E'
quasi l'alba di sabato 12 novembre e noi orientisti di Elea
(Luigi Giovanni e Davide) "approdiamo" con il
treno alla stazione FS di Santa Lucia. Il
viaggio è stato su vagone cuccette da Napoli. Abbiamo letto un
annuncio su internet a proposito di un corso per
gondolieri "full immersion"; già sul
treno, pregustiamo le emozioni che vivremo
nell'ottenere il brevetto di "Gondoliere
Ufficiale".
Noi orientisti abbiamo molta dimestichezza con
le mappe topografiche e quindi siamo consci
di trovare subito il canale in cui si sarebbe
tenuto il corso. Arriviamo di notte e la nebbia
che ci accoglie ci preannuncia che saranno tempi
duri. A fatica cerchiamo la stazione del
vaporetto che ci appare, in dissolvenza, come un
miraggio. La notte lascia spazio all'alba che a
sua volta viene rimpiazzata dalle prime luci
della mattino.
Tutta la mattina cerchiamo invano il corso
per Gondolieri e da buoni orientisti quali siamo
ci meravigliamo della nostra scarsa vena...Mah!
Sarà colpa della nebbia! Durante le ricerche
notiamo dei manifesti che parlano di Consulta nazionale
della FISO. Rimandiamo le ricerche del corso
Gondolieri e partiamo verso Punta Sabbioni prima
e per Cavallino Tre Porti, dopo.
Nei pressi di Jesolo partecipiamo alla assemblea
annuale della Federazione Sport Orientamento: i
lavori vengono suddivisi in due tranches; di
mattina il convegno plenario e di pomeriggio le
riunioni delle singole commissioni.
L'orienteering è una disciplina giovane (in
Italia) e decisamente in crescita. E' emerso
dalla consulta che è importante sia curare il
settore scuola che quello delle società sportive
per affermare con forza i valori
dell'Orienteering a promozione dell'ambiente e
della sana attività fisica per ogni età.
L'indomani, domenica 13 facciamo il percorso a
ritroso. La motonave riparte da Punta Sabbioni
alla volta di Piazza S.Marco, fermata San
Zaccaria. Oggi la nebbia è meno fitta e fa meno
freddo di ieri. Manovre di gondole in canale ed
un pullulare di atleti in i banchina, variopinti
ed allegri, ci incuriosiscono. A sentirli
parlare sembrano tutti stranieri ma tra loro
molti gli italiani. Abbiamo chiesto ad un
generale austriaco cosa fosse quest'allegria in
laguna. Poiché Davide capisce la lingua ha
tradotto le parole del nostro interlocutore.
Oggi c'è il MOV il 26° Meeting dell'Orientamento
di Venezia, la simpatica gara che si svolge con
la mappa del centro storico.
Abbiamo perciò deciso di lasciar stare il corso
per gondolieri e di partecipare anche noi
all'evento annuale veneziano, ognuno nella
categoria di competenza. Organizzazione
impeccabile quella del MOV che mette a
disposizione dei circa 3200 partecipanti sia il
palasport che una maxi palestra adattata a maxi
spogliatoio per dare luogo alla cerimonia di
rito della vestizione degli orientisti.
Nel "trambusto ordinato" di sportivi di mezza
Europa si confrontano i diversi atteggiamenti
culturali delle nazionalità presenti. C'è una
gradualità di risposte al "nudo sportivo" dal
più pudico italiano (alla ricerca di una colonna
per nascondersi) a quella più sfrontata degli
austriaci che hanno dato luogo a veri e propri
strip integrali al centro della palestra.
Tutti sono pronti per la gara anche se è bene
informare chi non conosce l'Orienteering che
ogni minuto vede la partenza di decine di atleti
appartenenti a diverse categorie con crescenti
gradi di difficoltà. La gara è individuale ed
ogni atleta si trova da solo con la propria
mappa a dover ritrovare i punti indicati sulla
carta.
Appassionanti i vari percorsi predisposti in un
susseguirsi di calli, vicoletti, portici e ponti
sui canali. Folta anche la schiera di
studenti-non agonisti accompagnati alla gara da
loro insegnanti.
A
fine gara Gli orientisti di Elea, Capitani,
Forgione e Pecora (Luigi, Giovanni e Davide)
chiudono la gara con un discreto risultato
ma...ben lontani dal podio occupato dai campioni
italiani ed europei. La svizzera fa man bassa di
trofei e si aggiudica il primo posto in quasi
tutte le categorie.
Il commento di Francesco
Isella
(OrienteeringOrange)
al Meeting di Venezia
fonte:
www.fiso.it
Il 26° Meeting Internazionale di Venezia
si chiude in Elite con la Svizzera a
segno per l'ennesima volta nella
stagione internazionale. Simone
Niggli-Luder e Christian Rogenmoser
mettono a segno le rispettive vittorie
in Women Elite e Men Elite con una gara
parallela: in testa dal primo all'ultimo
punto.
Rogenmoser non è un atleta
internazionale, tuttavia è un ottimo
orientista che si è ritagliato spazi
importanti nelle gare cittadine negli
ultimi anni, e con la sua gara dimostra
come dietro ai golden boys del national
team in Svizzera ci sia una serie di
atleti di grande valore che non
sarebbero magari in grado di vincere un
mondiale, ma di sicuro sono in grado di
fare degli ottimi risultati quando posso
esprimersi in gare di club. Arriva al
traguardo, piazza il miglior tempo, con
un po' di sorpresa; io aspetto il treno
dei migliori convinto che scendano
tranquilli sotto il muro dei sessanta
minuti e invece nessuno riesce a
batterlo. Seidenari è secondo a un paio
di minuti scarsi. Corre con Niggli, che
gli partiva davanti due minuti, lo
prende senza problemi a metà gara e
piazza un risultato più che ottimo.
