13 novembre 2005
Corso full immersion per gondolieri
Giovanni Forgione

 

 

E' quasi l'alba di sabato 12 novembre e noi orientisti di Elea (Luigi Giovanni e Davide) "approdiamo" con il treno alla stazione FS di Santa Lucia. Il viaggio è stato su vagone cuccette da Napoli. Abbiamo letto un annuncio su internet a proposito di un corso per gondolieri "full immersion"; già sul treno, pregustiamo le emozioni che vivremo nell'ottenere il brevetto di "Gondoliere Ufficiale".

Noi orientisti abbiamo molta dimestichezza con le mappe topografiche e quindi siamo consci di trovare subito il canale in cui si sarebbe tenuto il corso. Arriviamo di notte e la nebbia che ci accoglie ci preannuncia che saranno tempi duri. A fatica cerchiamo la stazione del vaporetto che ci appare, in dissolvenza, come un miraggio. La notte lascia spazio all'alba che a sua volta viene rimpiazzata dalle prime luci della mattino.

Tutta la mattina cerchiamo invano il corso per Gondolieri e da buoni orientisti quali siamo ci meravigliamo della nostra scarsa vena...Mah! Sarà colpa della nebbia! Durante le ricerche notiamo dei manifesti che parlano di Consulta nazionale della FISO. Rimandiamo le ricerche del corso Gondolieri e partiamo verso Punta Sabbioni prima e per Cavallino Tre Porti, dopo.

Nei pressi di Jesolo partecipiamo alla assemblea annuale della Federazione Sport Orientamento: i lavori vengono suddivisi in due tranches; di mattina il convegno plenario e di pomeriggio le riunioni delle singole commissioni. L'orienteering è una disciplina giovane (in Italia) e decisamente in crescita. E' emerso dalla consulta che è importante sia curare il settore scuola che quello delle società sportive per affermare con forza i valori dell'Orienteering a promozione dell'ambiente e della sana attività fisica per ogni età.

L'indomani, domenica 13 facciamo il percorso a ritroso. La motonave riparte da Punta Sabbioni alla volta di Piazza S.Marco, fermata San Zaccaria. Oggi la nebbia è meno fitta e fa meno freddo di ieri. Manovre di gondole in canale ed un pullulare di atleti in i banchina, variopinti ed allegri, ci incuriosiscono. A sentirli parlare sembrano tutti stranieri ma tra loro molti gli italiani. Abbiamo chiesto ad un generale austriaco cosa fosse quest'allegria in laguna. Poiché Davide capisce la lingua ha tradotto le parole del nostro interlocutore. Oggi c'è il MOV il 26° Meeting dell'Orientamento di Venezia, la simpatica gara che si svolge con la mappa del centro storico.

Abbiamo perciò deciso di lasciar stare il corso per gondolieri e di partecipare anche noi all'evento annuale veneziano, ognuno nella categoria di competenza. Organizzazione impeccabile quella del MOV che mette a disposizione dei circa 3200 partecipanti sia il palasport che una maxi palestra adattata a maxi spogliatoio per dare luogo alla cerimonia di rito della vestizione degli orientisti.

Nel "trambusto ordinato" di sportivi di mezza Europa si confrontano i diversi atteggiamenti culturali delle nazionalità presenti. C'è una gradualità di risposte al "nudo sportivo" dal più pudico italiano (alla ricerca di una colonna per nascondersi) a quella più sfrontata degli austriaci che hanno dato luogo a veri e propri strip integrali al centro della palestra.

Tutti sono pronti per la gara anche se è bene informare chi non conosce l'Orienteering che ogni minuto vede la partenza di decine di atleti appartenenti a diverse categorie con crescenti gradi di difficoltà. La gara è individuale ed ogni atleta si trova da solo con la propria mappa a dover ritrovare i punti indicati sulla carta.

Appassionanti i vari percorsi predisposti in un susseguirsi di calli, vicoletti, portici e ponti sui canali. Folta anche la schiera di studenti-non agonisti accompagnati alla gara da loro insegnanti.

A fine gara Gli orientisti di Elea, Capitani, Forgione e Pecora (Luigi, Giovanni e Davide) chiudono la gara con un discreto risultato ma...ben lontani dal podio occupato dai campioni italiani ed europei. La svizzera fa man bassa di trofei e si aggiudica il primo posto in quasi tutte le categorie.

 

Il commento di Francesco

 Isella (OrienteeringOrange)

al Meeting di Venezia

fonte: www.fiso.it 

Il 26° Meeting Internazionale di Venezia si chiude in Elite con la Svizzera a segno per l'ennesima volta nella stagione internazionale. Simone Niggli-Luder e Christian Rogenmoser mettono a segno le rispettive vittorie in Women Elite e Men Elite con una gara parallela: in testa dal primo all'ultimo punto.

