PARCHEGGI A PAGAMENTO - 18-07-01 - G. Forgione

 

Un male necessario; ma nessuno è contento. Insorge una parte di commercianti che vede nel parchimetro un avversario dei propri affari. I residenti sono infuriati perché non possono più parcheggiare davanti casa. I gruppi politici che si oppongono alla maggioranza che amministra il comune promettono battaglie e raccolgono firme. C'è però una parte degli abitanti che vede una maggiore civiltà stradale dall'entrata in funzione del piano di sosta.

 

In effetti, una qualsiasi regolamentazione "costringe" il cittadino ad adeguarsi a standard che favoriscono la civiltà sociale e lo impegna a perdere un pò di privilegio personale. E' certo che qualsiasi regolamento può essere migliorato ma, sono contro allo stile dell'opposizione totale. Anche se l'attuale regolamento non mi piace completamente, non ho firmato la petizione per l'abolizione totale delle striscie blu.

 

In queste poche settimane dall'entrata in vigore del regolamento, ho notato più positività che negatività. C'è un maggiore respiro nelle strade più centrali. Si può trovare un parcheggio agevolmente e fare senza stress le proprie cose in cambio di 1000 lire; I viaggiatori della valle telesina che usano il servizio Marozzi per Roma hanno trovato parcheggi alternativi a quello del viale; Una parte di commercianti per la prima volta, negli ultimi 10 anni, può osservare una zona di parcheggio vuota davanti al proprio esercizio; c'è chi ha cavalcato la novità offrendo il parcheggio di mezz'ora ai propri clienti.

 

La negatività maggiore è data dalla crescita del parcheggio selvaggio. Gli incivili, che sempre sono esistiti, si sentono ora legittimati nell'occupare zone a striscie gialle, quelle adiacenti ad incroci e a "inversioni a U" sul viale.

Gli ausiliari dipendenti della società che gestisce i parcometri, stanno usando una relativa flessibilità per abituare la popolazione alla novità.

I vigili urbani dal canto loro, sono più tolleranti dopo l'entrata in azione dei parcometri, e quindi fischiano diverse volte per invitare i "pirati della sosta" ad un comportamento più civile. La mia idea è che l'invito alla civiltà stradale deve essere più energico e meno tollerante; ogni abuso dell'automobilista incivile va a danneggiare uno o più automobilisti che hanno difficoltà nell'effettuare semplici manovre come ad esempio, l'affacciarsi su una strada principale, provenendo da una stradina; la visibilità è nulla se ci sono auto sulle striscie gialle.

 

E' più semplice essere civili e tranquilli che acidi e stressati. Non vi pare? Contribuiamo al rispetto delle regole e, altrettanto fermamente, facciamo valere i nostri diritti.