Mastella - La parola d’ordine: Sud - 03-09-02 - da Il Mattino

 

 

MASTELLA APRE LA FESTA NAZIONALE DELL’UDEUR
La parola d’ordine: Sud
Da Telese riparte il confronto sui problemi

PIERLUIGI MELILLO
Mastella rimette il Sud nell’agenda del Governo. «Ora da Telese riparte una nuova stagione di confronto della politica nazionale sui problemi dimenticati del Mezzogiorno», è la parola d’ordine della festa nazionale dell’Udeur che riparte da Telese. Lady Mastella riceve i fiori della segreteria provinciale del partito: rose rosse. Sul palco un addobbo floreale nel segno del girasole, aboliti i fiori di campo (a cominciare dalla margherita). Impeccabile, come sempre, Clemente Mastella dà il via alla kermesse, assediato da fotografi e cameramen. Se nascerà proprio qui il patto dei centristi si vedrà. Intanto, si respira un'aria da vecchia Dc proprio perchè è dalla «balena bianca» che molti provengono. E non a caso, il capo della segreteria politica dell'Udeur, Regino Brachetti, tiene a sottolinearlo: «Il feeling che questo partito ha con il popolo non ce l'hanno più gli altri partiti. Noi anche perchè siamo quasi tutti ex democristiani, cerchiamo di mantenere a galla un rapporto diretto con la gente».
E davanti al palco montato su uno sfondo azzurro dove troneggia il simbolo dell'Udeur, «Popolari per l'Europa», con il tradizionale campanile, un arcobaleno di stelle azzurre che si poggia sul tricolore, si assiepano i militanti giunti dalla provincia con 16 pullman per assistere al primo dei dibattiti in programma: «Patto sì, patto no, come va l'economia in Italia». Mastella fa gli onori di casa e accoglie i suoi ospiti accanto al bar delle Terme, il ministro Antonio Marzano, Diego Della Valle, Pezzotta, Angeletti e Bersani. Per rompere il ghiaccio, davanti alle telecamere, qualche scambio di battute sul calcio mercato e poi tutti a dibattere.
Tocca al segretario provinciale del Campanile, Fernando Errico, rompere il ghiaccio. «Con questa festa - ricorda - il Sannio ridiventa protagonista. Ora vogliamo rilanciare il dibattito su temi come la sanità, la scuola e l’economia al di sopra degli schieramenti». L’esponente dell’Udeur mette in guardia gli esperti economisti pronti al confronto al tavolo di Telese: «Qui il tasso di disoccupazione continua a crescere», dice. E anche il sindaco del paese delle terme, Pino D’Occhio, si mette nella scia di Mastella accusando il Governo Berlusconi di «aver dimenticato il Sud. Siamo passati da un intervento a pioggia ad una assenza di politica per il Mezzogiorno». Il primo dei quindici convegni che animeranno il confronto della kermesse di Telese mette a fuoco il Patto firmato da Uil e Cisl con il Governo. «C’è da fare un primo patto con il maltempo», avverte il vicedirettore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano. La stessa preoccupazione la esprime poco dopo il senatore Pedrini. Ma Mastella tranquillizza tutti, allargando le braccia al cielo: «Regge, tranquilli che regge».
Altri problemi , invece, quelli che indica l’imprenditore Della Valle al ministro Marzano. «Speriamo solo di tornare qui l’anno prossimo e di poter dire che nuove fabbriche si sono insediate», osserva il patron della nuova Fiorentina. Pezzotta e Angeletti spiegano perchè hanno firmato il Patto per l’Italia, ma sperano che il Governo si ravveda sul tasso di inflazione programmata nella discussione sul rinnovo dei contratti. Marzano, da uomo del Sud, tranquillizza tutti. «Non abbiamo dimenticato il Mezzogiorno. Vogliamo che questa - avverte - non sia più terra di emigranti. Puntiamo con decisione a creare le condizioni favorevoli alle imprese. E incontreremo gli imprenditori settentrionali per capire quali problemi dobbiamo risolvere per convincerli a investire nel Sud».