IL
CASO
Grande delusione tra le attapirate aspiranti
soubrette
CORSI PER VELINE ALLA REGIONE CAMPANIA: CHIUDE
LA SCUOLA DELLE ILLUSIONI
Sfuma miseramente dopo nove mesi il sogno di
entrare nel mondo dello spettacolo
di
Giuseppe Sangiovanni
Napoli -
Dopo aver gongolato nel breve spazio delle
selezioni, è arrivato l’attapiramento. Sognavano
la tv, il mondo dorato dello spettacolo, della
moda, del cinema. Il sogno è finito miseramente,
tra le lacrime e una grande delusione. Tutte a
casa dopo nove mesi. Ancora più disperate e
disoccupate di prima. Chiusa baracca e
burattini, e addio sogni di gloria, per le
settantacinque irriducibili aspiranti veline
(alle selezioni avvenute due anni fa si
presentarono in 1200), arruolate nella tanto
discussa scuola delle illusioni finanziata con
un milione e duecentottantamila euro dalla
Regione Campania, con i soldi dell’Unità
Europea.
Che si trattasse di una boutade montata
allegramente, lo si era capito sin
dall’annuncio del corso.
Il
progetto prevedeva un percorso formativo per
figurante dello spettacolo, articolato in otto
moduli, per un totale di 600 ore (180 di teoria
e 420 di pratica)- un compenso di due euro l’ora
(elargito solo in parte). E l’assunzione in
pianta stabile, per almeno cinque anni per le
veline.
Altrimenti restituzione dei soldi alla Regione
Campania, da parte della First –Tel,
organizzatrice del corso.
NEL MIRINO DEL
FINANCIAL TIMES
La scandalosa e vergognosa vicenda era finita
persino nel mirino del Financial Times e Usa
Today, che censurò pesantemente la curiosa e
discutibile iniziativa. Il corso-patacca
prevedeva alla fine l’assunzione delle 75
ragazze(non avvenuta), che più che finire in
televisione- sono tornate a casa, sprofondate
nel salotto di famiglia a guardare la tv. Loro
erano intenzionate ad entrarci dentro,
diventare famose, speravano di avere successo,
speravano di ballare sulla scrivania del duo
Greggio-Jacchetti((poi sposare un calciatore):
vedere in anteprima la consegna dei tapiri- che
a settembre con Staffelli- potrebbero arrivare
numerosi dalle parti campane.
Destinatarie le 75 aspiranti veline illuse dallo
star system, dal tubo catodico, dal presidente
della Confindustria delle illusioni, nota ai
più come Mario De Filippi- che con l’uomo senza
collo(affetto da bulimia da tv), copre l’intero
palinsesto di Canale 5. Un presenzialismo
patologico.
La
Bassolindo band ha le sue colpe, per la
scellerata e sciagurata scelta. Ha revocato il
finanziamento, dopo aver controllato e
costatato (con notevole ritardo) assunzioni
irregolari, da parte della First-Tel di
Frattamaggiore, società che opera nel campo
delle produzioni cinematografiche, che aveva
organizzato le lezioni per figuranti dello
spettacolo.
COLPA DELLA TV
Ma
grandi colpe sono della tv, uno strumento che
crea troppe illusioni- che entra nelle case
della gente e ne condiziona negativamente la
vita: che consente al celebrante Costanzo
liturgici giochetti da oratorio(nella pessima
buona domenica)- con personaggi del Grande
Fratello, senza arte ne parte; una tv che gli
ha permesso e permette di insegnare
all’Università di Roma, “Teorie e tecniche del
linguaggio televisivo”, pur non essendo stato
mai professore- come Francesco Giorgino,
giornalista del Tg1, che da lezioni nella stessa
facoltà di Scienze delle Comunicazioni; o come
Luciano Ligabue, Alessandro Gassman, Gian Marco
Tognazzi e la “notissima scienziata” Sabina
Guzzanti(tema per quest’ultima: il nucleo
naturale del desiderio erotico): tutti chiamati
a dare lezioni in diversi atenei italici, che
dispensano dottorati a Valentino e Vasco
Rossi(quello della birra e delle impennate e
quello della coca che va al massimo!). Tutti
famosi scienziati dotati di mostruosa
preparazione accademica. Attori, cantanti che
nulla c’entrano con la scuola.
Tutti professori universitari prodotti da mamma
tv! Una mamma che partorisce sempre più cretini.
La
fabbrica delle delusioni.
Nella foto le attuali veline di Striscia
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