18 maggio 2005
"Sicuri" i ripetitori fatti istallare da D'Occhio?
Gruppo Consiliare "Insieme per Telese"

 

 

Gruppo Consiliare “Insieme per Telese

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

I ripetitori telefonici fatti installare sull’immobile ex molino “Capasso &  Romano” dall’assessore D’Occhio destano preoccupazione nella popolazione residente in zona. 

Occorre appurare che le radiazioni elettromagnetiche non costituiscano un pericolo per la cittadinanza.

 

 

Lo scorso 12 maggio il gruppo consiliare “Insieme per Telese” ha presentato un’interrogazione al sindaco, con la quale si portava a conoscenza lo stesso che sull’immobile  dell’ex molino “Capasso & Romano” sono stati installati diversi ripetitori telefonici. Dall’esterno non è possibile sapere con assoluta precisione il numero di quelle antenne – due, tre, forse quattro – poiché sono nascoste alla vista da appositi pannelli.

 

Come i telesini sanno, l’ultimo amministratore unico della “Capasso & Romano” è stato l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe D’Occhio. E come è facile immaginare, le aziende telefoniche pagano profumatamente l’affitto dei siti di installazione delle pericolose apparecchiature.

 

L’elettroinquinamento (o elettrosmog) rappresenta un pericolo serio per la salute pubblica. I danni provocati dall’esposizione eccessiva possono essere anche molto gravi. Le leggi vigenti prevedono precisi limiti all’intensità delle onde e alla durata delle esposizioni.

 

Il punto più controverso è rappresentato dalla assoluta mancanza di controlli preventivi e di verifiche sul campo. I ripetitori, infatti, vengono spesso installati senza che le amministrazioni pubbliche ne sappiano nulla.

 

Per questi motivi abbiamo chiesto al sindaco se l’installazione delle antenne sull’immobile dell’ex molino è stata autorizzata e se sono state verificate tutte le condizioni di sicurezza.

 

Il problema è molto più esteso, e riguarda la stessa centrale elettrica dell’ENEL, della quale una sentenza della magistratura impone la delocalizzazione. Abbiamo informato il sindaco della cosa, chiedendo cosa intende fare l’amministrazione perché la sentenza citata trovi esecuzione.

 

Il gruppo “Insieme per Telese” ritiene giunto il momento di dotarsi di un regolamento comunale contro l’elettroinquinamento, cioè di uno strumento che preveda i criteri per l’installazione – in condizioni di assoluta sicurezza – di impianti potenzialmente dannosi. Per questo abbiamo presentato, unitamente all’interrogazione, una bozza di regolamento e uno schema di delibera consiliare.

 

I nostro documento, sul quale chiamiamo il sindaco e la maggioranza a confrontarsi, richiamando i valori massimi di esposizioni previsti dalle normative, e prevedendo delle precise procedure per le installazioni, vuole impedire la prolificazione selvaggia di impianti che devono essere assolutamente monitorati e tenuti sotto osservazione. Vanno coinvolti gli attori istituzionali competenti – a cominciare dall’ARPAC – e va garantita la massima trasparenza.

 

Si tratta, in altre parole, di stabilire le regole. Ad esse devono subordinarsi anche gli assessori in carica, soprattutto quando chi è attratto da un facile tornaconto economico non presta preliminare attenzione alle condizioni di sicurezza e salute dei concittadini.

 

     

Inquinamento atmosferico


Per intervenire: invia@vivitelese.it