19 giugno 2005
Il primato della civiltà
Alessandro Liverini

 

 

"Il futuro esiste" è una proposizione che non ha significato, poiche' non descrive la realtà dei fatti. "Il futuro esiste" è una proposizione che ha significato solo nel campo della logica. Il campo della logica è molto vasto, direi quasi infinito, segue delle sue precise direttrici e comprende tutte le nostre idee, i nostri "sogni", le nostre aspirazioni. Non ha alcun senso dunque pensare ad un futuro già compiuto, statico, immobile. L'ineluttabilità nega la sfera delle possibilità.

 

Quando l'assessore ai LL.PP. D'Occhio dice che il futuro di Telese Terme è ineluttabilmente legato allo sviluppo edilizio avverto che la terra inizia a tremare. Mi rendo conto, in tal modo, che scienzati e filosofi del calibro di Einstein, Weinberg, Plank, De Broglie , Heisenberg, Wittgenstein, Russel, Bergson iniziano a rivoltarsi nelle loro tombe (tranne Weinberg perchè mi sembra che sia ancora vivo) per tentare di rompere a calci e pugni le loro casse di legno.

 

Provate ad immaginare che cosa avrebbero fatto se si fossero trovati per caso al consiglio comunale di venerdì 17 giugno e avessero ascoltato le parole di Giusep(Pino) D'Occhio. A mio avviso si sarebbero messi a ridere e a perdere il loro dignitoso rigore con gesti, versi beluini, invitando il relatore ad andare a mettere termine al ciclo di digestione quotidiana.

 

A parte gli scherzi: ma come è possibile credere (credere, si; egli ne è convinto, ahi noi!) che il cemento sia il nostro futuro? Quando io penso all'avvenire mio e del mio paese penso all'acqua, penso agli alberi, penso alle piazze, penso all'amore, penso alla storia e alle persone che l'hanno costruito e lo hanno consegnato a noi, penso alle loro ambizioni e alle loro incertezze, ai loro sogni e al loro desiderio di felicità.

 

E' davvero scandaloso che un'amministrazione propagandi i propri progetti politici futuri (che sanno tanto di affarismo e speculazione) come tasselli di un ineluttabile mosaico. Consentitemelo: io non ci credo ed ho bisogno di dirlo.

 

La politica non può essere articolata su principi teleologici (che contengono elementi di malafede, perchè nati da propositi non del tutto sani e deontologici!!), bensì costruita, passo dopo passo, sulla ricerca, sulla sperimentazione e, soprattutto sulle esigenze vere degli individui.

 

Proprio per questi motivi sono contrario alla costruzione del centro pastorale in contrada Piana. Non perchè è finalizzato ad esigenze religiose (e dunque qualcuno potrebbe obiettare la mia malafede, non essendo io un "cattolico modello"), ma proprio perchè non lo è.

 

Riconosco, al di là della laicità (che ritengo categoria individuale), l'importanza della fede e dell'esperienza religiosa in senso lato (ma anche in senso stretto, si badi) come premessa culturale e sociale (una delle tante possibili) della civiltà (che ritengo categoria inter-individuale e dunque politica).

 

Per cui se il centro pastorale fosse stato pensato come complementare ad una crescita complessiva di Telese (studiata a livello urbanistico e socio-culturale), allora avrei scritto un'apoteosi di Pino D'Occhio, quasi credendomi San Tommaso nel quarto cielo del Paradiso! Ma, dal momento che è evidente che la costruzione della Chiesa è un pretesto cavilloso per poter trasformare la contrada piana in una sorta di mega centro commerciale, snaturando la sua vocazione agricola ed aprendo la strada al dio Cemento, io (che rappresento la mia coscienza) mi oppongo ed invito i fedeli telesini che rivendicano la chiesa giustamente ed in buona fede, a riflettere sul significato di questa opera.

 

In più, anche coloro i quali abitano in contrada Piana sono chiamati a difendere, a mio avviso, la loro realtà, che rischia di diventare <<baricentro>> (termine usato da D'Occhio) di grandi palazzoni e negozi di bassa qualità (che evidentemente svuoteranno anche gli indotti del centro e dei negozi di qualità che si trovano lungo le nostre strade principali).

 

D'Occhio e Capasso stanno compiendo un'opera che va contro il senso del messaggio di Cristo.

 

Stanno costruendo templi per poi costruire mercati. Gesù diceva <<cacciate i mercanti dal Tempio>>.

 

Tocca a noi cittadini restituire il senso di quelle parole e sancire il primato della civiltà.

 

Alessandro Liverini

 

 

 

    

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