Ultimo week end senza compiti a casa per
gli studenti sanniti. In tanti
torneranno tra i banchi già lunedì,
altri lo faranno martedì, ma il grosso
del rientro, ovviamente, si verificherà
giovedì. E mai come quest’anno la
ripresa delle lezioni avviene sotto il
segno dell’incertezza; un aspetto
sottolineato dal dirigente del Centro
Servizi Amministrativi, Mario Pedicini,
nel consueto saluto di inizio anno che
contiene un invito vigoroso (rivolto,
più che agli studenti, i docenti e
dirigenti) a non lasciarsi intimorire
dalla sfida dell’innovazione.
Chiaro il riferimento alla riforma
Moratti, che Pedicini invita, tra le
righe, a non demonizzare: «C’è chi agita
lo spettro della distruzione della
scuola operata da ministri e governi
irresponsabili. E c’è chi si schiera
contro ogni tentativo di cambiamento,
protestando una autocertificata
attitudine al nuovo, per ciò solo capace
di interdire le innovazioni proposte
dagli altri. Le riforme votate dal
Parlamento ci sono. E noi a queste
dobbiamo guardare. Se ci mettiamo un
supplemento, anche critico, di
condivisione e di orgoglio
professionale, saremo in grado di alzare
una prospettiva entro cui inquadrare gli
impegni programmatici per un proficuo
2005/2006.
Tra poco sapremo - spiega il dirigente
del Csa - se anche la riforma della
istruzione secondaria di secondo grado
diverrà legge; se, quindi, i nostri
ragazzi che inizieranno in questi giorni
la terza media dovranno iscriversi per
il prossimo settembre ai nuovi licei e
ai nuovi indirizzi». Ma con quali armi
affrontare il cambiamento?
«È già fissato - ricorda Pedicini -
l’impegno della Conferenza Provinciale
della Scuola, che fornirà uno spaccato
della realtà scolastica, e soprattutto
una prospettiva di reingegnerizzazione
della scuola con riferimento soprattutto
ai soggetti attuatori del processo
formativo». Altri passaggi obbligati, il
coinvolgimento delle famiglie, «che la
riforma Moratti ha posto al centro del
processo educativo: del resto, è la
Costituzione che affida alle famiglie la
funzione di educare i figli», e
l’instaurazione di rapporti più proficui
con gli enti locali di riferimento.
«L’importante - conclude Pedicini - è
immergersi in una atmosfera di primo
giorno di scuola.
Ci contagi tutti, vecchi e meno vecchi,
stanchi e meno stanchi, quella smisurata
apertura di credito che ci faranno i
bambini orgogliosi del primo grembiulino
e del primo zainetto. Uno zainetto
virtuale, con tutti i suoi misteriosi
contenuti, è ciò che auguro a dirigenti
e docenti di tenere sempre nella mente».
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