Rogenmoser non è un atleta internazionale, tuttavia è un ottimo orientista che si è ritagliato spazi importanti nelle gare cittadine negli ultimi anni, e con la sua gara dimostra come dietro ai golden boys del national team in Svizzera ci sia una serie di atleti di grande valore che non sarebbero magari in grado di vincere un mondiale, ma di sicuro sono in grado di fare degli ottimi risultati quando posso esprimersi in gare di club. Arriva al traguardo, piazza il miglior tempo, con un po' di sorpresa; io aspetto il treno dei migliori convinto che scendano tranquilli sotto il muro dei sessanta minuti e invece nessuno riesce a batterlo. Seidenari è secondo a un paio di minuti scarsi. Corre con Niggli, che gli partiva davanti due minuti, lo prende senza problemi a metà gara e piazza un risultato più che ottimo. Pagliari terzo, ma non aveva certo preparato la gara. Si mette dietro Troeng, nazionale svedese. E non venitemi a raccontare la storiella degli italiani abituati a correre in laguna. Io non ho mai sentito in Svezia nessuno raccontarsi quella dello svedese abituato a correre nelle paludi. Quinto Niggli, che non sarà Hubmann, ma è un nazionale B svizzero, nonché il prossimo Head coach della squadra svizzera. Molto giovane, ma se ha polso farà bene.

Tenani fuori dal podio, un po' deluso a dire il vero da un percorso che non lo ha di sicuro esaltato. Tutte tratte lunghe, un poco noiose e sopratutto già viste nel recente passato della elite (2 anni fa su percorso di Stefano Zonato, se non mi sbaglio). Peccato. Corona pervenuto con un ritardo da satellite, comprensibile visto che era l'ultima gara di stagione. Bezzi costretto a rientrare ai box per una contrattura beccata il giorno prima durante un allenamento.

C'è un Ma, e anche un Però: Ma Seidenari dimostra insieme a Pagliari, Tenani, Corona e Bezzi una cosa fondamentale: gli atleti italiani hanno finalmente una mentalità internazionale. PERO' lo so nessuno di questi ragazzi ha mai centrato un podio in coppa del mondo, ma arrivano al traguardo e non dicono "ok ottima-buona o decente gara, andiamo a casa", ma gli rode di non aver vinto, guardano il tempo del primo e si arrabbiano per non essere riusciti a fare meglio. Vincenti nella testa, non ancora nei risultati ma diamogli tempo. Vogliono crescere e si vede. Non sto parlando di speranze ma di fatti concreti e di evidenze. Tenani molto probabilmente diventerà professionista dal prossimo anno, scelta coraggiosa, avrà finalmente la possibilità di pensare a 360° a come prepararsi al meglio. Pagliari ha raggiunto uno standard di continuità e una maturità che forse non aveva mai raggiunto prima d'ora, e questo lo rende tranquillo, da qui deve solo cercare di aumentare la velocità. Seidenari ha fame, a ventisei anni vuole fare una scelta di vita: rompere con la preparazione del passato, e andare finalmente "dove l'orienteering accade": la Scandinavia. Corona è pro da qualche tempo deve prendere forse ancora le misure. Bezzi a Venezia si è ritirato per una contrattura, ha però acceso il TIMER: questo ragazzo se nessuno gli stacca il filo rosso esplode. Ha una grande pregio: è un testone. Ha un grande difetto: lo stesso di prima, è un testone. Ha deciso di fare un inverno tirato, lo sa di avere un grosso potenziale, vuole rimettersi a nuovo ed è sulla strada giusta. Però fossi in lui non ci penserei due volte e me ne andrei 3 mesi in Svezia appena cala la neve, magari caricando in macchina Seidenari, appunto.

Nella Women Elite Simone Niggli Luder centra l'ennesimo risultato di carriera, gara impeccabile in testa fin dal primo punto. Semplice dire "tanto è la più forte", difficile diventarlo ed esserlo. Mi spiego: tra le cause varie per cui Simone è la più forte in questo momento ce n'è una fondamentale: è la più preparata a correre in gare internazionali. Lei è atleta continentale è si trova a suo agio in terreni continentali, ma ha capito che per essere il numero uno occorre essere più completi. Essere preparati a cambiare stile e tecnica in funzione del terreno. Questa è la forza di Simone. E infatti vince a mani basse a Venezia. Simone parla perfettamente italiano, come ho avuto modo di apprezzare a Roma, spero di riuscire a farle quella fatidica intervista che ho promesso da un mese, ci sto lavorando. Seconda Celin Dodin a dimostrazione che la Francia sta producendo una seconda generazione di livello. Fauner settima con un paio di errori di troppo senza i quali l'avremmo magari vista comunque al massimo sesta.

Infine una nota: ho realizzato due interviste per www.orienteeringorange.com Pagliari e Seidenari. Bloccati a forza mentre stavano lasciando Venezia. Questa volta in italiano. Orienteering Orange funziona, Funziona la multimedialità. Interviste registrate in audio da ascoltare in streaming o da downlodare non si erano mai viste. In Svezia fanno ancora qualcosa di meglio, curano la parte video. Lo fa la federazione. Noi non abbiamo la forza della federazione svedese, non abbiamo un direttore marketing in FISO né abbiamo necessità di averlo in questo momento. Io e Serini ci siamo autoprodotti perchè credevamo nel progetto. Crediamo che il web sia il futuro della comunicazione dello sport. Anche di uno sport piccolo come l'orienteering. Quindi vi do appuntamento settimanalmente su OrienteeeringOrange, per sentire e al più presto vedere tutte le news che stiamo preparando per voi. Se avete segnalazioni commenti e quanto altro mandatemeli.

Francesco Isella info@orienteeringorange.com

Prima di lasciare Venezia c'è il tempo di fare un giro in città per raggiungere a piedi la stazione ferroviaria. Un'occhiata alla mappa e il nostro Capitani ci guida tra le stradine della città. Appuntamento domenica prossima a Genova e poi ancora a Modena.

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