Pagliari terzo, ma non aveva certo
preparato la gara. Si mette dietro
Troeng, nazionale svedese. E non
venitemi a raccontare la storiella degli
italiani abituati a correre in laguna.
Io non ho mai sentito in Svezia nessuno
raccontarsi quella dello svedese
abituato a correre nelle paludi. Quinto
Niggli, che non sarà Hubmann, ma è un
nazionale B svizzero, nonché il prossimo
Head coach della squadra svizzera. Molto
giovane, ma se ha polso farà bene.
Tenani fuori dal podio, un po' deluso a
dire il vero da un percorso che non lo
ha di sicuro esaltato. Tutte tratte
lunghe, un poco noiose e sopratutto già
viste nel recente passato della elite (2
anni fa su percorso di Stefano Zonato,
se non mi sbaglio). Peccato. Corona
pervenuto con un ritardo da satellite,
comprensibile visto che era l'ultima
gara di stagione. Bezzi costretto a
rientrare ai box per una contrattura
beccata il giorno prima durante un
allenamento.
C'è un Ma, e anche un Però: Ma Seidenari
dimostra insieme a Pagliari, Tenani,
Corona e Bezzi una cosa fondamentale:
gli atleti italiani hanno finalmente una
mentalità internazionale. PERO' lo so
nessuno di questi ragazzi ha mai
centrato un podio in coppa del mondo, ma
arrivano al traguardo e non dicono "ok
ottima-buona o decente gara, andiamo a
casa", ma gli rode di non aver vinto,
guardano il tempo del primo e si
arrabbiano per non essere riusciti a
fare meglio. Vincenti nella testa, non
ancora nei risultati ma diamogli tempo.
Vogliono crescere e si vede. Non sto
parlando di speranze ma di fatti
concreti e di evidenze. Tenani molto
probabilmente diventerà professionista
dal prossimo anno, scelta coraggiosa,
avrà finalmente la possibilità di
pensare a 360° a come prepararsi al
meglio. Pagliari ha raggiunto uno
standard di continuità e una maturità
che forse non aveva mai raggiunto prima
d'ora, e questo lo rende tranquillo, da
qui deve solo cercare di aumentare la
velocità. Seidenari ha fame, a ventisei
anni vuole fare una scelta di vita:
rompere con la preparazione del passato,
e andare finalmente "dove l'orienteering
accade": la Scandinavia. Corona è pro da
qualche tempo deve prendere forse ancora
le misure. Bezzi a Venezia si è ritirato
per una contrattura, ha però acceso il
TIMER: questo ragazzo se nessuno gli
stacca il filo rosso esplode. Ha una
grande pregio: è un testone. Ha un
grande difetto: lo stesso di prima, è un
testone. Ha deciso di fare un inverno
tirato, lo sa di avere un grosso
potenziale, vuole rimettersi a nuovo ed
è sulla strada giusta. Però fossi in lui
non ci penserei due volte e me ne andrei
3 mesi in Svezia appena cala la neve,
magari caricando in macchina Seidenari,
appunto.
Nella Women Elite Simone Niggli Luder
centra l'ennesimo risultato di carriera,
gara impeccabile in testa fin dal primo
punto. Semplice dire "tanto è la più
forte", difficile diventarlo ed esserlo.
Mi spiego: tra le cause varie per cui
Simone è la più forte in questo momento
ce n'è una fondamentale: è la più
preparata a correre in gare
internazionali. Lei è atleta
continentale è si trova a suo agio in
terreni continentali, ma ha capito che
per essere il numero uno occorre essere
più completi. Essere preparati a
cambiare stile e tecnica in funzione del
terreno. Questa è la forza di Simone. E
infatti vince a mani basse a Venezia.
Simone parla perfettamente italiano,
come ho avuto modo di apprezzare a Roma,
spero di riuscire a farle quella
fatidica intervista che ho promesso da
un mese, ci sto lavorando. Seconda Celin
Dodin a dimostrazione che la Francia sta
producendo una seconda generazione di
livello. Fauner settima con un paio di
errori di troppo senza i quali l'avremmo
magari vista comunque al massimo sesta.
Infine una nota: ho realizzato due
interviste per
www.orienteeringorange.com Pagliari e
Seidenari. Bloccati a forza mentre
stavano lasciando Venezia. Questa volta
in italiano. Orienteering Orange
funziona, Funziona la multimedialità.
Interviste registrate in audio da
ascoltare in streaming o da downlodare
non si erano mai viste. In Svezia fanno
ancora qualcosa di meglio, curano la
parte video. Lo fa la federazione. Noi
non abbiamo la forza della federazione
svedese, non abbiamo un direttore
marketing in FISO né abbiamo necessità
di averlo in questo momento. Io e Serini
ci siamo autoprodotti perchè credevamo
nel progetto. Crediamo che il web sia il
futuro della comunicazione dello sport.
Anche di uno sport piccolo come
l'orienteering. Quindi vi do
appuntamento settimanalmente su
OrienteeeringOrange, per sentire e al
più presto vedere tutte le news che
stiamo preparando per voi. Se avete
segnalazioni commenti e quanto altro
mandatemeli.
Francesco Isella info@orienteeringorange.com |
Prima di lasciare Venezia c'è il tempo di fare
un giro in città per raggiungere a piedi la
stazione ferroviaria. Un'occhiata alla mappa e
il nostro Capitani ci guida tra le stradine
della città. Appuntamento domenica prossima a
Genova e poi ancora a Modena.
|