| Telese Terme - Elezioni Comunali 2004 | ||||||||
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Programmi amministrativi argomento: Servizi ai Cittadini |
>>> Indice argomenti | |||||||
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| Giovanni Liverini | Gennaro Capasso | |||||||
| INSIEME PER TELESE - LISTA LIVERINI | PER TELESE - PER IL SANNIO | |||||||
| Partecipazione, cittadinanza, servizi sociali | Servizi comunali | |||||||
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Tra i nostri obiettivi strategici deve esserci quello di ridurre la distanza tra politica e cittadini. Bisogna pensare e sperimentare forme di governo dal basso: non semplici momenti consultivi, ma, al contrario, veri e propri istituti di partecipazione alla formulazione e all'attuazione di proposte amministrative. A questo scopo, il primo punto è l'istituzione del Bilancio Partecipativo. Si tratta cioè di organizzare e istituzionalizzare – inizialmente in via sperimentale - una fitta rete di comitati di quartiere che, con l'aiuto di un rappresentante del comune, radunino l'intera cittadinanza e la facciano intervenire direttamente nelle questioni amministrative che la interessano da vicino. In tal modo, il cittadino diventa egli stesso parte dell'amministrazione, perché decide attivamente in materia di spesa pubblica, di iniziative sociali, di politiche ambientali. È importante sottolineare che, sulla base delle sperimentazioni in corso in molti Comuni italiani, la maggior parte delle proposte avanzate riguarda quelli che potremmo definire "interventi di prossimità": verde pubblico, illuminazione, piccola viabilità, abbattimento delle barriere architettoniche, marciapiedi, e via dicendo. Tali interventi (che sarebbe più opportuno definire investimenti) non implicano cifre esorbitanti; pertanto, possono essere agevolmente gestiti e in larga misura accolti. MODALITA' DI FUNZIONAMENTO DEL BP Il regolamento attuativo individua i principali quartieri del Comune, i cui comitati si riuniscono in assemblea plenaria secondo modalità e scadenze da stabilire. Avanzano delle proposte, sottoposte al voto che ne stabilisce l'ordine di importanza. I cittadini individuano così le priorità, che possono essere priorità di quartiere e priorità cittadine. Le prime riguardano interventi limitati a un determinato quartiere, su cui vota solo il comitato competente; le seconde interessano invece parti più estese del comune, per cui, su iniziativa di uno o più comitati, le proposte vengono votate da tutti i comitati competenti. Riguardo all'accoglimento delle proposte, ci siamo dati un obiettivo praticabile, stabilendo di approvare, per la prima annualità, il 30% delle priorità cittadine e il 30% delle priorità di quartiere. Per cui la nostra amministrazione, partendo dal coinvolgimento attivo dei cittadini, riceverebbe da loro l'indirizzo politico più chiaro ed efficace. La partecipazione è consentita a tutta la cittadinanza, attraverso la modifica dello statuto comunale e l'adozione di uno specifico regolamento. Essa non è soltanto di tipo consultivo o di presa visione. Il cittadino può rendersi conto che i soldi pubblici non sono infiniti e che un aumento di spesa in un senso comporta una riduzione speculare in un altro, o quantomeno obbliga a pensare a nuove soluzioni per reperire le risorse necessarie. Nell'articolazione dell'obiettivo politico della partecipazione sociale, nonché dell'affermazione dei diritti di cittadinanza, dobbiamo porre mano all'istituzione del forum dei giovani e delle aggregazioni giovanili, un organismo di partecipazione a carattere elettivo che si propone per l'appunto di avvicinare i giovani alle istituzioni e le istituzioni al mondo giovanile. Scopo del forum è quello di entrare in contatto con gli enti territoriali, cui proporre idee, suggerimenti e progetti, secondo quanto previsto dal Libro Bianco sui giovani dell'Unione Europea (Un nuovo impulso per la gioventù europea, 2001). Ulteriori obiettivi dovranno caratterizzare il nostro impegno amministrativo, attraverso l'adozione di regolamenti più avanzati e aperti di quelli attualmente vigenti. Pensiamo ad esempio all'istituzione di una consulta della partecipazione e della cittadinanza, il luogo deputato a riunire e coordinare le istanze della cittadinanza, a promuovere il coinvolgimento diretto dei singoli cittadini come delle aggregazioni sociali (associazioni di categoria e di settore, associazioni dei consumatori, terzo settore, lavoratori, ecc.). In altri termini, si tratta di un vero e proprio Ufficio di Cittadinanza . La novità cui noi possiamo pensare è quella di legare il tema della partecipazione – non soltanto consultiva – a quello dell'erogazione dei servizi, così da poter disporre di un efficace sensore amministrativo, una cartina al tornasole per la verifica in tempo reale dell'andamento dei servizi pubblici. Ovviamente, in questo modo sarà più semplice modulare l'erogazione dei servizi pubblici sulla base delle mutevoli esigenze della cittadinanza.