Telese Terme ■
Infiltrazioni malavitose, l’ex sindaco: nulla di vero. E sferra un
duro attacco alla minoranza
Criminalità,
D'Occhio «Sento proposte ridicole»
La difesa
dell’orgoglio del paese e le critiche al gruppo Liverini: si fa
portavoce di «illazioni e calunnie»
di Antonio
Vecchiarelli
Criminalità. Il
fenomeno su cui si è acceso l'interesse dopo un articolo di stampa
che presentava l'area telesina come soggetta a infiltrazioni
malavitose, è stato al centro di un dibattito nell'ultimo
Consiglio. La decisione di tutelare l'immagine di Telese si basa
sulla convinzione dell'amministrazione attiva che la cittadina non
può essere assoggettata a simili interessi, se non altro perché il
contenuto giornalistico non sarebbe suffragato da relazioni delle
forze dell'ordine o da semplici segnalazioni. E poi c'è l'orgoglio
della comunità da tutelare. «Quello maggiore è che si può
passeggiare a mezzanotte senza essere infastiditi. Dare un'idea
diversa è una calunnia»: questo un passaggio dell’intervista che
Giuseppe D'Occhio, sindaco di Telese Terme da un ventennio e attuale
assessore ai Lavori Pubblici, ci ha concesso.
All'opposizione
che dice di approfondire la questione prima di emettere giudizi,
cosa risponde?
«Si butta
discredito su una comunità che faticosamente ha costruito una sua
condizione di vivibilità, difendendosi anche dal rischio
d'infiltrazioni camorristiche con il lavoro delle forze dell'ordine,
delle forze di polizia ma ritengo anche con l'intelligenza
dell'amministrazione comunale che in maniera chiara ha chiesto di
tutelare questo territorio. Probabilmente il colonnello Liverini non
sa che nel 1988, quando io ero sindaco, ho fatto uno degli atti
deliberativi più importanti per la comunità di Telese: richiedere
l'istituzione del commissariato di polizia. Il commissariato non è
arrivato per un caso, è arrivato per una sollecitazione formale
dell'amministrazione..»
Immaginiamo che
questa scelta non fu dettata da elementi collegabili ai fenomeni
malavitosi...
« Questa scelta si
basava su potenzialità connesse con le infrastrutture che si
andavano a realizzare. Alla fine degli anni 80 si progettava la
Fondovalle Isclero, la Fondovalle Vitulanese, si ipotizzava il
raddoppio della Benevento-Caianello che ormai sta per diventare
realtà. Si parlava addirittura dell'Alta Velocità Vairano - Telese -
Benevento che poi non si è fatta. Messi insieme questi elementi si
intravedeva uno scenario di grande crescita per questo territorio
che come tutti gli scenari di crescita portano in sé una
potenzialità di interesse economici: appalti, subappalti possibili,
fornitura di calcestruzzo.... la solita trafila con cui ci possono
essere le infiltrazioni malavitose. Allora per bloccare questa
iniziativa.... allora il dottore Selvaggio (attuale consigliere di
opposizione, ndr) faceva parte della giunta... era vice sindaco,
facemmo questa richiesta e io personalmente ho incontrato il
prefetto di allora, ho incontrato il questore, sono arrivato fino al
ministro degli Interni per sollecitare un presidio di forze di
polizia: unico commissariato della provincia di Benevento. Aver
raggiunto questo risultato, si è centrato l'obiettivo di un presidio
delle forze dell'ordine per cercare di evitare... di tenere una
sorta di diga: una diga che ha bisogno di tanti fattori, ma che ha
bisogno, innanzitutto, della presenza sul territorio delle forze di
polizia». E' bastato un articolo di un giornale a scatenare
polemiche...»
Un articolo che
è un fulmine a ciel sereno. Ha caratteristiche in sé assolutamente
ignobili perché lega l'onore di Telese a fatti che a Telese non
esistono.... un cementifìcio a Telese dov'è?
