E' iniziata l’era dello 0878. L’ultima
versione dei numeri telefonici che
creano addebiti illegittimi nelle tasche
dei milioni di abbonati alla telefonia
fissa. Sulla scia degli 899, 70X, 144,
166, ecc. questa nuova numerazione
mantiene le caratteristiche delle
vecchie, ma ha un’aggravante: non si
puo’ disabilitare se non a pagamento, 13
euro alla richiesta e poi 3 euro a
bolletta, ma in contemporanea si
disabilitano anche le chiamate verso i
cellulari: una beffa.
Il fatturato dei cosiddetti numeri a
valore aggiunto, per gli operatori, e’
stimato in milioni di euro. Ne’ la mole
di soldi, ne’ il fatto che in molti casi
i servizi non siano richiesti e forniti
con modalita’ truffaldine, hanno
comportato interventi risolutivi.
I controllori del sistema, a cominciare
dall’Agcom, l’Autorita’ garante del
settore, conoscono il problema, ma non
hanno gli strumenti per fermare questo
stillicidio di bollette gonfiate di
pochi o di centinaia di euro. Ora si
attende un nuovo regolamento per i
cosiddetti numeri a valore aggiunto da
parte del ministero delle Comunicazioni.
I numeri in questione sono concessi agli
operatori proprio dal ministero e in
teoria sarebbero tutt'altro che dannosi.
Potrebbe essere un’opportunita’ per
aziende e consumatori per pagare dei
servizi in modo semplice e veloce. Nella
realta’ l’uso che se ne fa e’ in
prevalenza truffaldino, anche a
giudicare dalle segnalazione che ci
pervengono.
http://www.aduc.it/dyn/ricerca/?ricerca=899&tipo=cara&x=12&y=14
Il meccanismo. Partiamo dalla
Delibera dell’Agcom, la numero 9/03/CIR,
che recita: Piano di numerazione nel
settore delle telecomunicazioni e
disciplina attuativa. Risale al 2003.
Sono previsti una serie di numerazioni a
valore aggiunto (899, 70X, ecc.) e ogni
tipologia di numero ha in teoria una
specifica destinazione: connessioni ad
Internet, servizi vocali, ecc.
La numerazione maggiormente sfruttata
nell’ultimo anno e’ stata quella 899. Il
ministero ha rilasciato oltre 100 mila
di questi numeri agli operatori in
pacchetti da 100 (arco). Secondo stime
l’80% di questi e’ attivo.
Gli operatori telefonici (A), dai
piu’ grossi ai piu’ piccoli, tutti
regolarmente autorizzati e registrati,
rivendono a loro volta i numeri ad
aziende (B) che li utilizzano in
teoria per fornire servizi. Dai classici
siti pornografici a servizi informativi
molto piu’ puritani. Le truffe a volte
avvengono tramite programmi, dialers che
installandosi sul proprio pc fanno
scattare una connessione a costi
esorbitanti (anche 12,5 euro per una
chiamata di un secondo). In altri casi,
il nostro apparecchio, telefono o
computer, non viene neppure sfiorato
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=113924
I costi dei servizi sono addebitati
nella bolletta dell’operatore fisso
(X), come Telecom o Wind, e girati,
previa trattenuta da parte di X
agli operatori titolari della
concessione (A) e ai teorici
fornitori di servizio (B).
Questo e' il meccanismo, che nonostante
gli abusi individuati dalla polizia
postale, non si modifica perche’ le
sanzioni comminate ai truffatori sono
ridicole. Per cui si continua ad
abusarne, tanto paga l’utente che non ha
molti strumenti per opporsi, visto che
il taglio della linea da parte del
proprio gestore e’ in agguato e gli
strumenti giurisdizionali sono
inefficaci.
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=106436
I numeri a valore aggiunto, per
disposizioni comunitarie, sono attivi a
meno che l’utente non ne chieda la
disattivazione. Negli altri Paesi Ue,
pero’, con le medesime disposizioni non
esiste questo fenomeno truffaldino.
Evidentemente ci sono meccanismi di
controllo che in questi Paesi
funzionano, a differenza dell’Italia.
L’apposita’ unita’ costituita
nell’ambito dell’Agcom per seguire le
migliaia di segnalazioni non argina il
fenomeno, anche perche’, come si diceva,
ha le armi spuntate.
E mentre prima ci si poteva difendere,
disattivando i vari 899, magari dopo
averci rimesso centinaia di euro, ora i
truffatori passano allo 0878. Un numero
che non si puo’ disattivare se non a
pagamento, per cui l’utente deve
scegliere se pagare un canone aggiuntivo
di circa 3 euro, e utilizzare il
telefono solo per telefonate verso il
fisso, oppure rimanere esposto al
rischio 0878.
Ma che fa il ministero?
Come tutela i cittadini che sono
invitati a spendere per rilanciare i
consumi? E’ vero che le tariffe
telefoniche, pur rimanendo alte, stanno
calando ma che importa se poi,
risparmiando 20 centesimi per minuto di
conversazione, si ricevono 200 euro di
telefonate non effettuate? Una cosa e’
sicura, TelecomItalia ha fatto richiesta
all’Agcom di portare il prezzo per
connessione a 15 euro. Quasi 30 mila
delle vecchie lire, per una connessione
o telefonata di cui neppure si ha
coscienza.
E’ una delle conseguenze della
liberalizzazione all’italiana, che
mantiene un operatore dominante e gli
altri si adeguano al ribasso. Non
servizi, ma fregature. |