Testo preso da internet - buona lettura -
Ezio Esposito
AAARGH
DUE PESI DUE MISURE
RICONOSCERE IL TERRORISMO DELLO
STATO D'ISRAELE
Paolo Barnard
Questo testo è stato messo su
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equilibrata, dal Segretariato internazionale
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ricevere e di diffondere, senza considerazione
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dell'Uomo, adottata dall'Assemblea generale
dell'ONU a Parigi il 10 dicembre 1948).
Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista di Report RAI 3.
Il documento che allego in attachment si
intitola "DUE PESI DUE MISURE: RICONOSCERE IL
TERRORISMO DELLO STATO D'ISRAELE". Si tratta di
una cronologia che dimostra come il Terrorismo
sia stato da sempre uno strumento proprio sia
dei sionisti che dello Stato di Israele, e
dunque non una prerogativa esclusivamente
palestinese e/o islamica.
Come sapete, oggi la "narrativa" ufficiale sul
Medioriente non riconosce questa verità storica,
e solo ai palestinesi viene ufficialmente
chiesto di fermare il Terrorismo. Noi tutti
sappiamo quanto questo sia non solo ingiusto, ma
anche controproducente per ogni speranza di
pace. Non ci sarà pace senza verità.
Purtoppo però tanti di noi, dai giovani
attivisti ai semplici cittadini di buon senso,
non sono in grado di sostenere queste tesi con
argomentazioni inoppugnabili o senza timore di
essere accusati di faziosità o, peggio, di
antisemitismo.
Il mio documento offre uno STRUMENTO accessibile
a tutti per poter sostenere e divulgare senza
timore di smentite ciò che sappiamo essere più
vicino alla verità e soprattutto più utile alla
pace. Si badi bene, il documento non pretende di
avere valore storiografico. Non è scritto per
l'esperto. È scritto per le persone comuni, e si
basa su fonti al di sopra delle parti: l'ONU e
Amnesty International principalmente. Queste
fonti sono la sua forza.
Ve lo offro sperando che lo divulghiate il più
possibile, perchè quella "narrativa" distorta
sul Terrorismo in Palestina sta causando
tragedie all'infinito. Dobbiamo rettificarla,
assolutamente, come primo passo per la pace.
Nell'introduzione troverete maggiori dettagli.
Grazie
Paolo Barnard
329-5979871
Report 06-37352136
email:
dpbarnard@tin.it
23
Aprile 2002
Ricerca e stesura di Paolo Barnard, giornalista
di Report, RAI 3 -
<
dpbarnard@tin.it >. Distribuzione in formato
elettronico a cura di PeaceLink - <
www.peacelink.it > - <
info@peacelink.it >
Le opinioni espresse in questo testo non
coincidono necessariamente con quelle
dell'associazione PeaceLink.
<
http://lists.peacelink.it/news/msg02212.html
>
Introduzione
In Medioriente dilaga il fenomeno del
Terrorismo. A noi è particolarmente noto il
Terrorismo palestinese e/o islamico, ma c'è
anche il Terrorismo israeliano. Il primo è
internazionalmente riconosciuto, il secondo no.
E qui sta il problema.
Prima di continuare e per sgombrare il campo da
possibili equivoci, ribadiamo con decisione che
non v'è dubbio che per decenni alcuni gruppi
palestinesi si siano macchiati, e ancora oggi si
macchino, di orrendi crimini terroristici che
non trovano alcuna giustificazione politica nè
morale. La condanna di questi crimini, che
storicamente colpiscono soprattutto lo Stato di
Israele, deve essere assoluta.
Eppure, rimane il fatto che in occidente si
fatica ad ammettere che Israele ha praticato e
pratica il Terrorismo. Taluni rigettano questa
nozione radicalmente, anche se la Storia lo
dimostra in maniera incontrovertibile.
Ciò ha dato origine a una impostazione
ideologica errata e catastrofica nelle sue
conseguenze, a causa della quale ogni approccio
internazionale al conflitto israelo-palestinese
viene fatalmente viziato da un sistema di "due
pesi due misure": solo ai palestinesi viene
formalmente chiesto di abbandonare le pratiche
terroristiche, a Israele mai. Questo produce
continui fallimenti.
Tale pregiudizio trova appoggio in vaste fasce
delle opinioni pubbliche occidentali. Infatti,
alle parole "Terrorismo mediorientale" noi
associamo d'istinto i volti dei guerriglieri
palestinesi, libanesi o iraniani, ovvero del
fanatismo islamico armato; ma non ci viene
altrettanto spontaneo associarvi i volti dei
soldati d'Israele, o quelli dei loro leader
politici. Questo è potuto accadere perchè
l'Occidente ha intenzionalmente alterato la
"narrativa" del conflitto israelo-palestinese,
per tutelare i propri interessi nell'area. Lo
dimostra lo stesso linguaggio mediatico
internazionale: da anni in tv o sulle prime
pagine dei giornali gli attacchi palestinesi
contro i civili israeliani sono sempre definiti
(a ragione) "terroristici", ma quelli
altrettanto terrorizzanti delle Forze di Difesa
Israeliane contro i civili palestinesi sono
sovente chiamati "di autodifesa"; le azioni dei
kamikaze di Hamas sono "massacri", mentre le
centinaia di omicidi extragiudiziali commessi
dai Servizi Segreti israeliani vengono definiti
"esecuzioni capitali mirate", e così
all'infinito (Chomsky-Fisk-Said et al.). Tutto
ciò ci ha lentamente resi incapaci di
riconoscere l'esistenza del Terrorismo di
matrice israeliana, assieme alle atrocità che
causa e che ha causato.
È imperativo rettificare questo pregiudizio,
iniziando dalla accettazione, da parte della
comunità internazionale impegnata nel processo
di pace, della verità storica. Questo significa
che mentre giustamente condanniamo il Terrorismo
palestinese, dobbiamo abbandonare il nostro
rifiuto di riconoscere e di censurare il
Terrorismo di Israele.
Se ciò non accadrà, non vi è speranza di pace in
Medioriente.
A prova di quanto affermato sopra, sono di
seguito elencati alcuni fra i peggiori atti di
Terrorismo commessi in Medioriente dalla
comunità sionista prima e da Israele o da
israeliani poi, con una scrupolosa bibliografia.
