4 ottobre 2004
Criminalità, D'Occhio «Sento proposte ridicole»
da Il Sannio Quotidiano del 3 ottobre 2004

 

 

Telese Terme ■ Infiltrazioni malavitose, l’ex sindaco: nulla di vero. E sferra un duro attacco alla minoranza

Criminalità, D'Occhio «Sento proposte ridicole»

La difesa dell’orgoglio del paese e le critiche al gruppo Liverini: si fa portavoce di «illazioni e calunnie»

di Antonio Vecchiarelli

Criminalità. Il fenomeno su cui si è acceso l'interesse dopo un articolo di stampa che presentava l'area telesina come soggetta a infiltrazioni mala­vitose, è stato al centro di un dibattito nell'ultimo Consiglio. La decisione di tutelare l'immagine di Telese si basa sulla convinzione dell'amministrazione attiva che la cittadina non può essere assoggettata a simili interessi, se non altro perché il contenuto giornalistico non sa­rebbe suffragato da relazioni delle forze dell'ordine o da semplici segnalazioni. E poi c'è l'orgoglio della comunità da tutelare. «Quello maggiore è che si può passeggiare a mezzanotte senza essere infastiditi. Dare un'idea diversa è una calunnia»: questo un passaggio dell’intervista che Giuseppe D'Occhio, sindaco di Telese Terme da un ventennio e attuale assessore ai Lavori Pubblici, ci ha concesso.

All'opposizione che dice di approfondire la questione prima di emettere giudizi, cosa risponde?

«Si butta discredito su una comunità che faticosamente ha costruito una sua condizione di vivibilità, difendendosi anche dal rischio d'infiltrazioni camorristiche con il lavoro delle forze dell'ordine, delle forze di polizia ma ritengo anche con l'intelligenza dell'amministrazione comunale che in maniera chiara ha chiesto di tutelare questo territorio. Probabilmente il colonnello Liverini non sa che nel 1988, quando io ero sindaco, ho fatto uno degli atti deliberativi più importanti per la comunità di Telese: richiedere l'istituzione del commissariato di polizia. Il commissariato non è arrivato per un caso, è arrivato per una sollecitazione formale dell'amministrazione..»

Immaginiamo che questa scelta non fu det­tata da elementi collega­bili ai fenomeni malavitosi...

« Questa scelta si basava su potenzialità connesse con le infrastrutture che si andavano a realizzare. Alla fine degli anni 80 si progettava la Fondovalle Isclero, la Fondovalle Vitulanese, si ipotizzava il raddoppio della Benevento-Caianello che ormai sta per diventare realtà. Si parlava addirittura dell'Alta Velocità Vairano - Telese - Benevento che poi non si è fatta. Messi insieme questi elementi si intravedeva uno scenario di grande crescita per questo territorio che come tutti gli scenari di crescita portano in sé una potenzialità di interesse economici: appalti, subappalti possibili, fornitura di calcestruzzo.... la solita trafila con cui ci possono essere le infiltrazioni malavitose. Allora per bloccare questa iniziativa.... allora il dottore Selvaggio (attuale consigliere di opposizione, ndr) faceva parte della giunta... era vice sindaco, facemmo questa richiesta e io personalmente ho incontrato il prefetto di allora, ho incontrato il questore, sono arrivato fino al ministro degli Interni per sollecitare un presidio di forze di polizia: unico commissariato della provincia di Benevento. Aver raggiunto questo risultato, si è centrato l'obiettivo di un presidio delle forze dell'ordine per cercare di evitare... di tenere una sorta di diga: una diga che ha bisogno di tanti fattori, ma che ha bisogno, innanzitutto, della presenza sul territorio delle forze di polizia». E' bastato un articolo di un giornale a scatenare polemiche...»

Un articolo che è un fulmine a ciel sereno. Ha caratteristiche in sé assolutamente ignobili perché lega l'onore di Telese a fatti che a Telese non esistono.... un cementifìcio a Telese dov'è?

