17 novembre 2005
Autovelox, ricorsi a raffica
fonte: www.lanazione.quotidiano.net

 

 

 
 
RICORSI A RAFFICA
 
Braccio di ferro tra il Comune e i cittadini
 
 

 
FIRENZE, 16 NOVEMBRE 2005 - Il clamoroso aumento di ricorsi e opposizioni presentati a prefetto e giudice di pace è il segno evidente di un braccio di ferro tra pubblica amministrazione e cittadini che non si rassegnano a pagare e vogliono 'esplorare' fino a che punto sono effettivamente dalla parte del torto, o è invece il Comune a interpretare un po' troppo 'pro domo sua' norme e regolamenti.

"Attenzione, perché se poi i ricorsi e le opposizioni vengono rigettati bisogna pagare il doppio della sanzione", ammoniscono da Palazzo Vecchio. "Presentiamo ricorsi che poggiano su questioni fondate, oggi più di ieri, e che hanno una ragionevole speranza di essere accolti", ribattono i legali che 'inondano' con i loro atti gli uffici preposti. Tanti i nodi da sciogliere per abbassare il contenzioso. Questi sono solo alcuni di quelli che tengono banco nell’ultimo perido.

Corsie preferenziali — Un esempio di ricorsi fondati e vincenti: i verbali (sembra dai tre ai quattromila, a 73 euro l’uno più spese di invio) che la Prefettura ha archiviato già a partire dalla primavera scorsa. Sono quelli elevati fino all’8 agosto del 2004, relativi al transito nelle corsie preferenziali 'sorvegliate' dalle porte telematiche di via Lamarmora, via de’ Benci, via Panzani, via XXVII Aprile. La Prefettura ha accolto i ricorsi con la motivazione dell’"errore sul fatto non determinato da colpa". Gli accessi non erano ancora segnalati in modo chiaro.


Autovelox 'sdoppiati' — Le più recenti interpretazioni sull’impiego degli autovelox stabiliscono che le infrazioni possono non essere contestate subito solo se avvengono nelle strade ad alto scorrimento. "Il viadotto dell’Indiano e quello che dal casello Firenze sud porta in città, sono considerati tali. Viceversa in viale Petrarca e viale Guidoni — sostiene l’avvocato Andrea Vascellari — eccessi di velocità e altro devono essere contestati subito".

Il caso del Lungarno Vespucci — A proposito telepass: fa sempre più discutere il 'caso' della porta telematica di Lungarno Vespucci, a poche centinaia di metri dal consolato Usa. Sulla vicenda il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi ha scritto che "prima dell’attivazione delle telecamere con ZTL già in vigore i permessi corrispondevano ai settori A-D-E. Poi, attivata la telecamera, la lettera "E" posta sui cartelli all'inizio della ZTL è scomparsa. I cittadini residenti in Oltrarno in possesso di telepass per il settore "E" non potevano più passare, ma la scomparsa della lettera "E" non c’è stata solo sui cartelloni stradali, bensì sulla predisposizione del telepass. Ma come si fa a pensare a un errore? Se la zona era precedentemente autorizzata perché solo poco prima o durante l’attivazione della telecamera è avvenuto il cambiamento ? Perché se l’assessore Matulli si scusa dalle pagine di un quotidiano e dichiara ai cittadini di fare ricorso non blocca l’invio delle multe prima? Si giustifica con la paura della Corte dei Conti, ma la legge glielo permette, se si dichiara che è statofatto un errore. Anche il difensore civico Lococciolo lo ha scritto. Nero su bianco... Si può pensare che la Giunta non abbia voluto dare una informazione completa, altrimenti avrebbe indetto una conferenza stampa".

Le notifiche — La normativa stabilisce che la notifica delle multe può avvenire solo tramite messi comunali, polizia giudiziaria, ufficiali giudiziari, Poste Italiane. Secondo alcuni legali la decisione del Comune di dare il servizio in appalto a una società che ha sede legale fuori regione, esula dalla normativa. Dal Comune si ribatte che comunque la società che gestisce il servizio si avvale degli uffici postali. Fanno discutere poi i 150 giorni di tempo previsti per la notifica della multa. Se, cioè, devono decorrere dall’accertamento del fatto (che, dicono i vigili, può verificarsi a distanza di tempo) o con riferimento alla data in cui è stata commessa l’infrazione contestata.

 

 

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