Le fonti sono principalmente i documenti
dell'ONU e di Amnesty International; questo
perchè siamo consapevoli che nell'esporre un
tema tanto controverso ci si deve affidare a
fonti assolutamente e storicamente al di sopra
delle parti. Abbiamo di proposito scartato ogni
fonte che potesse anche vagamente essere
accusata di partigianeria, e per tale motivo
siamo stati costretti a non includere in questo
documento centinaia di "atti di Terrorismo
israeliani" riportati nella letteratura sul
Medioriente.
Lo ribadiamo: questo lavoro non è un atto di
accusa contro Israele fine a sè stesso, perchè
se così fosse sarebbe un'esercizio sterile. Esso
vuole aiutare il pubblico a rettificare quella
"narrativa" distorta che basandosi su "due pesi
due misure" condanna il Medioriente a una
violenza senza fine.Ai lettori il giudizio.
SINTESI STORICA
ESSENZIALE PER LA COMPRENSIONE DEL DOCUMENTO
Al declino
dell'impero Ottomano, a partire dal 1880, gruppi
di ebrei europei emigrarono in Palestina dove
stabilirono alcune colonie. Fondarono il
movimento Sionista, da cui presero il nome di
sionisti.
Nel 1914, gli immigranti sionisti in Palestina
erano 85.000, gli arabi musulmani e cristiani
erano 500.000, ai quali si aggiungevano gli
ebrei cosiddetti Ottomani (già presenti da tempo
in Palestina e perfettamente integrati).
Nel 1916 le potenze europee siglarono l'accordo
di Sikes-Picot: si trattava del piano alleato
per dividere l'impero Ottomano (in
disfacimento). Gli inglesi di fatto divennero la
potenza coloniale in Palestina.
Nel 1921 cominciarono gli scontri fra arabi ed
ebrei (a Jaffa 200 morti ebrei e 120 morti
arabi).
Nel 1922 l'Inghilterra ricevette dalla Lega
delle Nazioni il Mandato per la Palestina.
I rapporti fra arabi e sionisti si deteriorano,
e nel frattempo le tensioni vengono peggiorate
dalla ulteriore ondata di immigrazione di ebrei
che fuggono dalla furia genocida di Hitler.
Cominciano le proposte inglesi di formazione di
2 Stati separati. Esse scontentano sia gli arabi
che i sionisti, e le violenze nel frattempo
aumentano. È a questo punto che i sionisti si
organizzano in gruppi di guerriglia.
Nel 1947 gli Inglesi rinunciano al Mandato e
passano la palla all'ONU.
Nel Maggio 1948 gli Stati arabi mandano truppe
in aiuto ai palestinesi. Ma già le truppe
ebraiche avevano conquistato grandi fette di
territorio designato dall'ONU come Arabo,
provocando la fuga di 300.000 rifugiati
palestinesi. Lo Stato d'Israele viene proclamato
il 14 maggio 1948. La guerra continua, e all'
inizio del 1949 Israele vince conquistando il
73% della Palestina. I rifugiati palestinesi
sono ora 725.000.
Ai palestinesi, alla fine della guerra, rimane
Gaza e la Cisgiordania. Nel 1956, Israele
attacca l'Egitto conquistando Gaza e il Sinai,
ma gli USA li convincono a ritirasi un anno
dopo.
Nel 1964 gli Stati arabi creano l'Organizzazione
per la Liberazione della Palestina (OLP).
Nel Maggio 1967 il presidente egiziano Nasser
stringe un patto di difesa con la Giordania. Ma
Israele non aspetta, e nel Giugno 1967 attacca
l'Egitto. E' la nota Guerra dei 6 Giorni. In un
baleno Israele occupa il Sinai, Gaza, la
Cisgiordania, parte del Golan siriano e
Gerusalemme Est.
Nel Novembre 1967 il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna la conquista dei territori da
parte di Israele con la risoluzione 242, che
specificamente chiede il ritiro israeliano dai
territori occupati nella Guerra dei 6 Giorni.
1973, attacco egiziano e siriano a sorpresa
contro Israele (guerra del Kippur). Israele è in
seria difficoltà, e solo grazie a un massiccio
aiuto militare americano si riprende e
addirittura avanza nel Golan.
La base della guerriglia dell'OLP si sposta nel
Libano del sud. Nel 1978 Israele invade il sud
del Libano. Di nuovo il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione
425, e tenta di separare i belligeranti con un
contingente di caschi blu (UNIFIL).
Nel Settembre 1978 il presidente egiziano Sadat
va a Camp David negli USA, dove firma i famosi
accordi con Israele. Israele in cambio si ritira
dal Sinai. Sadat firma a Washington il 26 marzo
1979 la pace con Israele, primo Stato arabo a
farlo.
Nel 1982 Israele reinvade il Libano, e arriva
fino a Beirut. Gli USA mediano nella fuga da
Beirut dell'OLP e di Arafat, ma nessuno protegge
i civili palestinesi: strage nel campo profughi
di Sabra e Chatila. Israele si ritirerà dal
Libano (esclusa una fascia al sud) nel 1985.
Dicembre 1987. Nei territori occupati il pugno
di ferro di Israele trova ora un fronte unito, e
i giovani palestinesi si lanciano nell'Intifada
(sollevazione).
Nel 1988 Arafat rinuncia ufficialmente al
Terrorismo e accetta la risoluzione 242,
implicitamente riconoscendo l'esistenza di
Israele.
1993: a Oslo si svolgono colloqui segreti fra
l'OLP e il laborista israeliano Shimon Perez con
mediazione norvegese di Joan Jorgen Holst.
Il 9 Settembre 1993 Arafat firma la lettera di
riconoscimento dello Stato di Israele, e Israele
il 10 Settembre riconosce l'OLP come il
legittimo rappresentante dei palestinesi.
Lunedì 13 Settembre 1993 Arafat e Rabin a
Washington firmano una Dichiarazione di
Principi, che comprende il mutuo riconoscimento
di Israele e dell'OLP, il ritiro israeliano da
Gaza e da Jerico, e un non meglio specificato
ritiro israeliano da alcune aree della
Cisgiordania entro 5 anni (accordi di "Oslo").
