La grande politica fa tappa nel Sannio - 04-08-02 - da Il Mattino

 

«La grande politica
fa tappa nel Sannio»

MARIA SARA PEDICINI


La festa nazionale dell’Udeur torna a Telese Terme, «e il Sannio torna protagonista per una settimana delle vicende politiche nazionali».

 

Fernando Errico, segretario provinciale del Campanile, non nasconde la sua soddisfazione per il programma messo insieme dall’organizzazione dell’evento.
Sarà una festa alla grande, quasi a compensare la cancellazione di Tuscania nel 2001.


«Rinunciare alla nostra festa nazionale ci era sembrata la cosa più giusta da fare dopo l’attacco alle Torri Gemelle, in un momento in cui il mondo si interrogava su una vicenda molto più grande di noi. Quest’anno, con la festa di Telese riportiamo i grandi temi della politica nazionale nel Sannio: parleremo con i giudici e con il governo, con gli industriali e con i sindacati, compreso quello di Cofferati, e affronteremo tutti i discorsi oggi aperti all’interno del centrosinistra».


In un programma così fitto crede che vi sarà modo di discutere anche del ruolo dell’Udeur in Campania e nel Sannio, dove ha un peso specifico maggiore che nel resto d’Italia?


«A Telese parleremo senz’altro della situazione a Napoli e alla Regione, dove stiamo portando avanti la rivendicazione di un adeguato riconoscimento della nostra presenza sul territorio e della nostra rappresentatività. E’ un discorso di dignità politica, non certo di occupazione di spazi; e comunque, i nostri numeri sono di tutto rispetto: 5 consiglieri regionali, per non parlare dei 6 consiglieri provinciali a Benevento. Ora, a livello regionale ci sono forze politiche poco più rappresentative di noi che però hanno una presenza negli enti di governo più che triplicata rispetto alla nostra: si tratta di un’evidenza che non può trovarci d’accordo».


Però, proprio a proposito di enti di governo, l’Udeur è stato di recente al centro delle polemiche per le nomine in seno al Comitato Tecnico Scientifico della Regione.


«Si è trattato di una polemica assolutamente vuota e strumentale. A quelle nomine si è arrivati a seguito di regolari bandi e di valutazione dei curricola. Io ritengo che le scelte del presidente Bassolino abbiano tenuto conto innanzitutto della professionalità e della capacità di dare un contributo significativo all’operato del Comitato; tutte le altre spiegazioni sono pura dietrologia».


Spostiamoci in provincia di Benevento. L’ex assessore Mazzarelli ha recentemente dichiarato che, nel Sannio, il centro, e quindi la Margherita, non può fare a meno di Mastella. Lei è d’accordo con questa interpretazione?


«Il discorso di Mazzarelli è estremamente interessante, e per molto aspetti pienamente condivisibile. Credo esistano le premesse perché possiamo lavorare insieme per il raggiungimento di obiettivi comuni; e comunque, questa sintonia non è certo una sorpresa per noi: in Provincia, ad esempio, abbiamo sempre sostenuto la necessità che Mazzarelli venisse recuperato, ma evidentemente il presidente Nardone ha fatto valutazioni diverse».


A proprosito di obiettivi, quali sono in questa fase le priorità dell’Udeur?


«Noi puntiamo ad intercettare il voto del centro moderato, anche di quella parte che alle ultime elezioni ha votato per il centrodestra; e la validità del percorso intrapreso ci viene confermata dalle adesioni che stiamo ricevendo, in provincia di Benevento e altrove. Il nostro è un progetto politico che tende ad attrarre, non ad escludere».


Ma avete scelto di escludere dal vostro futuro la Margherita. Perché?


«Non possiamo stare con chi dice di voler lavorare insieme e poi sul piano concreto cerca di affossarci, anche sul piano concreto: vedi la polemica sulle ripartizioni del finanziamento pubblico. E comunque, noi eravamo aperti ad un discorso federativo, ma si è preferita la fusione, con risultati che, finora, non sono affatto incoraggianti. Nel Sannio, comunque, siamo pronti a lavorare con la Margherita ad un discorso di centro, concentrandoci su obiettivi concreti».