La
forte provocazione degli abitanti del paesino
casertano, sceso in piazza per protestare contro
la costruzione di una centrale per lo stoccaggio
e la lavorazione di rifiuti pericolosi
VIA QUELLA
DISCARICA O VENDEREMO IL PAESE!
Minacciano di
vendere il paese in blocco se non riusciranno a
bloccare la costruzione del sito.
Tutte le abitazioni (comune compreso) sono state
tappezzate di manifesti recanti la scritta
“Vendesi” Previsto per i prossimi giorni il
censimento degli immobili per l’asta pubblica.
Tora e Piccilli (Caserta)- Ancora sotto i
riflettori Tora e Piccilli, minuscolo paesino
dell’Alto Casertano-qualche anno fa salito alla
ribalta delle cronache mondiali per la scoperta
di orme di umanoidi vissuti da queste parti
385mila fa. Una comunità verdeggiante che
fa parte del Parco di Roccamonfina e Foce del
Garigliano- ricco di flora erbacea e
fauna(cinghiali, volpi, pettirossi e falchi)-
minato da una discussa decisione dell’ente
regionale con il placet del Ministero
dell’Ambiente: collocarvi nel bel mezzo una
mega discarica che dovrebbe estendersi per
dodici ettari (località Vigliucci), tra vigneti,
castagneti, uliveti e frutteti- a ridosso del
paese- che appena ha saputo della decisione è
sceso massicciamente in piazza- per protestare
e gridare un secco no alla costruzione
dell’impianto- bloccando la statale Casilina che
conduce a Cassino. Una protesta vigorosa,
appoggiata dai residenti dei comuni limitrofi(Vairano
Scalo, Vairano Patenora, Caianello e
Roccamonfina)- sindaci in testa che senza badare
al colore politico- hanno detto no alla
discarica- una vera bomba ecologica- innescata e
pronta a procurare ingenti danni(lo sostiene il
comitato) in quello che è definito un autentico
paradiso terrestre.
Contemporaneamente gli abitanti del piccolo
paesino hanno messo in atto una grande
provocazione. “Via quella discarica o
vendiamo il paese. Mettiamo in vendita il
Comune”. Una provocazione forte, fatta da
gente generosa - che vuole difendere a tutti i
costi l’amato e incontaminato territorio. Una
provocazione incollata su tutte le casette di
tufo- del paese-presepe- fatto d gente dal
cuore d’oro(nel 1943 rischiarono la vita
ospitando, difendendo e nascondendo 50 ebrei-
gente che capì tanti anni fa che la diversità
tra i popoli non esiste- l’anno scorso
destinatari della medaglia d’argento al valor
civile assegnata da Ciampi per l’eroico gesto)-
Alfredo de Iulianis 84 anni indica il sito
scelto per la discarica
PROTESTA VIBRANTE
Tutto il paese tappezzato di manifesti recanti
la scritta “vendesi”. Non risparmiata nemmeno
la bacheca e la casa comunale.
Tra i manifestanti: sindaci, studenti e chiesa
locale. Tutti sincronizzati nel puntare
l’indice contro l’intera classe politica
regionale e nazionale- responsabile
dell’annunciata sciagura- raccontata con una
accorato appello inviato al Presidente della
Repubblica.
Una protesta vibrante- fatta con astuzia, ironia
e rabbia. Tanta rabbia urlata a squarciagola –
con un lampo di modernità mixato all’elemento
indigeno, tipico dell’entroterra casertano.
“Siamo pochi e indifesi- ma se urliamo tutti
insieme qualcuno ci sentirà- spiega –
Vincenzo Farinaro, vulcanico presidente del
Comitato antidiscarica di Tora e Piccilli. “Già
abbiamo pagato un grande tributo- negli anni
abbiamo subito diversi espropri per la
realizzazione di opere di utilità nazionale,
senza mai ricavare benefici concreti e duraturi.
Con la Piattaforma S.p.a.(ndr.impianto)- abbiamo
raggiunto il massimo. Non ci stiamo a subire
questa grave violenza che ucciderebbe il nostro
incontaminato territorio. Qui grandi risorse non
ce ne sono. C’è rimasta l’aria pura: ci vogliono
togliere anche quella- ma noi non molleremo-
andremo avanti con le nostre proteste- non ci
piegheremo- lotteremo strenuamente con gli amici
del circondario, fino a quando non avremo
risposte rassicuranti sul futuro, per
salvaguardare il nostro territorio e la salute
dei nostri figli”.
Comitato pronto a tutto. Intenzionato a censire
tutti gli immobili e mettere in vendita l’intero
paese. Con tanto di asta pubblica.
Alfredo de Iulianis e Sergio Di Marco
SVERSATOIO
REGIONALE
“Ai ministri per l’ambiente, e Affari Regionali
- dice provocatoriamente Sergio Di Marco,
consigliere comunale, ex vicesindaco di Tora
negli anni “90- destineremo i palazzi più belli
con vista sulla discarica. La battaglia sarà
lunga- non permetteremo a questi signori di
sottrarre la dignità all’intero comprensorio-
ignorato da tutti- riscoperto solo in occasione
delle tornate elettorali e per farlo diventare
lo sversatoio dell’intera Campania.
“
Una decisione scellerata- spiega Antonio
Mammoli, sindaco del “comune in vendita”-
presa senza rispettare le regole e l’ambiente
che subirebbe danni irreversibili – in quanto si
tratta di rifiuti altamente tossici. Tutta la
comunità è compatta- nessuno vuole quel mostro.
Combatteremo con tutte le nostre forze-l’unione
fa la forza e noi siamo uniti- pronti con tutti
i mezzi legali ad opporci-non permetteremo
questo scempio nel nostro paradiso conservato
finora meravigliosamente. Di insediamenti
produttivi per il nostro territorio non si è mai
parlato- siamo dimenticati da tutti- si sono
ricordati di noi solo per la discarica. Proprio
un bel regalo! Che rimanderemo al mittente.
Blocco stradale
L'intervento del parroco Don Augusto
Dal Piano di Stralcio della Regione Campania-
si evince che i siti per le discariche di
rifiuti pericolosi non possono ricadere, tra le
altre cose, in aree collocate nelle zone di
rispetto per un raggio non inferiore a 200 metri
dal posto di approvvigionamento idrico a scopo
potabile, aree sottoposte a vincolo
paesaggistico, idrogeologico, aree sismiche, in
presenza di insediamenti residenziali di un
centro abitato: tutte caratteristiche in
possesso del territorio di Tora e Piccilli, che
non dovrebbero consentire affatto la
realizzazione della discarica della discordia.
Giuseppe Sangiovanni
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