendo
il valore delle regole in assoluto. Cosa
deve pensare un ragazzino che monta per la
prima volta su un motorino e si trova
davanti un limite demenziale di 10 Km/h?
Dopo aver provato invano un paio di volte a
rispettarlo, si rassegna. Dopodiché, ai suoi
occhi tutti i segnali stradali perdono
valore.
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