11 settembre 2005
CSA BN: La scuola cambia? Niente paura
da Il Mattino 10/09/2005

 

 

Il dirigente del Csa invita i docenti ad affrontare le riforme senza ansia e con spirito costruttivo

 

 

Pedicini: dalla conferenza provinciale di ottobre nuovo impulso al pianeta istruzione


Ultimo week end senza compiti a casa per gli studenti sanniti. In tanti torneranno tra i banchi già lunedì, altri lo faranno martedì, ma il grosso del rientro, ovviamente, si verificherà giovedì. E mai come quest’anno la ripresa delle lezioni avviene sotto il segno dell’incertezza; un aspetto sottolineato dal dirigente del Centro Servizi Amministrativi, Mario Pedicini, nel consueto saluto di inizio anno che contiene un invito vigoroso (rivolto, più che agli studenti, i docenti e dirigenti) a non lasciarsi intimorire dalla sfida dell’innovazione.

 

Chiaro il riferimento alla riforma Moratti, che Pedicini invita, tra le righe, a non demonizzare: «C’è chi agita lo spettro della distruzione della scuola operata da ministri e governi irresponsabili. E c’è chi si schiera contro ogni tentativo di cambiamento, protestando una autocertificata attitudine al nuovo, per ciò solo capace di interdire le innovazioni proposte dagli altri. Le riforme votate dal Parlamento ci sono. E noi a queste dobbiamo guardare. Se ci mettiamo un supplemento, anche critico, di condivisione e di orgoglio professionale, saremo in grado di alzare una prospettiva entro cui inquadrare gli impegni programmatici per un proficuo 2005/2006.

 

Tra poco sapremo - spiega il dirigente del Csa - se anche la riforma della istruzione secondaria di secondo grado diverrà legge; se, quindi, i nostri ragazzi che inizieranno in questi giorni la terza media dovranno iscriversi per il prossimo settembre ai nuovi licei e ai nuovi indirizzi». Ma con quali armi affrontare il cambiamento?

 

«È già fissato - ricorda Pedicini - l’impegno della Conferenza Provinciale della Scuola, che fornirà uno spaccato della realtà scolastica, e soprattutto una prospettiva di reingegnerizzazione della scuola con riferimento soprattutto ai soggetti attuatori del processo formativo». Altri passaggi obbligati, il coinvolgimento delle famiglie, «che la riforma Moratti ha posto al centro del processo educativo: del resto, è la Costituzione che affida alle famiglie la funzione di educare i figli», e l’instaurazione di rapporti più proficui con gli enti locali di riferimento. «L’importante - conclude Pedicini - è immergersi in una atmosfera di primo giorno di scuola.

 

Ci contagi tutti, vecchi e meno vecchi, stanchi e meno stanchi, quella smisurata apertura di credito che ci faranno i bambini orgogliosi del primo grembiulino e del primo zainetto. Uno zainetto virtuale, con tutti i suoi misteriosi contenuti, è ciò che auguro a dirigenti e docenti di tenere sempre nella mente».

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