5 luglio 2005
L'alibi per il saccheggio del territorio
Vittorio Pagliarulo

 

 

Dai primi anni ottanta ai giorni nostri sono passati 25 anni e dare uno sguardo al comparto agricolo del territorio telesino, lo si vede in condizioni di avanzata precarietà per quanto riguarda la conduzione.

 

La componente più importante della terna dei fattori dell’economia di settore, il “lavoro”, era già cagionevole 25 anni scorsi, per l’età avanzata degli operatori e per la scarsità di rincalzi giovani, desiderosi di continuare la professione dei propri padri.

 

Ora, solo grazie a tecnologie più avanzate e alla presenza di imprenditori subentrati a quelli locali, qualcosa regge meglio, tanto da consentirci di menar vanto ancora di frutticoltura, viticoltura, di agricoltura telesina, insomma. Sono partito dai primi anni ottanta a ragion veduta. Un Piano Regolatore Generale di quegli anni, se approvato, avrebbe sconvolto l’assetto socio-economico-territoriale della Piana telesina con ciclopici raccordi stradali, strutture sportive e per il tempo libero e quant’altro.

 

La minoranza Consiliare dell’epoca, opportunamente coordinata dalla ex Democrazia Cristiana (era segretario l’attuale Assessore ai Lavori Pubblici) attaccò quel PRG con una caterva di Osservazione redatte nella sezione del partito (oltre 50) tra le quali fece spicco quella redatta per conto della Coldiretti Telesina; 5 fogli di carta bollata sui quali si sciorinarono tutte le ragioni per le quali quei terreni non dovevano essere toccati per ragioni diverse dalla loro vocazione naturale: l’agricoltura.

 

Le Amministrazioni Comunali dell’ultimo ventennio hanno privilegiato l’edilizia, quella che fa ricchi solo gli speculatori, e chi se ne cale se le osservazioni al PRG (poi bocciato) predicassero altre cose per lo sviluppo di una economia più attinente ad una cittadina termale.

 

Il tempo passa e passano anche i Sindaci, ma non tutti. Le eccezioni non mancano. Vi è chi si è saputo riciclare in un settore, l’unico nel quale ha lavorato da Sindaco: I Lavori Pubblici. Se ci facciamo due passi per il paese ci rendiamo conto subito che anche i fazzoletti di terreno sono stati occupati. Se andiamo oltre la ferrovia verso il fiume ci rendiamo conto che qualche possibilità esiste solo se si edifica su palafitte in quanto gli abitanti delle ultime villette, quando piove, non sono assolutamente tranquilli costretti come sono a chiamare anche i pompieri, a volte; e allora? Ecco che lo sguardo si volge verso la Piana.

 

Ebbene si! La Piana, grazie ad una colossale variante al PRG, rischia di essere sommersa di cemento armato. I miei amici di “Insieme per Telese”, circa l’insediamento su 30.000 mq. di un grande centro pastorale ad opera della Diocesi Di Cerreto Telese S.Agata dei Goti, hanno dichiarato che “si tratta di una proposta apprezzabile e condivisibile ma che si iscrive in un processo molto più complesso e rischioso”: chi vuole il resoconto completo si legga CHIAREZZA, CORAGGIO, RESPONSABILITA’: LA NOSTRA PROPOSTA POLITICA

 

Sono cattolico, molto spesso praticante, consentitemi di dire, però, che questo centro pastorale rappresenterebbe, e non certamente per colpa della Diocesi, l’alibi per il saccheggio dell’intero territorio. Come sarebbe bello, invece, avere una chiesa al centro del paese!

 

Chi si è interessato di politica tre quattro lustri scorsi ricorderà che si è parlato spesso di polo scolastico. Sempre di edilizia si tratta, ma niente a che fare con la speculazione e gli affarismi. Ebbene che si immagini per un momento: tre ettari di terreno per il polo scolastico e una chiesa bellissima e accogliente al posto della fatiscente scuola elementare, proprio al centro del paese!

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