A partire dal 1999 il premier israeliano Barak
concede ad Arafat alcuni territori in più, e a
metà del 2000 l'Autorità Palestinese si trova a
controllare il 40% della Cisgiordania e il 65%
di Gaza. Ma stiamo parlando di pezzetti di
territorio palestinese scollegati e interamente
circondati da insediamenti ebraici, e
controllati giorno e notte da cordoni di
militari israeliani.
Nel luglio del 2000 il presidente americano
Clinton convince Arafat e il premier israeliano
Barak ad andare a Camp David (USA) per
finalizzare gli accordi di Oslo. L'incontro
naufraga in un nulla di fatto.
28 Settembre 2000. Ariel Sharon, leader
dell'opposizione israeliana, sfila a piedi
presso la moschea di Al Aqsa a Gerusalemme, che
è uno dei luoghi più sacri della religione
musulmana. Questo viene visto come un oltraggio
imperdonabile, e i palestinesi si lanciano nella
seconda Intifada.
Nel febbraio 2001 il laborista Barak perde le
elezioni e diviene premier Ariel Sharon del
partito Likud.
IL TERRORISMO
SIONISTA
La prima fase dal
1942 al 1947, prima della nascita dello Stato di
Israele.
* I testi virgolettati sono traduzioni di
documenti originali. Le spiegazioni del
redattore sono in corsivo.
1942."Durante gli
anni della Seconda Guerra Mondiale anche la
comunità sionista (in Palestina) adottò metodi
violenti di lotta. L'uso del Terrorismo da parte
loro è descritto in un documento ufficiale del
governo britannico di allora": 'Nel 1942 un
piccolo gruppo di estremisti sionisti, guidati
da Abraham Stern, si fece notare per una serie
di omicidi e di rapine politicamente motivati'
(1)
***
1944. 'Il Ministro inglese per il Medioriente,
Lord Moyne, viene assassinato da due membri del
gruppo Stern, al Cairo. Sempre nello stesso anno
il gruppo fuorilegge sionista Irgun Tzeva'i
Leumi distrugge numerose proprietà del governo
britannico. Le azioni terroristiche dei gruppi
Stern e Irgun sono state condannate dallo stesso
portavoce della Comunita' Ebraica.' (1)
***
1946. 'Il 22/7/1946, la campagna condotta delle
organizzazioni terroristiche (sioniste)
raggiunse nuovi livelli, con una esplosione che
distrusse un'ala dell'hotel King David di
Gerusalemme, che conteneva gli uffici della
Segreteria del governo e il quartier generale
britannico, uccidendo 86 impiegati, arabi ebrei
e inglesi, e 5 passanti.' (1)
***
1946. 'Altre
attività terroristiche (sioniste) includono: il
rapimento di un giudice inglese e di alcuni
ufficiali, e l'attentato dinamitardo a un Club
di Ufficiali inglesi a Gerusalemme con grave
perdita di vite umane.' (1)
***
"Menachem Begin (futuro premier israeliano) fu
definito dagli inglesi un 'leader terrorista'
per aver fatto esplodere l'hotel King David a
Gerusalemme, che a quel tempo venne considerato
uno dei peggiori atti terroristici del secolo."
(1bis)
***
Un altro
documento ufficiale britannico del 1946
dichiara: "Il Governo di Sua Maestà britannica è
arrivato alle seguenti conclusioni: che il
gruppo (sionista) Haganah e il suo associato
Palmach lavorano sotto il controllo politico dei
membri della Agenzia Ebraica; e che essi sono
responsabili di sabotaggi e di violenze..." (2)
***
"Questa campagna
terroristica contro gli arabi palestinesi e
contro gli inglesi raggiunse tali proporzioni
che Churchill, un forte sostenitore dei sionisti
e a quel tempo Primo Ministro inglese, dichiarò
alla Camera dei Comuni: 'Se i nostri sogni per
il sionismo devono finire nel fumo delle pistole
degli assassini e se i nostri sforzi per il
futuro del sionismo devono produrre un nuovo
gruppo di delinquenti degni della Germania
nazista, molti come me dovranno riconsiderare le
posizioni tenute così a lungo.' (3)
ALCUNI COMMENTI
STORICI SU QUESTO PERIODO.
"Il grande
umanista sionista Ahad Ha'am lanciò un allarme
contro la violazione dei diritti dei palestinesi
(da parte dei sionisti): 'E cosa sta facendo la
nostra gente in Palestina ? Erano servi nelle
terre della Diaspora e d'improvviso si trovano
con una libertà senza limiti, e questo
cambiamento ha risvegliato in loro
un'inclinazione al despotismo. Essi trattano gli
arabi con ostilità e crudeltà, gli negano i
diritti, li offendono senza motivo, e persino si
vantano di questi atti. E nessuno fra di noi si
oppone a queste tendenze ignobili e pericolose.'
(4)
***
Dichiarazione di
Lord Sydenham alla Camera dei Lord di Londra sul
Mandato britannico in Palestina (1922): "Il
danno prodotto dall'aver riversato una
popolazione aliena (i sionisti immigrati in
Palestina) su una terra araba forse non si
riparerà mai più... Ciò che abbiamo fatto,
facendo concessioni non agli ebrei ma ad un
gruppo di estremisti sionisti, è stato di aprire
una ferita in Medioriente, e nessuno può predire
quanto essa si allarghera'." (5)
***
Dichiarazione
della Commissione Shaw del governo inglese, a
proposito delle violenze fra arabi e sionisti
nel 1929: "... prima della Grande Guerra
(1915-18) gli arabi e gli ebrei vivevano fianco
a fianco, se non in amicizia, almeno con
tolleranza... negli 80 anni precedenti (alla
Grande Guerra) non ci sono memorie di scontri
violenti (come quelli iniziati nel 1920)." (6)
***
"L'espansione
territoriale (sionista) attraverso l'uso della
forza produsse un grande esodo di rifugiati
(palestinesi) dalle zone degli scontri. I
palestinesi sostengono che questa era un
politica precisa che mirava all'espulsione degli
arabi per far posto agli immigrati (sionisti) e
citano, fra le altre, le dichiarazioni del
leader sionista Theodor Herzl": 'Tenteremo di
sospingere la popolazione (palestinese) in
miseria oltre le frontiere procurandogli
impieghi nelle nazioni di transito, mentre gli
negheremo qualsiasi lavoro sulla nostra terra...
