18 luglio 2005
Ezio Esposito mi ha risanato l'anima
Michael Spensieri

 

 

Da quando il buon Ezio "vostro" divento` anche un po` il buon Ezio mio (anche se per il momento solo a livello virtuale) invitandomi ad un dibattito che comincio` oltre cento anni fa` a Vinchiaturo (CB), ho fatto il famoso trapasso "back to the future" e mi sono trovato nel 1895.

Contado del Molise, Piana di Monteverde, le 4 Via Nove- i signori erano tre, Pettinicchio, Mazzarotti e Jannotti-Pecci. Assieme possedevano quasi mille ettari, di bosco, seminativo e pascoli assieme a vigneti, frutteti e "masserie". Al centro il Casino del Barone JP. In un certo senso possedevano anche i sudditi e coltivatori detti "parzinauli"- mezzadri che lavoravano alla parte. La parte, il Barone insisteva, funziona cosi` "i 'mmeglie i meglie mi tegnhe ije, e u rieste e` ru vuostre". Cosi` era stato da sempre: le primizie della frutta, i migliori cavoli e cappucci, formaggio, vino, olio dai frantoi..tutto prelevato dal Barone JP nel corso delle sue visitine, dalla durata di due o tre giorni- accompagnato da belle signorine.

Zi Micala`, nonno mio carnale paterno, lavorava per il Barone. Il suo incarico era di fare il "potatore". Micala` aveva un dono per la potatura. Con la sua roncola sempre alla cinta, e il "petature" a tracolla, sapeva esattamente quando era ora di "potare la vigna", togliere qualche ramo inutile all'albero di noce, di ciliege etc. Infine, sapeva fare anche il tagliabosco e "cervinaro"- quando si trattava di taglio di bosco, oppure fare la "catozza" per la carbonella a uso domestico. Il Barone JP lo teneva di riguardo. "Micala` si n'omme e nate poche-avrai da mangiare e bere e alloggio per sempre con me". Un'altro uomo rispettato era Salvatore D'Aquila che faceva il fattore del Barone JP, portava avante "ru cunte e ru tornacunte".

Salvatore, accossi` volle Cupido, aveva una sorella Filomena e Micala` si innamoro` pazzamente di Filomena, sorella del Fattore, anche lei ubicata in una del masserie del contado.

Non solo si innamoro`- ma decise anche che era ora di lasciare il Barone JP e tentare la carta dell'America. JP si rifiuto` due volte: niente nulla osta per partire e niente matrimonio con la sorella del "suo fattore". La pentola bolli` per alcuni anni, e nel 1904, il giorno di Sante Michele che noi celebriamo l' 8 Maggio, Micala` ebbe uno scontro frontale col Barone JP. O mi dai le carte per portare al Prefetto a CB per partire e il nulla osta per sposare Filomena "o ti stocche ru cuolle" indicando il petature e la roncola per dare piu` credibilita` alle sue parole. Nonno` era analfabeta e pure Nonna Filomena.

Il Barone JP, anziano di almeno 30 anni, Micala` essendo appena ventenne, ebbe a intimare qualcosa in Latino, cosa mai sentita, la jus prima noctis. Mio nonno il Latino non lo masticava per niente ma non gli piacque il suono delle parole. Prese un "buente" -bivente per zappare- per la parte riservata alle zolle, e la mazza o la "stira" si ruppe sulle spalle del Barone. Sicuro di averlo ammazzato, Micala` scappo` verso la masseria di Filomena, si fece una bisaccia con due panni e dieci chili di ceci, bacio` la sua amata chiedendo Lei dai D'Aquila ai Spensieri, come se fossero gia` sposati, e promettendo di tornare.

Non torno` nemmeno una volta, dal 1904 al 1918. Filomena, sedicenne, lo aspetto fedelmente "cumme se fusseme spusate" lavorando presso il casato del futro marito, nonostante offerte di matrimonio (serie) a destra e sinistra. Invio` solo tre lettere in quindici anni, scritte da compagni nel British Columbia, a Kamloops dove trovo` lavora da spaccapietre per la ferrovia Canadian Pacific Railway.

Micala` torno` subito dopo la guerra del '18, compro` buona parte del feudo di Jannotti-Pecci e anche alcune terre dei Pettinicchio e Mazzarotti. Il Barone era gia` in fin di vita, straziato di viso per una malattia venerea. Ebbero diciasette femmine, e dodice uomini i tre Moschettieri, Fratelli M'Cala`, Lardine e Nicola.

Ringrazio Ezio per aver sanato una parte della mia anima. Sul "Google" mi sono dato un regolata e sono contento che il novello Costanzo JP e` un uomo di mondo e mi auguro educato alla Alta Scuola del Dovere. L'uomo ha bisogni, non ha diritti. E sul piano dell'uguaglianza umana, guai a chi si avvale di artificiosi "diritti".

P.S.Ringraziando tutti per le gentilezze dimostratemi, vi do` appuntamento a Settembre quando spero di conoscere tutta la combriccola, Ezio, Sandro, Giovanni, Aldo l'umorista e perche` no anche Costanzo Jannotti Pecci se si vuole incontrare con noi, Gianfranco e Michele Spensieri. Gianfranco e` l'attuale Barone di Monteverde.

Michael Spensieri - Toronto (Canada) - Buona Estate.


Risposta di Ezio Esposito - Buttiamoci alle spalle la storia

Carissimo Michele, dopo aver letto, questa mattina, la pagina di storia vinchiaturese riguardante tuo nonno Micalà penso sia giunto il momento di buttarci il passato alle spalle, anche perché a noi piace punzecchiare, non far del male.

Ho la salda convinzione che i figli debbano rispondere dei propri comportamenti e non di quelli dei padri o antenati.  

Se avevi un rospo in gola te lo sei tolto. Però, ora, e son sicuro che sarai d'accordo con me, guardiamo avanti. Arrivederci a settembre con gli amici per ora virtuali.  

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