Strappo di Mastella, a rischio le Province - 27-08-02 - da Il Denaro.it

 

 

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DOPO L’ANNUNCIO DELL’USCITA DALLA MAGGIORANZA, L’UDEUR MINACCIA LE AMMINISTRAZIONI LOCALI

 

Strappo di Mastella, a rischio le Province

 

Il consigliere Manzo: Anzalone e Valiante non sono tecnici, facciano spazio al Campanile


IL FATTO
L’appuntamento è per dopo la Festa nazionale dell’Udeur, in programma a Telese dal 2 all’8 settembre, giorno in cui il Campanile dovrebbe uscire dalla maggioranza di centrosinistra in Regione. Un annuncio ufficiale, che il leader Clemente Mastella ha voluto fare di persona. Per il consigliere regionale Giuseppe Manzo si tratta di una scelta forzata, che potrebbe costare caro all’Ulivo campano. Gli occhi sono puntati sulle amministrazioni provinciali di Napoli, Salerno e Benevento. Quest’ultima si regge anche grazie all’appoggio del Campanile, che conta sei consiglieri e due assessori. Manzo spara a zero anche sull’assessore al Bilancio Luigi Anzalone e sul vicepresidente Antonio Valiante.

di Giuseppe Delle Cave

Uno strappo alle porte, il cui sigillo dovrebbe arrivare tra due settimane con la chiusura della Festa del Campanile, fa tremare il centrosinistra campano. Clemente Mastella, segretario nazionale dell’Udeur, è pronto a mettere in discussione gli equilibri regionali della coalizione, partendo proprio dalla sua terra, Benevento. L’amministrazione provinciale si regge anche grazie all’appoggio di sei consiglieri del leader di Ceppaloni: Clemente Di Cerbo, Vincenzo Gitto, Romeo Furno, Antimo Lavornia, Donato Agostinelli e Giovanni Mastrocinque. Due gli assessori dell’Udeur: Michele Razzano e Mario Borrelli. In caso di uscita dal centrosinistra, il presidente Carmine Nardone sarebbe il primo a preparare i bagagli.
Ma il problema non è soltanto il Sannio. Rischia il centrosinistra di Napoli, sostenuto alla Provincia da Giacinto Russo e Antonio Di Guida. Altri due consiglieri siedono nei banchi della maggioranza alla Provincia di Salerno: Salvatore Arena e Guglielmo Storti. Clemente Mastella non apre bocca, «niente interviste, parli con i miei dirigenti», ma Giuseppe Manzo, uno dei cinque consiglieri regionali del partito non risparmia colpi. «A questo punto bisogna rivedere tutto. Se le cose continuano così ci saranno sorprese anche nelle amministrazioni provinciali della Campania, a partire da quella di Benevento, dove il nostro peso politico è determinante, visto i sei consiglieri e i due assessori dell’Udeur. Quello che sta accadendo in Regione è inacettabile. I popolari con sei consiglieri contano quattro assessori, diaciassette direttori generali, numerose aziende di soggiorno e il vertice di Bagnolifutura con Carlo Borgomeo». Una radiografia netta, che fa luce sul vero problema che solleva il Campanile: la visibilità.
«L’assessorato all’Ambiente è privo di contenuti politici, Federico Simoncelli al momento della sua nomina ha trovato tutte le strutture collaterali occupate, dall’Arpac retta da Antonio Tosi al commissariato per l'emergenza idrogeologica in Campania guidato da Pasquale Versace, sino a Raffaele Vanoli, sub-commissiario per l’emergenza rifiuti». Una mappa che spiega il perché delle dimissioni di Simoncelli, che per Mastella devono arrivare subito dopo il vertice di Telese.
Manzo, dal canto suo, è sicuro che nel partito ci siano le competenze giuste per occupare assessorati importanti: «Penso alla Sanità, un assessorato a cui possono aspirare sia Paolo Del Mese, che Luigi Nocera, ex sottosegretario all’Agricoltura. Io stesso potrei candidarmi al posto della Tufano».
E se qualcuno dovesse sollevare l’obiezioni delle nomine tecniche, Manzo ha pronta la risposta: «Non scherziamo, Luigi Anzalone, assessore al Bilancio, è un docente universitario, prima diessino poi popolare, Antonio Valiente è già stato segretario regionale dell’ex Ppi. Potrebbero far spazio loro all’Udeur. In questo modo ci sarebbe un riequilibrio». Per Gianluigi Santillo, sindaco di San Potito Sannita e fedelissimo di Mastella, «il presidente della Regione Antonio Bassolino farebbe meglio ad intervenire, attribuendo la scelta del presidente del Consiglio regionale all’Udeur e finendola di spaccare la coalizione con prese di posizione assurde».