Sia il processo di espropriazione che
l'espulsione dei poveri (palestinesi) devono
essere condotti con discrezione e con
attenzione...' (7)
***
Da un documento
delle Nazioni Unite: "La comunità ebraica della
Palestina ancora si rifiuta pubblicamente di
aiutare l'Amministrazione (ONU) a reprimere il
Terrorismo (sionista), e cita come ragione il
fatto che le politiche dell'Amministrazione
sarebbero contrarie agli interessi ebraici." (8)
IL TERRORISMO
SIONISTA-ISRAELIANO:
La seconda fase,
dal 1947 al 1977, attraverso la nascita dello
Stato di Israele.
"Uno dei piu'
scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la
popolazione civile (palestinese) si registra,
secondo fonti palestinesi ma anche secondo altre
fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un
villaggio palestinese vicino a Gerusalemme. Un
ex governatore militare israeliano di
Gerusalemme scrive in proposito": 'Il 9 aprile
abbiamo subito una sconfitta morale, quando le
due gang Stern ed Etzel (sionisti) lanciarono un
attacco immotivato contro il villaggio di Deir
Yassin... Si trattava di un villaggio pacifico,
che non aveva aiutato le truppe arabe di oltre
frontiera e che non aveva mai attaccato le zone
ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto
solo per ragioni politiche. Si è trattato di un
atto di puro Terrorismo... Alle donne e ai
bambini non fu dato tempo di fuggire... e molti
di loro furono fra le 254 vittime assassinate,
secondo l'Alto Comitato Arabo... Quell'evento fu
un disastro in tutti i sensi... (le gang) si
guadagnarono la condanna della maggioranza degli
ebrei di Gerusalemme." (9)
***
Alcuni leader
sionisti negarono la strage di Deir Yassin, ma
anche nella negazione ammisero esplicitamente di
aver usato l'arma del Terrorismo psicologico,
che non è meno letale. Scrisse Menachem Begin
(futuro premier di Israele): "Il panico travolse
gli arabi nella Terra di Israele e iniziarono a
fuggire in preda al terrore. Non ciò che accadde
a Deir Yassin, ma ciò che fu inventato su Deir
Yassin ci aiutò a vincere... in particolare
nella conquista di Haifa, dove le forze ebraiche
avanzarono come un coltello nel burro mentre gli
arabi fuggivano nel panico gridando 'Deir
Yassin!'." (10)
***
Menachem Begin fu
però ritenuto uno dei responsabili della strage
di Deir Yassin: "Il 9 aprile un'atrocità di
enormi proporzioni fu perpetrata a Deir
Yassin... furono massacrate 254 persone da
membri della gang di Menachem Begin. Alcuni
uomini del villaggio furono trascinati
attraverso Gerusalemme prima di essere uccisi."
(11)
***
"Quante atrocità
furono commesse (dai sionisti) forse non si
saprà mai, ma furono sufficienti a spingere
l'allora Ministro israeliano dell'agricultura,
Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli
ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la
mia anima ne è scossa... Ovviamente dobbiamo
nascondere al pubblico questi fatti... Ma devono
essere indagati.' (12)
***
1948. "Folke
Bernadotte fu nominato mediatore (in Palestina)
dall'Assemblea Generale dell'ONU... ma prima che
l'ONU potesse considerare le sue osservazioni fu
assassinato dalla gang (sionista) Stern, una
delle tante organizzazioni terroristiche le cui
azioni erano diventate più spudorate dalla fine
del Mandato (britannico). Il rapporto delle
Nazioni Unite sull'assassinio disse che il
governo provvisorio di Israele doveva assumersi
la piena responsabilità di queste uccisioni...
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU chiese al
governo di Israele di indagare e di presentare
un rapporto, ma nessun rapporto fu mai
presentato... Gli assassini di Bernadotte
vestivano uniformi dell'esercito israeliano."
(12 bis)
***
Dalla
proclamazione dello Stato di Israele
(14/05/1948) e durante il trentennio successivo
il Terrorismo israeliano nei territori occupati
si esprime in una miriade di atti criminosi, in
particolare rivolti alla popolazione palestinese
dei territori occupati, al punto da richiedere
nel 1977 l'intervento ufficiale e indignato
dell'ONU con una risoluzione di condanna che
parla chiaro: "L'Assemblea Generale ha
ripetutamente votato risoluzioni che criticano
le azioni di Israele nei territori occupati. La
risoluzione votata nel 1977, che riflette i toni
di quelle precedenti, dichiara che l'Assemblea":
'Condanna le seguenti politiche e pratiche
israeliane: a)... b)... c) L'evacuazione,
deportazione, espulsione, e trasferimento degli
abitanti arabi dei territori occupati e la
negazione del loro diritto di ritorno - d)
L'espropriazione e confisca delle proprieta'
arabe nei territori occupati - e) La distruzione
e demolizione delle case (arabe) - f) Gli
arresti di massa e i maltrattamenti della
popolazione araba - g) I maltrattamenti e le
torture dei detenuti (arabi)...''(La Commissione
dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una
volta le continue violazioni da parte di Israele
delle norme della legalità internazionale nei
territori arabi occupati... in particolare le
gravi violazioni di Israele della Convenzione di
Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di
guerra, che sono considerate crimini di guerra e
un affronto all'umanita'.' (13)
IL TERRORISMO
ISRAELIANO:
La terza fase,
dal 1977 al 1988.
Israele, col
pretesto di combattere il Terrorismo
palestinese, bombarda e attacca il sud del
Libano dal 1973 al 1978, causando enormi
sofferenze fra i civili e la fuga verso Beirut
di centinaia di profughi shiiti. (14) Poi, nel
1978, alcuni terroristi palestinesi provenienti
dal Libano meridionale si infiltrano in Israele
e massacrano trentasette turisti israeliani su
una spiaggia di Haifa. In reazione a questo
crimine Israele invade il sud del Libano,
causando circa 2000 morti, la maggioranza
civili. (15) Di nuovo il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condanna l'invasione con la risoluzione
425, e tenta di separare i belligeranti con un
contingente di caschi blu ONU (UNIFIL). L'UNIFIL
però dovrà fare i conti con la presenza
nell'area libanese sotto occupazione israeliana
delle spietate milizie mercenarie della South
Lebanese Army, che erano interamente sotto il
controllo di Israele e che per conto di Israele
conducevano azioni militari e ogni sorta di atto
terroristico, come quello qui descritto: "I
soldati irlandesi (dell'UNIFIL) Derek Smallhorn,
Thomas Barrett e John O'Mahony stavano scortando
due osservatori dell'ONU all'interno della zona
di Haddad (leader della South Lebanese Army).
