Le assurdità nelle voci che corrono - 15-02-02 - Daniele Prece

 

Le chiamano in tanti modi: leggende metropolitane, miti moderni, leggende contemporanee. Le studiano in molti:antropologi, letterati, sociologi. Sono quei racconti che viaggiano col più antico dei sistemi di comunicazione, il passaparola e che finiscono per rivelarsi regolarmente… …falsi.

Eppure… …eppure alzi la mano l’automobilista che non ha creduto all’amico che gli suggeriva di appendere un cd allo specchietto retrovisore per “accecare” l’autovelox (variante “digitale” della classica lacca spruzzata sulla targa di alcuni anni fa…).

Si faccia avanti chi non ha mai iniziato la raccolta di biglietti del tram o degli scontrini fiscali per contribuire a donare una carrozzina a un disabile.

Si presenti chi non ha mai visto sui marciapiedi o nei cortili delle bottiglie di plastica strategicamente posizionate vicino alle porte per allontanare cani e gatti.

Se vi siete riconosciuti in qualcuno di questi esempi, se vi sembra che storie del genere vi siano già state racccontate e magari vi ricordate che al momento vi erano sembrate del tutto ragionevoli, non sorprendetevi.

A tutti è capitato di cadere vittima di qualche leggenda e una delle ragioni che rendono così interessante questo fenomeno è proprio la grande diffusione di questi racconti.

Il motivo è principalmente dovuto al fatto che l’ascoltatore ritrova in queste storie idee che già ha: suonano familiari e quindi plausibili.

Una altra motivazione è che danno voce alle nostre paure più nascoste, ai rischi per ciò che capita nel mondo, nella società, quello che si sente in tv o si legge sui giornali.

Così la storia della zingara arrestata in un supermercato, mentre cerca di rapire un bambino nascondendolo sotto la propria gonna, è un esempio concreto ed efficace di un pregiudizio sociale molto diffuso.

Così troviamo credibile quando sentiamo di una banda di albanesi che si introduce di notte nelle case e dopo aver addormentato tutti nel letto con “potenti spray soporiferi”, fa razzia di ogni bene e, sprezzante del rischio, si intrattiene anche a mangiare, spazzolando ben bene credenza e frigorifero! Chi non l’ha mai sentita?

O quelle storie che chiamano in causa l’infedeltà coniugale o la spregiudicatezza sessuale in genere, tipo degli sposi di ritorno dal viaggio di nozze in Africa e lei che poi partorisce un bimbo nero? O la variante maschile di lui che mette incinta la moglie dopo essere stato con una prostituta che poco prima ha avuto un cliente nero? O della ragazza che rimane incinta per essersi seduta sul wc sporco o che si è cambiata il costume sulla panca al mare? O ancora della coppia rimasta “incastrata”, che corre all’ospedale e lei viene scoperta dal marito che lavora proprio lì, al pronto soccorso!!!!

Ecco quindi che la malafede, l’ipocrisia umana, la diffidenza, prendono il sopravvento e permettono il proliferare di così tante assurdità.

Non vorrei sembrare insistente, ma anche la famosa frase di Mike Buongiorno “signora, lei mi casca sull’uccello!” sembrerebbe, a detta anche del diretto interessato, non essere mai stata pronunciata!!!!

 

AIDS AL CINEMA, IN SPIAGGIA E AL SUPERMERCATO

"Quando andate al cinema, attenti! Sul sedile potrebbe essere stata fissata una siringa infetta, puntata sulle vostre terga. Sedendovi al buio non potrete vederla, e quando l’avrete sentita sarà troppo tardi. Passate parola!"Questa storia non è altro che la l’ultima versione della vecchissima leggenda delle siringhe lasciate di notte sulla spiaggia dai tossicodipendenti: sempre, ovviamente, con l’ago rivolto verso l’alto. Il timore dei tossici e delle siringhe ha ispirato anche la storia dei limoni: non comprateli al supermercato, perché i tossicodipendenti li bucano con le siringhe per estrarne il succo: utilizzandoli, rischiereste l’AIDS.

 

PANE E LAMETTE

Uno squilibrato, introdottosi in un forno (non molto lontano da quello dove ci serviamo da sempre) durante la lavorazione del pane, ha gettato di nascosto nell’impasto pezzetti di vetro e lamette triturate. Della serie: dove colgo, colgo. Le tragiche conseguenze e le nostre reazioni sono facilmente prevedibili.

 

LADRI D’APPARTAMENTO

E’ opinione diffusa che gli zingari rapinano gli adulti, e le zingare rapiscono i bambini mettendoseli sotto le gonne. E così, via. Nel senso che se ne debbono andare: nessuno se li vuole vedere intorno. Loro invece intorno alle nostre case ci girerebbero spesso, nella speranza di rubacchiare qualcosa. Chi ci racconta questa storia ci domanda se per caso abbiamo notato dei segni strani, tracciati col gesso, sul portone di casa. Si tratta di messaggi in codice: due pallini, casa facile: due linee in croce, donna sola e anziana; tre linee ondulate, girare al largo....Segue poi la descrizione, tanto dettagliata quanto falsa, dei furti subiti da A e da B: furti certificati dal derubato stesso, o dall’amico poliziotto. Storie che fanno perdere il sonno, e prendere per un minaccioso segnale qualsiasi graffio presente sul muro accanto al nostro portone.

