MESTIERI IN
ESTINZIONE NELLA PICCOLA ITALIA
La passione e la dedizione di un
maestro orologiaio
Nell’ intero
centro sud è l’unico artigiano in
grado di riparare
orologi da torre e da campanile
E’ IL CARDIOLOGO
DEGLI OROLOGI
(IL SIGNORE DEL
TEMPO)
I meravigliosi e
delicati congegni tornano a “vivere”, anche
dopo trent’anni di inattività- grazie ai suoi
interventi: molto ricercata la sua opera
Caserta-
E’ la macchina del tempo
attraverso il tempo, viene da lontano e porta
con se il fascino della storia, della sua
evoluzione e delle scoperte che lo hanno
migliorato nel corso dei secoli, senza mai
stravolgerlo. Parliamo dell’orologio, e
miratamene dell’orologio meccanico, che continua
a scandire ogni minuto del nostro progresso,
senza danneggiare l’ambiente, senza emettere
radiazioni, senza essere governato dall’energia
magnetica, elettronica o chimica. Il suo è un
cuore meccanico e pulsa come il nostro- se si
ferma c’è bisogno del suo intervento,
l’intervento di Michele Torre, 56 anni, diploma
in tasca di perito elettromeccanico, usato per
una dozzina di anni nei porti di Castellammare
di Stabia e Porto Marghera: l’unico artigiano
in tutto il centro sud, capace di far ripartire
orologi da torre e da campanile. Un vero maestro
orologiaio, in grado di apportare qualsiasi
riparazione o ricostruzione di parti mancanti o
logore con attrezzature tradizionali d’epoca-
che fanno bella mostra nel suo laboratorio -
vivacizzato dai cinque amatissimi “figliocci”,
cinque cani non trattati come bestie. Tra i
cinque a spiccare è Taricone, muscoloso e
simpatico come l’attore casertano: Ninna,
Camilla, Chicca e Tarichina(figlia di Taricone)-
i nomi degli altri quattro zampe, parte
integrante della famiglia.
Torre, un vero mago del settore “guarisce” non
solo orologi da torre e da campanile, ma anche
quelli da tasca, elettromeccanici, a
pendolo(con qualsiasi tipo di
motrice)-cronografi, calendari perpetui, da
polso manuali, automatici- con elaborazioni
completamente artigianali, che garantiscono scheletrature
e la ricostruzione di casse e quadranti, in
modo perfetto. Operazioni fatte con grande
passione.
“Da tasca o da campanile, non c’è differenza-
rileva Torre-la differenza è solo nelle
proporzioni, anzi, spesso è più facile riparare
un meccanismo da torre o campanile, che uno da
polso”.
POCHI MINUTI PER LA DIAGNOSI
“Il Signore del Tempo”, che con la Reggia
vanvitelliana porta alto il nome della provincia
di Caserta, aggiusta, sostituisce, fa lui
stesso i pezzi mancanti. E’ un tipo calmo,
tranquillo, meticoloso: gli bastano pochi minuti
per la “diagnosi”, che coincide ogni volta con
il raddrizzarsi i folti baffi. Una sorta di rito
che termina sempre con un divertito sorriso,
quasi volesse dire “non c’è trippa per gatti”!
Sono io il re degli orologi. E gli
interventi(finora sempre andati a buon fine)-
gli danno ragione.
“E’ una sensazione difficile da
descrivere-sottolinea il maestro- ridare vita a
vecchi congegni, fermi da tempo immemore- è
bellissimo per me”. La soddisfazione aumenta
se viene a sapere che da anni nessuno è
riuscito ad aggiustare il congegno. “Spesso
capita- di arrivare sul “luogo del delitto”-
dopo vari e disastrosi tentativi fatti per
decenni purtroppo da gente improvvisata.
Paradossalmente per me è una vera goduria, un
gioco, una sfida, modestamente sempre vinta dal
sottoscritto”.
Reduce dall’ennesima soddisfazione rivela: “ La
scorsa settimana, mi hanno chiamato da uno
sperduto paesino per l’orologio del campanile.
Erano trent’anni che non funzionava, che nessuno
era riuscito a far ripartire, anzi, avevano solo
fatto danni. Un bel momento per me, un momento
di gioia indescrivibile quella stampata sul
volto dell’anziano prete e parte dei
parrocchiani poi incontrati nell’unico bar del
paese”. Una overdose di congratulazioni
ricevute. “Tante volte ho ricevuto
manifestazioni di affetto- da parte della
gente(specialmente nelle piccole comunità)- dove
la noia la fa da padrona: persone abituate al
ritmo della giornata, ora e quarti d’ora attesi
calcolati sulla base dei rintocchi scanditi,
un’abitudine per molti anziani, ma anche un
legame affettivo forte per quanti vivono da
sempre nel cuore dei paesi e nelle zone rurali.
Gente che a Internet preferisce l’orologio del
campanile funzionante.
Un
mestiere in estinzione, quello di Torre.
“Purtroppo nessuno vuole imparare e fare più
questo mestiere, un mestiere affascinante, che
va fatto con passione e pazienza, ma i giovani
di oggi, non ne hanno- preferiscono la vita
frenetica, il posto fisso- sono poco disposti a
sacrificarsi.
Mi
auguro che qualcuno si appassioni a questo
antico mestiere: nell’ultima riparazione, per la
verità un giovane che ha assistito, mi è parso
affascinato dai congegni- spero voglia imparare
per davvero”.
Una vera e propria arte, che potrebbe scomparire
completamente in questo terzo millennio.
Giuseppe Sangiovanni
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