Caddero in una imboscata di miliziani cristiani
e furono portati a Bent Jbail, dove O'Mahony
riusci' a fuggire... Smallhorn e Barrett furono
visti da un osservatore americano dell'ONU
mentre, terrorizzati, venivano sospinti su
un'auto... un'ora più tardi venivano assassinati
con un singolo colpo alla nuca... Gli
Israeliani, che controllavano la zona, negarono
di essere al corrente delle uccisioni... Ma ciò
che infuriò gli ufficiali del 46esimo
Battaglione irlandese (dell'UNIFIL) fu che
ricevettero informazioni riservate secondo cui
un agente dello Shin Bet (servizi segreti
israeliani) era presente all'assassinio di
Smallhorn e Barrett... il suo nome in codice era
Abu Shawki... Una indagine dell'ONU identificò
gli assassini... Ma Israele, che si definisce il
cacciatore di 'Terroristi', non volle
consegnarli, e non li condannò come 'Terroristi';
al contrario, li aiutò a lasciare il Libano,
attraverso Israele, e a stabilirsi a Detroit
(Usa)". (16)
***
Nel 1982 Israele
invade il Libano; il ministro della difesa di
allora è Ariel Sharon (futuro premier). Uno dei
più atroci crimini di guerra (e atto di
Terrorismo) degli ultimi 50 anni accade proprio
sotto gli occhi e con la connivenza piena delle
truppe israeliane. (17) Parliamo del massacro di
Sabra e Chatila, i cui esecutori materiali
furono le milizie falangiste libanesi sotto il
pieno controllo di Israele. (17) "Il 15
settembre 1982 Bashir Gemayel, presidente del
Libano, fu assassinato... Lo stesso giorno le
forze israeliane avanzarono su Beirut ovest. Il
16 di settembre gli israeliani arrivarono a
controllare quasi tutta Beirut ovest e
circondarono i campi profughi palestinesi. Il
giorno seguente il Consiglio di Sicurezza
dell'ONU condannò la mossa di Israele con la
risoluzione 520... Il 17 settembre giunse
notizia che gruppi armati erano entrati nel
campo profughi di Sabra e Chatila di Beirut
ovest e ne stavano massacrando la popolazione
civile. Il 18 settembre fu confermato che una
strage immane era stata compiuta. Centinaia di
cadaveri di uomini donne e bambini furono
scoperti, alcuni mutilati, altri apparentemente
uccisi mentre tentavano di fuggire; molte case
erano state fatte saltare in aria con dentro gli
occupanti." (18)
***
Le
responsabilita' israeliane per quel massacro
sono documentate oltre ogni dubbio. La
commissione di inchiesta dello stesso governo
israeliano, la Commissione Kahan, nel suo
rapporto dell'8 febbraio 1983 dichiara: "Menachem
Begin (allora premier di Israele) fu
responsabile di non aver esercitato una maggior
influenza e consapevolezza nella questione
dell'introduzione dei falangisti nei campi
(profughi). Ariel Sharon (Min. Difesa di Isr.)
fu responsabile di aver ignorato il pericolo di
strage e di vendetta quando diede il permesso ai
falangisti di entrare nei campi (profughi), ed è
anche responsabile di non aver agito per
impedire la strage... la nostra conclusione è
che il Ministro della Difesa è personalmente
responsabile. Il Capo di Stato Maggiore
(israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per
prevenire il massacro. La Commissione chiede che
il Ministro della Difesa rassegni le sue
dimissioni." (19)
***
L'invasione
israeliana del Libano nel 1982 fu approvata
dagli Stati Uniti (20), e costò la vita a circa
17.000 civili innocenti. (21)
***
Fra i crimini
terroristici e di guerra dello Stato di Israele
vi è anche la continua violazione di quasi tutte
le fondamentali norme della legalità
internazionale. Le seguenti parole esprimono una
condanna agghiacciante della condotta di Israele
nei territori occupati attraverso tutti gli anni
'80: "In particolare, le politiche (di Israele)
e le sue azioni nei territori occupati
continuano a costituire violazioni evidenti di
una serie di precise norme di legalità
internazionale. Queste norme sono: la Carta
delle Nazioni Unite - la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani - la Convenzione di
Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di
guerra del 12 agosto 1949 - la Convenzione di
Ginevra per la Protezione dei Prigionieri di
guerra del 12 agosto 1949... Le politiche di
deportazione, le torture dei detenuti, gli
arresti di massa, la demolizione delle case
(palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli
omicidi di persone innocenti - fra cui bambini
donne e anziani - oltre alle umiliazioni
inflitte ai palestinesi nella loro vita
quotidiana, sono state sistematicamente
applicate dalle autorità israeliane nei
territori occupati. Tutto ciò è stato aggravato
dalla crescente violenza dei coloni (ebrei)
armati contro la popolazione palestinese
disarmata." (22)
***
Il Comitato
Internazionale della Croce Rossa lancia le
stesse accuse a Israele, aggiungendovi la
condanna dell'odiosa pratica delle truppe
israeliane di espellere i civili palestinesi
dalle loro abitazioni e di murarne le entrate,
nonchè la pratica di confiscare arbitrariamente
le loro terre e dichiararle proprietà di
Israele. (23)
***
Le condanne
internazionali di Israele si susseguono in un
coro continuo, ma Israele le ignora totalmente.
Come già nel 1977, nel 1985 di nuovo la
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota
una risoluzione (1985/1A) di forte condanna in
cui si legge: "...Israele si rifiuta di
permettere al Comitato Speciale di avere accesso
ai territori occupati... la Commissione conferma
la sua dichiarazione secondo cui le violazioni
israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra
sono crimini di guerra e un insulto
all'umanità." (24)
***
Nel 1988, in
piena Intifada (sollevazione) palestinese, la
Commissione dell'ONU per i Diritti Umani vota
una risoluzione che denuncia ancora il
Terrorismo di Israele: "Nella risoluzione
1988/1A, la Commissione ripete la sua condanna
delle politiche israeliane di violenza nei
territori occupati, dove vengono spezzate le
ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e
dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi.
