Allarme per l’escalation degli episodi di natura
estorsiva nei centri della Valle Telesina. Torna
il racket delle imprese
Attentato a una ditta di San Lorenzo Maggiore,
dato alle fiamme un escavatore
Torna a farsi sentire il racket delle estorsioni
nella valle telesina. Questa volta gli
attentatori hanno preso di mira l’azienda di
Rosalia Rinaldi che ha la propria sede sociale
nel territorio del comune di San Lorenzo
Maggiore e più precisamente alla via Santa
Maria. Con la solita tecnica del liquido
infiammabile, gli attentatori hanno provocato un
grosso incendio che ha quasi interamente
distrutto la cabina di guida dell’escavatore
Fiat Evolution E 215 che è in locazione alla
stessa azienda.
Il
mezzo era parcheggiato alla contrada Laurete
nella zona bassa del paese, non troppo lontano
dal cimitero comunale, in un grosso piazzale in
uso all’impresa che è specializzata soprattutto
negli appalti per il movimento terra. Le fiamme
sono state notate da alcuni passanti che hanno
immediatamente dato l’allarme. Secondo una prima
sommaria stima, i danni ammontano a circa
trentamila euro. Su quanto accaduto sono state
subito avviate le indagini del caso da parte dei
carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita.
Chiaramente si seguono più piste, anche se le
modalità dell’attentato fanno ritenere che si
possa trattare di un atto d’intimidazione di
natura estorsiva. I titolari dell’azienda hanno
sostenuto con gli inquirenti di non sapersi
spiegare l’accaduto, ed hanno aggiunto di non
aver ricevuto finora richieste di tangenti o
minacce. Un incendio che giunge dopo un periodo
di tregua che si era registrato nella zona di
San Lorenzo Maggiore.
In
passato infatti non erano mancati attentati di
natura estorsiva contro negozi,imprese ed altre
attività commerciali in tutta la valle Telesina.
Una pausa scaturita, probabilmente anche
dall’individuazione di alcuni elementi della
mala che avevano operato in varie zone della
valle.
Ora, probabilmente, la mala ha ricomposto le
proprie file e così come è avvenuto del resto in
città e nel suo hinterland sono tornati nel
mirino le aziende di costruzioni, e in
particolare le ditte che eseguono quasi
esclusivamente il movimento terra. Si tratta tra
l’altro di obiettivi vulnerabilissimi, tenuto
conto che gli escavatori sono collocati in
piazzali o presso cantieri e quindi incendiarli
nelle ore notturne non è particolarmente arduo.
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