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C'è chi passeggia sulla sponda giusta del
Viale e chi su quella sbagliata; ma non è il
Viale dei Giusti è semplicemente il corso
del paese.
C'è chi parla e non ti ascolta, perché è
convinto di sapere già tutto senza averlo
mai appreso; e tu capisci che a un tipo così
non puoi avere nulla da dire.
C'è chi non si cura d'interromperti di
continuo, perché nessuno mai gli ha
insegnato che interrompere è maleducazione.
C'è chi t'interrompe perché sa essere solo
maleducato e si piace così.
C'è chi accelera al massimo e, gettando
cicche e cartacce dal finestrino, si lamenta
dell'inciviltà della gente.
C'è chi sa che per essere simpatici basta
dire male di Berlusconi; anche se poi lo va
a votare.
C'è chi si dice pacifico, ma ti aggredisce
se solo osi difenderti o difendere chi, come
te, viene aggredito perché osa difendersi, o
difenderti, da chi si dice pacifico.
C'è chi va in giro con una kefia al collo
come fosse lo stendardo di una squadra
calcistica e parla delle guerre facendo il
tifo, come fossero partite di pallone.
C'è chi teme che con la tua vicinanza possa
vedere vacillare il proprio ordine di idee,
correndo il rischio di meticciarsi, e per
questo si premura di salvaguardare la
purezza di radici che non ha mai avuto.
C'è chi la domenica va ad annoiarsi in
chiesa con parole che rimbalzano nelle
orecchie, e tutta la sua fede si riduce alla
pretesa di avere crocifissi dappertutto, o
alla superstizione che lo fa arrabbiare se
il pane sta sottosopra.
C'è chi pretende d'insegnarti chi sei, anche
se non sa nulla di te.
C'è chi ha un dire generoso e un fare
meschino; e il mare è lontano e immenso.
C'è chi cammina a schiera sul marciapiedi,
soli uomini o sole donne; poi ci si accoppia
e si sta soli.
C'è chi fa figli perché così si deve fare; e
poi non li sopporta.
C'è chi lustra la macchina, mentre la moglie
cucina con poco o con troppo sale.
C'è chi sta davanti alla televisione e non
si accorge se fuori piove o c'è il sole.
C'è chi ti guarda storto se non ti capisce,
ma già ha deciso che hai torto tu.
C'è chi ti fa straniero a casa tua.
C'è chi straniero lo è davvero e capisce che
di te si può fidare, perché anche tu
sei come lui.
E c'è chi intanto tracima nostrana bile e da
rosso diventa verde sbraitando; e battendo i
piedi per terra dice che degli ebrei non ci
si può fidare. Anche quando non sono ebrei.
Fulvio Del Deo
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