(La Commissione) condanna altre pratiche
violente e sistematiche di Israele, fra cui le
uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le
torture... e i rapimenti di bambini
palestinesi." (25)
***
"Nel corso
dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i
palestinesi nei territori occupati... culminando
con l'assassinio a Tunisi, commesso da un
commando israeliano il 16 aprile, di Khalil
al-Wazir, vice comandante in capo delle forze
palestinesi e membro del Comitato centrale
dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di
Sicurezza dell'ONU adotto' la risoluzione 611...
in cui si condanna Israele per l'aggressione
contro la sovranità e l'integrità territoriale
della Tunisia, in violazione flagrante della
Carta delle Nazioni Unite, della legalità
internazionale e delle norme di condotta." (26)
***
"L'assassinio di
Khalil al-Wazir... corrispondeva perfettamente
alla definizione del Dipartimento di Stato
americano di cosa sia il 'Terrorismo
internazionale', ma nessun dipartimento del
governo USA suggeri' che Israele fosse colpevole
di Terrorismo." (27)
ISRAELE E L'USO
DELLA TORTURA.
Come si è già
visto, nei rapporti della Commissione dell'ONU
per i Diritti Umani si accusa spesso Israele di
praticare la tortura, che è uno strumento di
Terrore universalmente condannato. Lo Stato di
Israele non solo pratica la tortura, ma è
persino arrivato a legalizzarla, unica fra le
democrazie mondiali. Lo afferma Amnesty
International: "Lo Stato di Israele ha a tutti
gli effetti legalizzato la tortura, nonostante
sia un firmatario della Convenzione Contro la
Tortura (dell'ONU). Israele ha fatto questo in
tre modi: primo, l'uso da parte dello Shin Bet
(Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi
moderati di pressioni fisichè (sui detenuti) fu
permesso dal rapporto della Commissione Landau
nel 1987 e approvato dal governo... secondo,
dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di
Controllo dello Shin Bet, organo del governo di
Israele, ha rinnovato il diritto di praticare
(sui detenuti) un uso ancor maggiore della forza
fisica... e terzo, nel 1996 la Suprema Corte di
Israele ha emesso una sentenza che permette a
Israele di continuare nell'uso della forza
fisica contro specifici detenuti." (28)
***
B'Tselem, forse
la più autorevole organizzazione per i Diritti
Umani d'Israele, scrive: "Nel 1995 un detenuto
palestinese è morto a causa degli
'strattonamenti' (sotto interrogatorio). Il
Primo Ministro di allora, Yitzhak Rabin, affermò
in quella occasione che quel metodo di pressione
fisica era stato usato contro 8.000 detenuti...
Neppure la morte di quel detenuto convinse il
governo a proibire quei metodi brutali durante
gli interrogatori." (29)
***
"Esiste una
montagna di prove sull'uso israeliano della
tortura. Chiunque ne dubiti dovrebbe chiedere di
avere accesso al 'Complesso Russo' dei servizi
segreti israeliani a Gerusalemme, oppure ai
prigionieri della prigione di Khiam, nella (ex)
zona occupata da Israele nel sud del Libano."
(30)
ISRAELE E GLI
OMICIDI POLITICI, LE DEMOLIZIONI, IL TERRORISMO
MILITARE, FINO AI NOSTRI GIORNI.
Lo Stato di
Israele ha legittimizzato la pratica di
ammazzare presunti o sospetti "terroristi" senza
neppure arrestarli, senza dunque sottoporli ad
alcun procedimento legale, senza diritto di
difesa o di appello. Semplicemente li ammazza.
Scrive Amnesty International: "L'uso degli
omicidi politici. Israele non solo ha praticato
la condanna a morte extragiudiziale per
trent'anni, ma ha anche ufficialmente approvato
questa pratica. Dal 9 dicembre 1987 al 13
settembre 1993 circa 1.070 civili palestinesi
sono stati uccisi dalle forze di sicurezza
israeliane nei territori occupati... il tentato
omicidio di Khaled Mesh'al ad Amman è una
flagrante violazione del diritto alla vita... ma
il rapporto della commissione di inchiesta del
governo israeliano (su questo evento) è
scioccante nel suo disprezzo per la legalità...
Continua a esserci una impunità quasi totale per
gli omicidi extragiudiziali inflitti ai
palestinesi da parte delle forze di sicurezza
israeliane. Le forze di sicurezza israeliane che
praticano la condanna a morte extragiudiziale
non portano prove di colpevolezza (delle
vittime), nè concedono il diritto di difesa."
(31)
***
Questo è l'amaro
commento su queste pratiche dell'organizzazione
israeliana per i Diritti Umani B'Tselem: "Gli
omicidi sono stati parte integrante delle
politiche di sicurezza israeliane per molti
anni. Israele è l'unic nazione democratica che
considera legittime queste pratiche." (32)
***
Abbiamo già
parlato della distruzione arbitraria di
abitazioni civili palestinesi da parte delle
forze di sicurezza israeliane nei territori
occupati. Questo crimine è continuato fino ai
giorni nostri, al punto che Amnesty
International nel 1999 ha pubblicato un rapporto
dove la durezza della condanna espressa
èmarcatamente superiore al passato: "Dal 1967,
anno dell'occupazione israeliana della
Cisgiordania, di Gerusalemme est e di Gaza,
migliaia di case palestinesi sono state
distrutte... si tratta di abitazioni
ammobiliate, occupate sovente da più famiglie
con molti bambini, cui spesso vengono dati solo
15 minuti per raccogliere le proprie cose e
andarsene. Ma la politica di Israele è basata
sulla discriminazione. I palestinesi vengono
colpiti per nessun'altra ragione a parte il
fatto di essere palestinesi. Nel fare ciò gli
Israeliani hanno violato la Quarta Convenzione
di Ginevra." (33)
***
"Nell'ambito
dell'operazione militare israeliana denominata
"Grapes of Wrath", l'esercito di Israele ha
attaccato la sede ONU di Qana con la morte di
102 civili." (34)
***
Una dei più gravi
atti terroristici israeliani, in violazione di
ogni norma morale e di legalità internazionale,
è l'indiscriminato attacco armato agli operatori
medici e paramedici che vanno in soccorso ai
civili e ai militari palestinesi feriti o uccisi
durante gli scontri. Questa ignobile pratica
èdocumentata oltre ogni dubbio: "Le Forze di
Difesa israeliane hanno sparato sui veicoli che
tentavano di raggiungere gli ospedali, con
conseguenti morti e feriti. Medici e personale
paramedico sono stati uccisi da colpi di arama
da fuoco (israeliani) mentre viaggiavano sulle
ambulanze, in chiara violazione della legalita'
internazionale. (35)
***
"Durante
l'operazione "Grapes of Wrath", l'esercito di
Israele, secondo il nostro rapporto, ha
attaccato un'ambulanza che trasportava civili,
uccidendone sei." (36)
***
"E' stata
mostrata in televisione la morte di Muhammad
al-Dura, di 12 anni (palestinese), colpito a
morte all'incrocio Netzarim il 30 settembre a
Gaza, mentre il padre tentava di proteggerlo.
