Luigi Tarallo
Cari Cittadini di Telese,
In una giornata caldissima come oggi
avreste dovuto avere una folla di
turisti, come me ben contenti di
guidare per un centinaio di
chilometri, per trarre ristoro dal
bagno nella meravigliosa fredda
frizzante acqua delle vostre terme.
Invece eravamo in pochi, e io di
certo, se la situazione non cambia,
non ci sarò più.
Anche se immagino che di questa mia
decisione non ve ne possa fregare di
meno, spero che qualcuno legga
questa mia nota e vi rifletta
sopra:
- l’ingresso alla piscina e la
conquista degli spogliatoi sono
stati dei veri e propri assalti,
- i locali erano sporchi, le sedie
rotte, capelli ovunque, pavimenti
bagnati già all’inizio del turno,
- mancano le docce,
- era ammessa una folla sicuramente
superiore a quanto la piscina
contenga,
- nessuno che si facesse una doccia
(e dove?) o si lavasse i piedi prima
di entrare in piscina,
- nessun obbligo di indossare cuffia
come avviene in tutte le piscine
termali,
- un mare di bambini non controllati
(in genere non vengono ammessi alle
piscine termali),
- persone che si lavavano il costume
in acqua, e che dopo nuotato (ma è
una piscina da nuotarci?) sputavano
in acqua,
- gare di tuffi, schizzi
dappertutto,
- persone che camminavano
tranquillamente sul mio telo da
bagno, con o senza sandali, asciutti
e bagnati,
- un vociare esagerato
- controllo assente e comunque
impotente
insomma, quella che potrebbe e
dovrebbe essere un’oasi di pace
ridotta a girone dantesco.
Non penso affatto che le piscine non
debbano essere anche a disposizione
della popolazione locale, ma sono
sicuro che con regolamenti più
adatti a un luogo termale,
costruzione di nuove strutture più
adatte a bambini, buoto e tuffi, e
(perdonatemi) con comportamenti più
corretti potreste, reclamizzando
opportunamente la vostra offerta,
ottenere grossi risultati in campo
turistico.
Spero fortemente di sentire presto
che le cose sono cambiate e di poter
tornare con soddisfazione
cordialità