 

ANTICHE LEGGENDE

Altrettanto superata è oggi la storia (diffusissima nel secondo dopoguerra prima in Francia, poi negli States, in Germania ed infine in Italia) della disgraziata ragazza che, dopo tanti sacrifici, si era potuta comperare delle calze di nylon trasparenti, (l'ultimo grido in fatto di moda). Diventato rapidamente il penultimo: togliendosele, la ragazza urlò per il dolore. La pioggia gliele aveva incollate alla pelle. All’apparire dei primi dadi da brodo della Liebig, negli anni cinquanta, si sentiva dire con in(e)sistenza che erano fatti con carne di serpente, di topo, o addirittura umana: e che contenessero delle droghe.

 

LENTI A CONTATTO

Fu invece verso la metà degli anni ’70 che, insieme alle primissime lenti a contatto, si diffuse velocemente la storia di quella signora alla quale, mentre assiste ad un’opera lirica - proprio nello stesso palco del ripetitore - vede improvvisamente che si appanna la vista. Non per la lacrimevole storia di Violetta, ma per un suo acuto. Che ha provocato l'esplosione delle lenti a contatto della spettatrice. Lenta a sparire fu anche la storia di quel fabbro che, terminato il lavoro, avrebbe cercato invano di togliersi le nuove lenti a contatto: l'elevata temperatura della fucina gliele aveva incollate agli occhi.

 

MC DONALD’S

Non molto tempo fa, anche una corazzata come la Mc Donald's ha rischiato di venire affondata da una storia infondata, che ha messo in pericolo decine di migliaia di posti di lavoro, in migliaia di posti (la Mc Donald’s è presente in tutto il mondo.) A dar retta ai teen-agers (la sua clientela più nutrita), dal Texas a Manhattan, la multinazionale del fast food confezionerebbe i propri hamburgers con carne di lombrico.

 

BAMBINI DROGATI

I narcotrafficanti hanno preso ormai di mira anche i bambini delle elementari. …..sotto scuola…li attirano..imbevendo di LSD, il noto allucinogeno, il retro delle decalcomanie e delle figurine di Topolino. I bambini leccano le figurine per incollarle sull’album, e si applicano le decalcomanie sulla pelle. In questo modo assumono la droga, e diventano dei tossici in erba: anzi, in acido.

 

KIT KAT

Qualche tempo fa qualcuno mise in giro una leggenda contro il KiteKat. Chi la raccontava giurava che questo prodotto fosse imbottito di anfetamine, allo scopo di creare dipendenza nei cani e nei gatti che lo mangiano, e costringere così i loro proprietari a comprare sempre e solo quello (ignari delle eventuali drammatiche tossicità conseguenti).

 

COCA COLA

Racconti dello stesso tenore arrivarono pure da altre fonti: oltre a quelli che sanno che la Coca-Cola è frizzante e dissetante, ci sono anche quelli che conoscono le sue capacità di erodere il metallo. Che sia dissetante, lo hanno provato. Che sia corrosiva lo hanno invece solamente sentito dire, e lo ripetono agli altri: se si immerge nella Coca-Cola un chiodo, questo verrà lentamente "mangiato". Se poi, invece di un chiodo, vi si mette della carne cruda, dopo poche ore la si troverà completamente "digerita".

 

BIG BABOL

Le "Big-Babol", le gomme da masticare che vantano le bolle più grandi del mondo, vennero quasi fatte esplodere da una storia falsa, ma ritenuta vera, che le diceva fabbricate con grasso di topo. Era una balla, ma il danno ci fu.

 

TELEFONINI

Una delle più recenti leggende (ma ne seguiranno certamente delle altre) riguarda un big della nostra epoca: il telefonino. Secondo la voce -che viaggia anche attraverso gli stessi telefonini- le onde elettromagnetiche emesse da questi indispensabili accessori danneggiano il cervello, indebolendo fortemente la memoria. Che la gente ci creda, lo dimostra la grande diffusione dell’auricolare: con questo sistema si evita infatti un’eccessiva esposizione del tessuto cerebrale alle onde lesive. Che però verrebbero emesse anche dai telefonini spenti: a tenere il telefonino nella tasca dei pantaloni, o della giacca (come fa chi usa l’auricolare) si rischia nel primo caso l’impotenza, e nel secondo una malattia di cuore. Una difesa contro questi pericoli (o almeno contro queste storie!) potrebbe essere il telefonino con l’auricolare senza filo, di imminente uscita: lo si potrà allora lasciare in borsa, a debita distanza dai nostri organi più delicati. Nel frattempo, quelli che la sanno veramente lunga hanno montato sul proprio telefonino il Defender: un dispositivo giapponese economicissimo, in grado di schermare le pericolosissime onde. In questo mare di "notizie" allarmistiche, l’unica cosa che si può toccare con mano è proprio il Defender, che sta trasformando una voce (falsa, per il momento) in denaro vero.

 

FURTO SIM-CARD

L'avvertimento arriva o in una e-mail o su un messaggio SMS o a voce da un amico:"Bisogna assolutamente evitare di digitare 09#invio (oppure 90#invio), anche se ci viene richiesto gentilmente da un falso operatore telefonico se si vuole evitare che la propria SIM card venga svuotata del credito residuo". E' opportuno avvertire di questo pericolo quanta più gente possibile.