L'ambulanza che ècorsa a soccorrere Muhammad
al-Dura e suo padre fu bersagliata di colpi
d'arma da fuoco e l'autista fu ucciso." (37)
***
Anche la Croce
Rossa Internazionale è duramente intervenuta nel
condannare questi atti di Terrorismo militare:
"Il 2 aprile 2002 il Comitato Internazionele
delle Croce Rossa '...urgentemente e
solennemente fa appello a tutti coloro che fanno
uso di armi di rispettare la Quarta Convenzione
di Ginevra relativa alla Protezione dei Civili
in stato di Guerra." (38)
***
La negazione di
soccorso medico urgente alla popolazione
palestinese da parte dell'esercito di Israele
non si limita all'attacco alle ambulanze in
situazioni di conflitto. Ai posti di blocco
israeliani, disseminati su tutti i territori
occupati, avvengono fatti gravi. La denuncia è
sempre di Amnesty International: "Altri ostacoli
sono stati messi al diritto dei pazienti
palestinesi di recarsi in ospedale, con ritardi
ai posti di blocco o con il rifiuto di passare
imposto dai soldati israeliani... secondo
B'Tselem (forse la più autorevole organizzazione
per i Diritti Umani d'Israele) ciò ha prodotto
dei decessi. La Quarta Convenzione di Ginevra
relativa alla Protezione dei Civili in stato di
Guerra è stata continuamente violata
dall'esercito di Israele." (39)
***
"Almeno 29 sono
stati i decessi in seguito al rifiuto (da parte
dei soldati israeliani ai posti di blocco) di
concedere il passaggio verso i centri medici, o
a causa dei ritardi... ci sono stati diversi
casi di parto ai posti di blocco." (39 bis)
GLI ULTIMI GRAVI
SVILUPPI NEI TERRITORI OCCUPATI. ISRAELE DI
NUOVO SOTTO ACCUSA PER GRAVI VIOLAZIONI E PER
TERRORISMO MILITARE.
A conclusione di
questa inquietante cronologia di eventi, che
dimostra ampiamente l'uso israeliano, sia come
Stato che come individui, del Terrorismo,
proponiamo alcuni spezzoni relativi agli ultimi
tragici sviluppi nei territori occupati. Sono
tratti anche dai media internazionali e non
pretendono di dare un quadro completo delle
presunte atrocita' commesse da Israele in questi
giorni, per due motivi: perchènon sono state
ancora indagate ufficialmente e perchèl'offensiva
israeliana èancora in corso.
Commenti sui fatti di questi giorni (aprile
2002): "In ogni caso, le Forze di Difesa
israeliane hanno agito come se il loro
principale scopo fosse quello di punire tutti i
palestinesi. Le Forze di Difesa israeliane hanno
compiuto atti che non avevano nessuna importanza
militare ovvia; molti di questi, come gli
omicidi extragiudiziali, la distruzione delle
case (palestinesi), la detenzione arbitraria (di
palestinesi) e le torture, violano i Diritti
Umani internazionalmente sanciti e la legalita'
internazionale... L'esercito di Israele, oltre a
uccidere i palestinesi armati, ha anche colpito
e ucciso medici e giornalisti, ha sparato alla
cieca sulle case e sulla gente per la strada...
I delegati di Amnesty International che dal 13
al 21 di marzo hanno visitato i territori
occupati hanno visto una scia di devastazione...
Le Forze di Difesa israeliane hanno
deliberatamente tagliato l'elettricità, l'acqua,
i telefoni, lasciando isolate intere aree per
almeno 9 giorni. Hanno negato l'accesso alle
agenzie umanitarie dell'ONU che volevano portare
soccorso, e persino ai diplomatici che volevano
rendersi conto dell'accaduto... Hanno vietato
alle ambulanze, incluse quelle del Comitato
Internazionale delle Croce Rossa, di muoversi, o
hanno causato loro ritardi che mettevano in
pericolo la vita dei pazienti. Hanno sparato ai
medici che tentavano di aiutare i feriti, che
sono morti dissanguati per le strade." (40)
***
"Scrive Aviv
Lavie sul giornale Ha'aretz (israeliano): 'Un
viaggio attraverso i media israeliani mette in
mostra un enorme e imbarazzante vuoto fra quello
che ci viene raccontato e quello che invece il
mondo vede, legge e sente. Sui canali televisivi
arabi, ma non solo su quelli, si possono vedere
le immagini dei soldati israeliani che invadono
gli ospedali (palestinesi), che distruggono i
macchinari medici, che danneggiano i farmaci, e
che rinchiudono i medici lontano dai loro
pazienti.' (41)
***
Zbigniev
Brzezinski, ex Consigliere per la Sicurezza
Nazionale del Presidente USA Jimmy Carter, ha
detto: "La realtà è che i morti palestinesi sono
tre volte quelli israeliani, e fra loro un
numero realtivamente piccolo erano veramente
guerriglieri. La maggior parte erano civili.