È importante a questo punto sottolineare la necessità di prevedere precisi istituti che favoriscano la realizzazione del riequilibrio della rappresentanza. Una società di donne e di uomini, per esprimere reali livelli di democrazia compiuta e non simulata, richiede una rappresentanza di donne e di uomini. La presenza del genere femminile nei luoghi istituzionali e in quelli dove si realizzano i processi decisionali è un problema di qualità oggettiva della democrazia, che deve rappresentare uno dei punti fondanti della carta statutaria di ogni comunità. Per quanto attiene le POLITICHE SOCIALI, occorre preliminarmente avanzare alcune osservazioni sul funzionamento della legge 328/2000 ("legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"), che ha promosso l'accorpamento dei comuni in ambiti di zona (il nostro è l'Ambito Benevento 3, che condividiamo insieme ad altri 19 Comuni, da Pietraroia a S. Agata; l'Ente capofila è il Comune di Cerreto Sannita). Il funzionamento dei servizi sociali nel nostro ambito è disastroso, per i motivi che così sintetizziamo:
• Generalmente, le attrezzature e i locali deputati ad ospitare i servizi si sono rivelati inidonei, carenti e comunque non confacenti alle esigenze della platea potenzialmente interessata; riportiamo, a mo' d'esempio, il caso del centro diurno per disabili, aperto in una struttura con insormontabili barriere architettoniche e dotato unicamente di un tavolo e quattro sedie; • I servizi attivati nei diversi comuni dell'ambito (oltre al centro per disabili, ricordiamo l'asilo per l'infanzia, il centro anziani, le case-famiglia), hanno sofferto di un sostanziale scollegamento, a causa della mancanza di una convenzione con ditte di trasporto specializzate o comunque di un programma di trasporti ad opera dei comuni stessi. • In un territorio che ha visto aumentare vertiginosamente il consumo di droghe, e con esso il fenomeno delle tossicodipendenze, è mancata la programmazione di specifici interventi di contrasto, sensibilizzazione, reinserimento sociale. Da quanto ci è stato possibile osservare, non sembrano essersi attivati efficaci strumenti di dialogo e collaborazione con il SERT (Servizio Tossicodipendenze), presente in uno dei comuni dell'ambito. Questa situazione, se non affrontata, potrebbe causare l'isolamento del SERT e un arretramento complessivo nella lotta al consumo delle droghe. Si tratta, a nostro avviso, di un elemento di allarme particolare, poiché fa riferimento ad un reale bisogno sociale espresso dal territorio. Allargando il giudizio, ci sembra di poter affermare che non è stato pienamente valorizzato il valore strategico della proiezione sul territorio, cioè il percorso di sensibilizzazione, avvicinamento e coinvolgimento dei diversi soggetti sociali cui pure la legge fa riferimento; • Analogamente, non abbiamo rilevato un adeguato piano di informazione sul territorio, elemento essenziale della legge 328/2000, così che i servizi sono rimasti sconosciuti da molta parte di coloro che potenzialmente avrebbero potuto usufruirne; • Le figure professionali di sostegno sono state impegnate in misura scarsa o comunque insufficiente a garantire gli standard qualitativi che la legge prescrive. Se questo è il quadro di insieme, pare chiaro che la nostra Amministrazione deve porsi l'obiettivo di ridiscutere l'impianto complessivo dell'Ambito BN3, che allo stato attuale si caratterizza più per lo spreco delle risorse che per l'effettiva erogazione di servizi sociali all'altezza della situazione. Sul piano operativo e all'interno della programmazione regionale, la redazione del piano sociale di zona deve avvenire sulla base della rilevazione dei bisogni e con la partecipazione dei lavoratori e degli utenti, attivando anche procedure di verifica e di controllo. L'ufficio di cittadinanza deve essere non il luogo di astratte opportunità ma la porta di accesso ai diritti fondamentali all'assistenza domiciliare, all'educazione primaria e agli asili nido, organizzati sul principio dell'integrazione delle politiche. Il Comune di Telese può e deve assumersi la responsabilità di proporre una ridefinizione complessiva dell'ambito BN 3, cosa che costituisce passaggio necessario per la sperimentazione sul territorio comunale di nuove linee e pratiche nel campo delle politiche sociali. Dobbiamo lavorare per l'elaborazione di un vero e proprio Piano Regolatore Sociale,inteso come strumento di elaborazione, programmazione e verifica degli interventi e dei servizi sociali, nonché degli istituti della partecipazione e della cittadinanza. A questo scopo, dobbiamo prevedere l'istituzione di una delega speciale, denominata "alla Partecipazione sociale", da assegnare ad uno degli assessori. L'assessore avrebbe il compito di coordinare tutti gli interventi di tipo sociale e partecipativo (BP, Informagiovani, politiche sociali, Forum della Gioventù, Centro servizi universitari, ecc.).
