Intervento riferito a: Sannita percorre 540 chilometri in bici sulle Alpi

 

 

23 agosto 2005
Da Morcone alla Race Across The Alps
Domenico Aurisicchio

 

 

Amici di ViviTelese, sono piacevolmente sorpreso della pubblicazione sul Vs sito di un articolo apparso sul Mattino riguardante una mia partecipazione alla Race Across The Alps. Formulo i complimenti per il sito, che non conoscevo, per la quantità e qualità di notizie inserite. Nel caso lo ritenete opportuno pubblicare, Vi invio il mio commento, che è una interpretazione molto personale, della gara cui ho partecipato.


 

 

La Race Across The Alps

di Domenico Aurisicchio

Morcone (BN)

Alle ore 20,57 del 09/07/2005 è calato il sipario sulla RATA, una manifestazione ciclistica in atto unico (540 km e 13.740 m. di dislivello) e 12 scene (altrettanti passi scalati). La scena finale è stata rappresentata dal sottoscritto che, arrivato ultimo, ha avuto gran festa da parte del pubblico. La consegna da parte degli organizzatori  del trofeo, è stata accompagnata dall’inno Austriaco e dall’Inno Italiano.

Paragono la Ultramaratona ad un’opera lirica, cui sono appassionato come la bicicletta, in quanto ogni passo che ho scalato lo considero simile alle pagine della musica lirica. Qui il suono e le melodie provenivano dagli stupendi paesaggi alpini e dai caratteristici rumori.

La prima scena (passo) dopo un breve prologo è stata la prima scalata allo Stelvio. Lì si è incominciata a strutturare l’opera, successivamente sul Gavia, seconda scena, ho notato un tratto leggermente melodrammatico, pioggia e neve. Dopo una scena abbastanza facile l’Aprica c’è stata quella breve ma impegnativa che nell’opera incute timore per l’importanza e perché magari tutti conoscono: il Mortirolo. Dopo aver replicata la scena dell’Aprica, c’è stata la scena madre, la lunga scalata al Bernina. È in questo tratto, iniziato a notte fonda e terminato quando il sole illuminava le alte montagne, che si è manifestata la estensione il vero significato dell’opera che ha fatto vivere innumerevoli emozioni e godere della musicalità del paesaggio, della natura. I suoni e le sensazioni variavano man mano che si saliva. A tratti assoluto silenzio, non si sentiva nemmeno lo scorrere della bicicletta, poi i suoni della natura che si svegliava.

Le tre scene successive Albulapass, Fluelapass e Ofenpass un continuo variare di suoni dati ora dal traffico normale, ora da automobilisti impazienti, dal suono dei campanacci delle mucche in alpeggio ma anche dal transito di elegantissime auto d’epoca partecipanti ad un raduno: Rolls Royce e Bentley.

 Si arriva così alla penultima scena la scalata all’Umbrialpass e Stelvio, considerata la seconda scalata allo Stelvio che ho percepito e vissuto in tutta la sua meravigliosa imponenza e melodrammaticità: in questo tratto più volte sono stato costretto a scendere dalla bici e proseguire a piedi anche perché c’erano tratti di sterrato. In questo punto più volte mi è balenata l’idea di mollare ma evidentemente la forza dell’opera che andavo a compiere sostenuta dalla volontà mi ha fatto arrivare a concludere questa tremenda scena. In cima lo Stelvio si è mostrato con tutta la sua possanza: ha incominciato a nevicare per poi continuare a piovere fino alla conclusione data dall’ultima scena costituita dal passo Resia percorso con una pioggia incessante e l’ultimo tratto con uno sprint per arrivare entro le ore 21,00 a Nauders.

La preparazione a quest’opera l’ho fatta alla Palestra Sporting Club di Campobasso praticando Aerobica e Step con l’affiatato gruppo abilmente condotto dalla brava istruttrice Miriam Romano e Spinning con Ugo. A loro vanno i più sentiti ringraziamenti.

Ho partecipato al Morelly Day, Randonnee di 500 km, unendomi ad un gruppetto di ciclisti capitanati dalla tenace Milena e, a partire da aprile, a 14 granfondo tra cui la Campagnolo e la Maratona dles Dolomites.

Il ringraziamento per la partecipazione alla manifestazione va agli accompagnatori che pazientemente mi hanno scortato e sostenuto scena dopo scena, (passo dopo passo) all’amico Luigi De Francesco, Vice Sindaco del mio paese e all’amico Giovanni Santucci.

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