Alcune centinaia erano bambini." (42)
***
"Per reprimere la
resistenza palestinese, un ufficiale israeliano
di alto rango ha sollecitato l'esercito 'ad
analizzare e a far proprie le lezioni su come
l'esercito tedesco combattènel Ghetto di
Varsavia'. A giudicare dal recente massacro
dell'esercito di Israele nella Cisgiordania - ha
colpito le ambulanze e i medici palestinesi, ha
ucciso dei bambini palestinesi "per sport"
(scritto da Chris Hedges, New York Times, ex
capo della redazione al Cairo), ha rastrellato,
ammanettato e incappucciato tutti gli uomini
palestinesi dai 14 ai 45 anni, cui sono stati
stampati i numeri di riconoscimento sulle
braccia, ha torturato indiscriminatamente, ha
negato l'acqua, l'elettricità, il cibo e
l'assistenza medica ai civili palestinesi, ha
usato dei palestinesi come scudi umani e ha
abbattuto le loro case con gli abitanti ancora
all'interno - sembra che l'esercito di Israele
abbia seguito i suggerimenti di quell'ufficiale.
Ma se gli israeliani non voglio essere accusati
di essere come i nazisti, devono semplicemente
smettere di comportarsi da nazisti." (43)
***
"I palestinesi
devono essere colpiti, e provare molto dolore.
Dobbiamo infliggergli delle perdite, delle
vittime, così che paghino un prezzo pesante."
(dichiarazione dell'attuale Primo Ministro di
Israele, Ariel Sharon, a una conferenza stampa
del 5 marzo 2002.)
Bibliografia.
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British Government, The political
history of Palestine (Memorandum to the United
Nations Special Committee on Palestine,
Jerusalem 1947, p.30)
1 bis. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford
University Press, 1990, p. 280
2. ONU: La questione palestinese. British
Government, Palestine: Statement relating to
acts of violence, Cmd. 6873 (1946), p.3
3.
ONU: La questione palestinese.
British Government, survey of Palestine, vol. 1,
p.73
4. ONU: La questione palestinese.
Kohn, Hans, "Ahad Ha'am:
Nationalists with a difference" in Smith, Gary
(ed.): Zionism: the Dream and the Reality (New
York, Harper and Row, 1974), pp. 31-32
5. ONU: La questione palestinese. British
Government, Hansard's reports, House of Lords,
21 june 1922, p. 1025
6. ONU: La questione palestinese. Report of the
Commission on the Palestine Disturbances of
august 1929, Cmd.3530 (1930), p.150
7.
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Herzl, Theodore, "The complete diaries" (N.Y.
Herzl Press, 1969) vol. I, p.88
8. ONU: La questione palestinese.
Official records of the General
Assembly, Second Session, Supplement No. 11,
document A/364, vol.
II, p.28
9. ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov,
"The Faithful City" (N.Y. Simon & Schuster,
1960), pp. 71-72
10. ONU: La questione palestinese.
Begin, op. cit., pp. 164-165
11. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B.
Tauris & Co Ltd, 1989, p.194
12. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B.
Tauris & Co Ltd, 1989, p.195
12 bis. ONU: La questione palestinese. Official
records of the Security Council, Third Year,
Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents
S/1018
13. ONU: La questione palestinese. General
Assembly resolutions 32/91 C of 13 december 1977
& Commission on Human Rights resolution 1 (III)
of 15 february 1977
14. David McDowall, "Palestine and Israel", I.B.
Tauris & Co Ltd, 1989, p. 33
15. & 16 Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford
University Press, 1990, p. 123 & p.p. 151-152
17.
Rapporto della Commissione
d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
18.
The Origins and Evolution of the
Palestine Problem, United Nations, N.Y. 1990
19.
Rapporto della Commissione
d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi
profughi di Beirut (8 febbraio 1983)
20.
Ze'ev Schiff, "Green Light,
Lebanon" Foreign Policy, Spring 1983
21. Robert Fisk, "The Awesome Cruelty of a
Doomed People", The Independent, 12/09/2001, p.6
22. ONU: La questione palestinese. Report of the
Special Committee to Investigate Israeli
practices affecting Human Rights of the
population of the Occupied Territories
(A/43/694), paras.499 and 619
23.
ICRC Annual Reports: 1984, pp.
66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72; and
1987, pp. 83-85
24. ONU: La questione palestinese. 41esima
Sessione a Ginevra della Commissione ONU per i
Diritti Umani, febbraio 1985
25. ONU: La questione palestinese. Commissione
ONU per i Diritti Umani, rapporto alla 44esima
Sessione, marzo 1988
26. Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25
aprile 1988, risol. 611
27. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford
University Press, 1990, p. 441
28.
Amnesty International Reports,
London. 53rd UN Commission on Human Rights
(1997): Statements and press releases by AI
29. B'Tselem, Israel, "Legitimizing Torture",
Special Report,January 1997
30. Robert Fisk, "Pity the Nation", Oxford
University Press, 1990, p. 403
31. 54th UN Commission on Human Rights (1998):
Statements and Press Releases issued by Amnesty
International. ISRAEL AND THE OCCUPIED
TERRITORIES State assassinations and other
unlawful killings 02/2001
32. Israeli Assassination Policy :
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Stein, B'Tselem, Israel
33. Amnesty International Reports, London. AI
12/1999 ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES
"Demolition and Dispossession"
34. Amnesty International Reports, London. AI
1996-2002
35. Amnesty International Reports, London.
ISRAEL/OCCUPIED TERRITORIES 03/2002, "Attacks on
health personnel and disrupted health care"
36. Amnesty International Reports, London. AI
1996-2002
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11/2000 MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Killing
and disrupted helth care in the context of the
palestinian uprising"
38. Amnesty International Reports, London.
MEDICAL LETTER WRITING ACTION, "Update on
attacks on health personnel and disrupted health
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39. Amnesty International Reports, London.
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health personnel and disrupted health care"
39 bis. Marton R., Weingarten M. Response from
Physicians for Human Rights-Israel
40. Amnesty International Reports, London.
ISRAEL AND THE OCCUPIED TERRITORIES, "The heavy
price of Israeli incursions", 12/04/2002
41. Alexander Cockburn, "Sharon's wars",
American Journal, 09/04/2002
42. Zbigniev Brzezinski, intervistato al Lehrer
News Hour, PBS, USA
43. Norman G. Finkelstein, "First the Carrot,
Then the Stick: behind the carnage in
Palestine", 14/04/2002 & Ha'aretz, 25/01/2002,
01/02/2002
aaarghinternation - at -
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