«A Telese non c'è nessun cementificio. Non c'è nemmeno una struttura che opera nel settore calcestruzzo. Che poi era l'elemento più forte, perché pare che l'interesse economico più forte su questo territorio veniva attraverso questo. Ma il cementificio sarebbe stato acquistato nel '92, dice l'articolo. Legare la realtà del 2004 ad un ipotesi del '92 è veramente allucinante. Legarla a infiltrazioni su attività commerciali, poi... io non mi sento di avanzare ipotesi di infiltrazioni camorriste attraverso investimenti nel settore commerciale, anzi le nostre attività commerciali a me appaiono assolutamente trasparenti. Se così non fosse qualcuno deve avere elementi per dirlo... E visto che stiamo investendo nella filiera termale per un progetto della regione, dell'amministrazione provinciale e del Comune di Telese all'interno di uno sviluppo complessivo per la qualità di questo territorio, vedere ipotesi così configurate è quasi una degradazione d'immagine».

Si fa riferimento a ri­velazioni di pentiti, a inchieste della DDA... in questi anni a lei come sindaco non le è stato segnalato nulla?

«Non mi è stato mai segnalato nulla. E la cosa grave è che nemmeno il commissariato di Polizia o i carabinieri hanno avuto segnalazioni del genere. Tutte le volte che noi abbiamo visto che c'era qualcosa di sospetto da qualunque parte, abbiamo fatto le comunicazioni... tranne nel caso dell'omicidio di questo confinato (Pellegrino, ex del clan dei Casalesi, ndr) che è stato mandato a Telese nel 2000».

Nemmeno questa pre­senza le era stata segnalata?

«L'amministrazione ignorava ufficialmente che ci fosse un soggiornante obbligato di provenienza camorrista... Noi abbiamo saputo della sua esistenza quando è stato ammazzato. D'altronde la legge non fa l'obbligo dell'informativa all'amministrazione comunale... Per cui questo è un problema delle forze dell'ordine e di giustizia perché mandare un soggiornante obbligato è sicuramente una cosa altamente inquinante per un territorio. Naturalmente noi ci opponiamo perché è un territorio che abbiamo preservato da questi fenomeni».

L'opposizione ha presentato una lista lunga sui fenomeni malavitosi accaduti...

«Mettere insieme in un unico disegno criminoso fatti avvenuti cinque anni

fa a Solopaca, dieci anni fa a Castelvenere... fatti avvenuti venti anni fa a San Lorenzello... mettere insieme omicidi passionali ed altro, mi pare fuori dalla grazia di Dio. Oppure dire che c'è un altro episodio camorrista avvenuto l'altra sera a Castelvenere di cui non abbiamo nessun tipo di conoscenza... Probabilmente il colonnello Liverini, per la sua appartenenza alle forze dell'ordine, ha conoscenze di prima mano che noi non abbiamo, allora per chiarire questo, abbiamo, insieme al sindaco Capasso, trasmesso la relazione di Liverini alla procura e al prefetto, perché se lui ha informative diverse derivanti dalla sua professione, è giusto che ne faccia l'uso corretto: darle alla magistratura come abbiamo fatto noi».

Cosa ne pensa di una commissione d'inchiesta sul suo operato da sindaco?

«Ridicolo. L'opposizione con questa cultura dell'illazione e della calunnia è condannata a perdere ancora. Chi vuole governare dev'essere proponente. Questi toni e modi sono offensivi per il lavoro fatto dalle forze dell’ordine. Queste vanno ringraziate per la dedizione e impegno. Se oggi abbiamo una comunità sostanzialmente eccellente lo dobbiamo a loro».

E cosa si può fare per tenere alta la guardia?

«Quello che ha sempre fatto l'amministrazione: collaborare da sempre con le forze dell'ordine e con ogni organismo istituzionalmente preposto per bloccare qualsiasi infiltrazione. Il fatto che gran parte degli interventi nelle opere pubbliche, in questi anni siano stati realizzati da imprese di questa realtà, è un fatto estremamente lusinghiero e positivo.»

E una giornata per la legalità?

«Una cretinata in libertà. Fare commissioni... fare queste cavolate sono scelte inutili e probabilmente stupide».

 

 

 

   

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