Da
quando il buon Ezio "vostro" divento` anche un
po` il buon Ezio mio (anche se per il momento
solo a livello virtuale) invitandomi ad un
dibattito che comincio` oltre cento anni fa` a
Vinchiaturo (CB), ho fatto il famoso trapasso
"back to the future" e mi sono trovato nel 1895.
Contado del Molise, Piana di Monteverde, le 4
Via Nove- i signori erano tre, Pettinicchio,
Mazzarotti e Jannotti-Pecci. Assieme possedevano
quasi mille ettari, di bosco, seminativo e
pascoli assieme a vigneti, frutteti e
"masserie". Al centro il Casino del Barone JP.
In un certo senso possedevano anche i sudditi e
coltivatori detti "parzinauli"- mezzadri che
lavoravano alla parte. La parte, il Barone
insisteva, funziona cosi` "i 'mmeglie i meglie
mi tegnhe ije, e u rieste e` ru vuostre". Cosi`
era stato da sempre: le primizie della frutta, i
migliori cavoli e cappucci, formaggio, vino,
olio dai frantoi..tutto prelevato dal Barone JP
nel corso delle sue visitine, dalla durata di
due o tre giorni- accompagnato da belle
signorine.
Zi
Micala`, nonno mio carnale paterno, lavorava per
il Barone. Il suo incarico era di fare il
"potatore". Micala` aveva un dono per la
potatura. Con la sua roncola sempre alla cinta,
e il "petature" a tracolla, sapeva esattamente
quando era ora di "potare la vigna", togliere
qualche ramo inutile all'albero di noce, di
ciliege etc. Infine, sapeva fare anche il
tagliabosco e "cervinaro"- quando si trattava di
taglio di bosco, oppure fare la "catozza" per la
carbonella a uso domestico. Il Barone JP lo
teneva di riguardo. "Micala` si n'omme e nate
poche-avrai da mangiare e bere e alloggio per
sempre con me". Un'altro uomo rispettato era
Salvatore D'Aquila che faceva il fattore del
Barone JP, portava avante "ru cunte e ru
tornacunte".
Salvatore, accossi` volle Cupido, aveva una
sorella Filomena e Micala` si innamoro`
pazzamente di Filomena, sorella del Fattore,
anche lei ubicata in una del masserie del
contado.
Non solo si innamoro`- ma decise anche che era
ora di lasciare il Barone JP e tentare la carta
dell'America. JP si rifiuto` due volte: niente
nulla osta per partire e niente matrimonio con
la sorella del "suo fattore". La pentola bolli`
per alcuni anni, e nel 1904, il giorno di Sante
Michele che noi celebriamo l' 8 Maggio, Micala`
ebbe uno scontro frontale col Barone JP. O mi
dai le carte per portare al Prefetto a CB per
partire e il nulla osta per sposare Filomena "o
ti stocche ru cuolle" indicando il petature e la
roncola per dare piu` credibilita` alle sue
parole. Nonno` era analfabeta e pure Nonna
Filomena.
Il
Barone JP, anziano di almeno 30 anni, Micala`
essendo appena ventenne, ebbe a intimare
qualcosa in Latino, cosa mai sentita, la jus
prima noctis. Mio nonno il Latino non lo
masticava per niente ma non gli piacque il suono
delle parole. Prese un "buente" -bivente per
zappare- per la parte riservata alle zolle, e la
mazza o la "stira" si ruppe sulle spalle del
Barone. Sicuro di averlo ammazzato, Micala`
scappo` verso la masseria di Filomena, si fece
una bisaccia con due panni e dieci chili di
ceci, bacio` la sua amata chiedendo Lei dai
D'Aquila ai Spensieri, come se fossero gia`
sposati, e promettendo di tornare.
Non torno` nemmeno una volta, dal 1904 al 1918.
Filomena, sedicenne, lo aspetto fedelmente "cumme
se fusseme spusate" lavorando presso il casato
del futro marito, nonostante offerte di
matrimonio (serie) a destra e sinistra. Invio`
solo tre lettere in quindici anni, scritte da
compagni nel British Columbia, a Kamloops dove
trovo` lavora da spaccapietre per la ferrovia
Canadian Pacific Railway.
Micala` torno` subito dopo la guerra del '18,
compro` buona parte del feudo di Jannotti-Pecci
e anche alcune terre dei Pettinicchio e
Mazzarotti. Il Barone era gia` in fin di vita,
straziato di viso per una malattia venerea.
Ebbero diciasette femmine, e dodice uomini i tre
Moschettieri, Fratelli M'Cala`, Lardine e
Nicola.
Ringrazio Ezio per aver sanato una parte della
mia anima. Sul "Google" mi sono dato un regolata
e sono contento che il novello Costanzo JP e` un
uomo di mondo e mi auguro educato alla Alta
Scuola del Dovere. L'uomo ha bisogni, non ha
diritti. E sul piano dell'uguaglianza umana,
guai a chi si avvale di artificiosi "diritti".
P.S.Ringraziando tutti per le gentilezze
dimostratemi, vi do` appuntamento a Settembre
quando spero di conoscere tutta la combriccola,
Ezio, Sandro, Giovanni, Aldo l'umorista e
perche` no anche Costanzo Jannotti Pecci se si
vuole incontrare con noi, Gianfranco e Michele
Spensieri. Gianfranco e` l'attuale Barone di
Monteverde.
Michael Spensieri - Toronto (Canada) - Buona
Estate.
Risposta di Ezio Esposito
- Buttiamoci alle spalle la storia
Carissimo Michele, dopo aver letto, questa
mattina, la pagina di storia vinchiaturese
riguardante tuo nonno Micalà penso sia giunto il
momento di buttarci il passato alle spalle,
anche perché a noi piace punzecchiare, non far
del male.
Ho
la salda convinzione che i figli debbano
rispondere dei propri comportamenti e non di
quelli dei padri o antenati.
Se
avevi un rospo in gola te lo sei tolto. Però,
ora, e son sicuro che sarai d'accordo con me,
guardiamo avanti. Arrivederci a settembre con
gli amici per ora virtuali.
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