25 ottobre 2005
DS: solidarietà alle famiglie per il “caro mensa”
Pasquale Biondi

 

 

Democratici di Sinistra

Sezione “Mario Cirillo”

Telese Terme (BN)

 

COMUNICATO STAMPA

 

DS: solidarietà alle famiglie per il “caro mensa”

 

Riguardo alle proteste dei familiari degli alunni delle scuole elementari e materne, contro il “caro mensa”, dei giorni scorsi, vogliamo esprimere, come Democratici di Sinistra, la piena solidarietà a queste famiglie, che dal 3 ottobre, data di riapertura della mensa scolastica, si sono trovate improvvisamente di fronte ad un forte rincaro dei buoni pasto, in molti casi superiore al 40%. Un’altra tassa che le famiglie di Telese dovranno pagare, e che si andrà ad aggiungere alle tante altre che fanno del Comune di Telese senza dubbio il più caro della zona.

 

In primo luogo occorre dire che l’aumento del costo dei buoni pasto per le famiglie non è dipeso dalla cooperativa che gestisce la mensa, poiché il costo del pasto è passato dai 2,32 euro dell'anno scorso, ai 2,34 euro di questo anno scolastico, con un aumento di soli 2 centesimi, un aumento modestissimo e fisiologico.

 

La vera ragione dei rincari è il fatto che il Comune ha ridotto drasticamente il contributo economico che dava alle famiglie per il pagamento dei buoni pasto dei bambini.

 

L'anno scorso il Comune contribuiva con 72 centesimi di euro a buono pasto per le famiglie che avevano un reddito ISEE superiore ai 3.500 euro; al di sotto di tale soglia, il pasto era completamente a carico del Comune. Da questo anno il Comune paga il pasto solo alle famiglie con reddito ISEE inferiore a 1.500 Euro. Le famiglie che hanno un reddito ISEE compreso tra i 1.500 euro e i 10.634 euro, sono state divise in tre fasce di pagamento, con una modesta compartecipazione comunale al costo del buono. Infine, le famiglie che hanno un reddito ISEE maggiore di 10.634 Euro, dovranno pagarsi i blocchetti da sole.

 

Il Sindaco Capasso ha affermato che si tratta di una “redistribuzione della spesa sociale”, resasi necessaria “per non compromettere la funzionalità di altri servizi che l'Ente è chiamato ad assicurare alla comunità”.

 

Diciamo subito al Sindaco, che non di una redistribuzione si tratta, ma di un vero taglio alla spesa sociale, che farà sentire i propri effetti anche su molte famiglie di reddito medio-basso. Una famiglia con reddito ISEE di circa 3000 euro, ad esempio una famiglia monoreddito che guadagna circa 10.000 euro in un anno, con 2 figli e casa in affitto, oggi dovrà pagare i buoni pasto, mentre l’anno scorso si trovava nella fascia esente.

 

Inoltre vorremmo sapere quali servizi sarebbero compromessi dal mantenimento del sistema di compartecipazione precedente, e se non sarebbe il caso di tagliare le spese altrove, piuttosto che sul pasto dei bambini, considerando il fatto che le famiglie da tempo vorrebbero pasti migliori, cosa che si può garantire soltanto pagando una somma maggiore alla ditta addetta alla preparazione. Con questa riforma, invece, la ditta prende sempre gli stessi soldi per ogni pasto, e le famiglie pagano molto di più, senza vedere migliorato il servizio.

 

Le dichiarazioni del Sindaco, poi, lasciano trapelare, ancora una volta, la grave situazione finanziaria in cui si trova il Comune di Telese, una situazione drammatica ereditata da oltre un decennio di amministrazione D’Occhio, le cui conseguenze si faranno sentire ancora per diversi anni.

 

Questa vicenda, infine, al di là della grave situazione economica del nostro Comune, ci fa riflettere, più in generale, sulle conseguenze delle politiche della destra italiana e del Governo Berlusconi. Un Governo che ha abbassato le tasse per le fasce sociali più ricche, e che ha penalizzato la maggior parte delle famiglie italiane, quelle con redditi medio-bassi, che stanno pagando, oggi, le conseguenze del taglio dei trasferimenti alle Regioni e ai Comuni.

 

Queste famiglie non si sono nemmeno accorte della tanto decantata riforma fiscale, non hanno visto aumentare le loro buste paga o il loro reddito disponibile. Stanno vedendo, invece, che cosa sono i “tagli alle spese”, di cui si vanta il Governo Berlusconi.  

Si tratta, in realtà, di tagli agli ospedali, alle scuole, agli asili nido, ai sussidi per i poveri, agli scuolabus e..... alle mense scolastiche.

E nella legge finanziaria di questo anno si prevedono ulteriori drastici tagli ai trasferimenti agli enti locali.

 

Occorrerà ricordarsene quando torneremo alle urne il prossimo aprile.

 

Telese Terme, 23 ottobre 2005

Pasquale Biondi

(Segretario DS Telese Terme)

 

 


     

 Valle Telesina


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