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27 aprile 2005
Pacco, doppio pacco e contropaccotto
Giuseppe Grimaldi

 

 

Caro Giovanni,

 

lasciami dire che la tua è una sfida quasi da incosciente. Dopo le “sole” che continuano a rifilarci, continui ancora a credere a ... babbo natale e alla befana!

 

Ci sono esempi lampanti, come quello della mancata rimozione della discarica di fronte all'uscio di casa tua, che dovrebbero servirti da lezione. Promesse, impegni, risposte fasulle al prefetto, sopralluoghi e quant'altro sono serviti solo a far finta di smuovere le carte da qualche scrivania piuttosto che a risolvere il problema. Vincenzo Fuschini, è vero, merita stima perchè ha risposto più di una volta sulle nostre pagine, ma è anche vero che fino ad oggi non è riuscito a risolvere il problema. Si sarà impegnato, non si sarà impegnato, ... conta poco: il dato di fatto è che non è cambiato nulla. L'eternit dov'era qualche mese fa, lì è rimasto.

 

Sull'argomento ritengo ancora più audace la posizione del Primo Cittadino che tempo addietro assicurava al prefetto che non ci sono più discariche sul territorio comunale oltre a quella nel fondo di un privato a cui era stato già intimato l'out-out. Grossa bugia che come ben sai abbiamo prontamente smentito. Giorno dopo giorno continuo a convincermi che Gennaro Capasso, che si dice attento tutore dell'ambiente, rischia seriamente che cominci a crescergli il naso ... virtù, ahimé ben nota, che periodicamente si manifestava al suo predecessore.

 

Caro Gennaro, abbandona per qualche giorno la tua postazione dietro al computer, passeggia sui marciapiedi, senti gli umori della gente, verifica le anomalie che puntualmente abbiamo evidenziato e continuiamo a proporti dalle nostre pagine. Alla nostra comunità serve a poco un sindaco cybernauta che non può risolvere i problemi se non li conosce ma continua (continua ... che bella parola!) ad affrontarli soltanto per il “sentito dire” dai suoi collaboratori.

 

Tra pochi giorni comincerà a salire la temperatura e tu, caro Giovanni in compagnia dell'amico Michele Del Vecchio, ti ritroverai a combattere nuovamente col Seneta, con  i “profumi sui generis”, con i pungiglioni dei suoi insetti, con il continuo gracchiare di qualche ranocchia e senza rinunciare anche ad incontri ravvicinati con “rifocillati” roditori ....

Come ben sai le faccende del Seneta sono ben note a tutti gli amministratori, soprattutto a quelli impegnati a spostar panchine.... Ebbene caro Giovanni anche quest'anno, causa l'inefficienza o la mancata prevenzione che dir si voglia, dovrai ricorrere prima a voli a bassa quota di oggetti volanti meglio non identificati del Dott. Scholls e poi alle vaporose, intense e fastidiose prestazioni di rito dei vari Dott. Baygon e Dott. Raid, pur di poter passare qualche serata tranquilla sul terrazzo di casa tua avvinghiato ai sapori di un appetitoso barbecue.

 

Cosa vuoi farci, caro Giovanni, per questi problemi non ci sono POR e Filiere Termali che possano venirti incontro. Gli interessi privati a volte si manifestano in omuncoli brutti, storti, corti, occhialuti e malfatti che sarebbero già in agguato con il preciso intento di succhiare nuova linfa per generare nuovi fumi e magnificare ancora una volta le proprie discusse capacità prima di tornare a giocare a nascondino nel modo che preferiscono: sotto falso nome.

Quando, e se, qualcuno “importante” verrà ad abitare da quelle parti vedrai che questi problemi, così come quelli di attraversamenti di linee di media ed alta tensione, saranno fatalmente scoperti, affrontati ed addirittura ... risolti.

 

Potrebbe essere deleterio continuare a sperare che qualcosa migliori, che qualcuno cominci ad ascoltare le voci degli altri e magari trovi il coraggio di convocarti per chiederti: Tu, Giovanni Forgione, cos'hai da lamentarti? Che cosa ci proponi in cambio? A che ti servono strade migliori e servizi efficienti?

 

Sei sicuro che siano in grado di capire e carpire la tua idea di vivibilità?

 

Al termine di questo mio intervento mi permetto di dare un consiglio ai nostri lettori: custodite gelosamente tutti i numeri della rivista ComunInforma. Tra qualche anno, se ne avete voglia, provate a rileggerle. Solo così potrete avere un'idea di cosa realmente sarà stato fatto e valutare se il contenuto di questi fogli di carta non sia servito per organizzare il famigerato “contropaccotto”.

 

     

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