FIRENZE, 16 NOVEMBRE 2005 - Il
clamoroso aumento di ricorsi e
opposizioni presentati a prefetto e
giudice di pace è il segno evidente
di un braccio di ferro tra
pubblica amministrazione e cittadini
che non si rassegnano a pagare e
vogliono 'esplorare' fino a che
punto sono effettivamente dalla
parte del torto, o è invece il
Comune a interpretare un po' troppo
'pro domo sua' norme e regolamenti.
"Attenzione, perché se poi i
ricorsi e le opposizioni vengono
rigettati bisogna pagare il doppio
della sanzione", ammoniscono
da Palazzo Vecchio. "Presentiamo
ricorsi che poggiano su questioni
fondate, oggi più di ieri, e che
hanno una ragionevole speranza di
essere accolti", ribattono i legali
che 'inondano' con i loro atti gli
uffici preposti. Tanti i nodi da
sciogliere per abbassare il
contenzioso. Questi sono solo alcuni
di quelli che tengono banco
nell’ultimo perido.
Corsie preferenziali — Un
esempio di ricorsi fondati e
vincenti: i verbali (sembra dai tre
ai quattromila, a 73 euro l’uno più
spese di invio) che la Prefettura ha
archiviato già a partire dalla
primavera scorsa. Sono quelli
elevati fino all’8 agosto del 2004,
relativi al transito nelle corsie
preferenziali 'sorvegliate' dalle
porte telematiche di via Lamarmora,
via de’ Benci, via Panzani, via
XXVII Aprile. La Prefettura ha
accolto i ricorsi con la motivazione
dell’"errore sul fatto non
determinato da colpa". Gli accessi
non erano ancora segnalati in modo
chiaro.
Autovelox 'sdoppiati' — Le
più recenti interpretazioni
sull’impiego degli autovelox
stabiliscono che le infrazioni
possono non essere contestate subito
solo se avvengono nelle strade ad
alto scorrimento. "Il viadotto
dell’Indiano e quello che dal
casello Firenze sud porta in città,
sono considerati tali. Viceversa in
viale Petrarca e viale Guidoni —
sostiene l’avvocato Andrea
Vascellari — eccessi di velocità e
altro devono essere contestati
subito".
Il caso del Lungarno Vespucci
— A proposito telepass: fa sempre
più discutere il 'caso' della porta
telematica di Lungarno Vespucci, a
poche centinaia di metri dal
consolato Usa. Sulla vicenda il
consigliere di Forza Italia Jacopo
Bianchi ha scritto che "prima
dell’attivazione delle telecamere
con ZTL già in vigore i permessi
corrispondevano ai settori A-D-E.
Poi, attivata la telecamera, la
lettera "E" posta sui cartelli
all'inizio della ZTL è scomparsa. I
cittadini residenti in Oltrarno in
possesso di telepass per il settore
"E" non potevano più passare, ma la
scomparsa della lettera "E" non c’è
stata solo sui cartelloni stradali,
bensì sulla predisposizione del
telepass. Ma come si fa a pensare a
un errore? Se la zona era
precedentemente autorizzata perché
solo poco prima o durante
l’attivazione della telecamera è
avvenuto il cambiamento ? Perché se
l’assessore Matulli si scusa dalle
pagine di un quotidiano e dichiara
ai cittadini di fare ricorso non
blocca l’invio delle multe prima? Si
giustifica con la paura della Corte
dei Conti, ma la legge glielo
permette, se si dichiara che è
statofatto un errore. Anche il
difensore civico Lococciolo lo ha
scritto. Nero su bianco... Si può
pensare che la Giunta non abbia
voluto dare una informazione
completa, altrimenti avrebbe indetto
una conferenza stampa".
Le notifiche — La normativa
stabilisce che la notifica delle
multe può avvenire solo tramite
messi comunali, polizia giudiziaria,
ufficiali giudiziari, Poste
Italiane. Secondo alcuni legali la
decisione del Comune di dare il
servizio in appalto a una società
che ha sede legale fuori regione,
esula dalla normativa. Dal Comune si
ribatte che comunque la società che
gestisce il servizio si avvale degli
uffici postali. Fanno discutere poi
i 150 giorni di tempo previsti per
la notifica della multa. Se, cioè,
devono decorrere dall’accertamento
del fatto (che, dicono i vigili, può
verificarsi a distanza di tempo) o
con riferimento alla data in cui è
stata commessa l’infrazione
contestata. |