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I servizi comunali, negli ultimi anni, per effetto della Riforma degli Enti locali introdotta dal Decreto Legislativo 267/2000, hanno subito una radicale trasformazione. L’aumento dello standard qualitativo dell’offerta, da un lato, la diminuzione dei trasferimenti da parte dello Stato per esigenze di riequilibrio della finanza pubblica, dall’altro, hanno determinato la necessità di una radicale riorganizzazione dei servizi. Il nostro Comune, poi, a differenza dei piccoli centri urbani, sconta il fatto di avere le esigenze di una cittadinanza mediogrande di almeno 15.000 abitanti e di gestire risorse per quanti sono i cittadini residenti e, cioè, circa 6000 abitanti, in un tessuto urbano in corso di costituzione ed in continua evoluzione che, come è evidente, richiede interventi di urbanizzazione primaria che assorbono notevoli risorse del bilancio.
In tale quadro, l’organizzazione dei servizi principali, quali l’anagrafe e lo stato civile, il servizio tecnico, il servizio economico-finanziario, I.C.I., il servizio affari generali, la Polizia Municipale, sono stati consolidati nel rapporto con i cittadini e ad un livello qualitativo, adeguatamente informatizzato, molto vicino alle esigenze dei cittadini.
A questi servizi non è mancato il supporto tecnico ed informatico necessario portato avanti faticosamente in questi anni. Le sedi comunali sono state adeguate alle normative di sicurezza; la casa comunale è stata dotata di ascensore, in modo da favorire la fruibilità da parte di tutti i cittadini, anche quelli disabili.
L’abbattimento delle barriere architettoniche è un dato ormai culturalmente acquisito da parte di tutto lo staff tecnico e consulenziale impegnato sul territorio, sulla base del supporto e della concertazione con le associazioni tradizionalmente più attive e presenti sul territorio (A.M.A.S.I.).
L’obiettivo della Lista è quello di razionalizzare e potenziare la gestione dei servizi comunali con i Comuni vicini, in modo da ottimizzare l’utilizzazione del personale e conseguire cospicue economie.
Analogamente, il potenziamento strutturale e del livello di informatizzazione dei servizi comunali passa necessariamente attraverso il reperimento di risorse economiche che, a nostro modesto parere, può essere realizzato da una attenta gestione del patrimonio immobiliare.
Negli ultimi anni, infatti è stata sperimentata la collaborazione con Enti ed Istituzioni: le Poste, ad esempio, hanno consentito la realizzazione di un importante parcheggio in Via Roma, nel cuore del paese, mettendo a disposizione gratuitamente uno spazio non utilizzato.
A tal fine, la nostra Lista intende continuare a collaborare e mettere a disposizioni degli Enti istituzionali e di servizio il proprio patrimonio immobiliare, in modo da realizzare rendite economiche da finalizzare al contenimento delle imposte e dei costi dei servizi.
Sotto il profilo sostanziale, è intendimento della Lista continuare ad ottimizzare i processi di gestione dei servizi, al fine di offrire ai cittadini ed alle imprese efficacia ed efficienza, attraverso le seguenti azioni:
• progetto di formazione permanente per i dipendenti comunali; • potenziamento della comunicazione istituzionale con i cittadini; • implementazione delle tecnologie digitali al fine di rendere più diretto il contatto tra amministrazione e cittadino anche mediante l’attivazione di servizi prioritari che prevedono l’utilizzo della Carta d’identità elettronica.
Con riferimento, invece, alla partecipazione attiva del Comune ai flussi di finanziamento europeo, si ipotizza la costituzione di un Ufficio che si occupi delle politiche comunitarie, in diretto collegamento con le strutture della Regione Campania (reperimento risorse finanziarie, fondi strutturali, rapporti con le istituzioni comunitarie).
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