«A Telese non c'è
nessun cementificio. Non c'è nemmeno una struttura che opera nel
settore calcestruzzo. Che poi era l'elemento più forte, perché pare
che l'interesse economico più forte su questo territorio veniva
attraverso questo. Ma il cementificio sarebbe stato acquistato nel
'92, dice l'articolo. Legare la realtà del 2004 ad un ipotesi del
'92 è veramente allucinante. Legarla a infiltrazioni su attività
commerciali, poi... io non mi sento di avanzare ipotesi di
infiltrazioni camorriste attraverso investimenti nel settore
commerciale, anzi le nostre attività commerciali a me appaiono
assolutamente trasparenti. Se così non fosse qualcuno deve avere
elementi per dirlo... E visto che stiamo investendo nella filiera
termale per un progetto della regione, dell'amministrazione
provinciale e del Comune di Telese all'interno di uno sviluppo
complessivo per la qualità di questo territorio, vedere ipotesi così
configurate è quasi una degradazione d'immagine».
Si fa
riferimento a rivelazioni di pentiti, a inchieste della DDA... in
questi anni a lei come sindaco non le è stato segnalato nulla?
«Non mi è stato mai
segnalato nulla. E la cosa grave è che nemmeno il commissariato di
Polizia o i carabinieri hanno avuto segnalazioni del genere. Tutte
le volte che noi abbiamo visto che c'era qualcosa di sospetto da
qualunque parte, abbiamo fatto le comunicazioni... tranne nel caso
dell'omicidio di questo confinato (Pellegrino, ex del clan dei
Casalesi, ndr) che è stato mandato a Telese nel 2000».
Nemmeno questa
presenza le era stata segnalata?
«L'amministrazione
ignorava ufficialmente che ci fosse un soggiornante obbligato di
provenienza camorrista... Noi abbiamo saputo della sua esistenza
quando è stato ammazzato. D'altronde la legge non fa l'obbligo
dell'informativa all'amministrazione comunale... Per cui questo è un
problema delle forze dell'ordine e di giustizia perché mandare un
soggiornante obbligato è sicuramente una cosa altamente inquinante
per un territorio. Naturalmente noi ci opponiamo perché è un
territorio che abbiamo preservato da questi fenomeni».
L'opposizione ha
presentato una lista lunga sui fenomeni malavitosi accaduti...
«Mettere insieme in un
unico disegno criminoso fatti avvenuti cinque anni
fa a Solopaca, dieci
anni fa a Castelvenere... fatti avvenuti venti anni fa a San
Lorenzello... mettere insieme omicidi passionali ed altro, mi pare
fuori dalla grazia di Dio. Oppure dire che c'è un altro episodio
camorrista avvenuto l'altra sera a Castelvenere di cui non abbiamo
nessun tipo di conoscenza... Probabilmente il colonnello Liverini,
per la sua appartenenza alle forze dell'ordine, ha conoscenze di
prima mano che noi non abbiamo, allora per chiarire questo, abbiamo,
insieme al sindaco Capasso, trasmesso la relazione di Liverini alla
procura e al prefetto, perché se lui ha informative diverse
derivanti dalla sua professione, è giusto che ne faccia l'uso
corretto: darle alla magistratura come abbiamo fatto noi».
Cosa ne pensa di
una commissione d'inchiesta sul suo operato da sindaco?
«Ridicolo.
L'opposizione con questa cultura dell'illazione e della calunnia è
condannata a perdere ancora. Chi vuole governare dev'essere
proponente. Questi toni e modi sono offensivi per il lavoro fatto
dalle forze dell’ordine. Queste vanno ringraziate per la dedizione e
impegno. Se oggi abbiamo una comunità sostanzialmente eccellente lo
dobbiamo a loro».
E cosa si può
fare per tenere alta la guardia?
«Quello che ha
sempre fatto l'amministrazione: collaborare da sempre con le forze
dell'ordine e con ogni organismo istituzionalmente preposto per
bloccare qualsiasi infiltrazione. Il fatto che gran parte degli
interventi nelle opere pubbliche, in questi anni siano stati
realizzati da imprese di questa realtà, è un fatto estremamente
lusinghiero e positivo.»
E una giornata
per la legalità?
«Una cretinata in
libertà. Fare commissioni... fare queste cavolate sono scelte
inutili e probabilmente stupide».
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