La brutta "scoria" del Garigliano - 17-10-03 - Giuseppe Sangiovanni

 

 

Sessa Aurunca (Caserta)

La trasmissione di Oliviero Beha ne ha parlato per tre giorni. Il giallo delle pigne

CENTRALE DEL GARIGLIANO, CASO NAZIONALE IN RAI

Centrale Nucleare del Garigliano: una brutta “scoria”!

“E’ severamente vietata la raccolta delle pigne”- Questo il contenuto di una targhetta, fissata sul tronco di un pino, delle campagne di Sessa Aurunca, letta (senza alcun commento) nel corso della trasmissione “La Radio a Colori”, che ha scatenato un vero pandemonio.

I fatti: martedì, 14 ottobre, la trasmissione di Oliviero Beha, dedica la puntata del giorno, alla centrale nucleare del Garigliano- nel mirino la questione sanitaria, da anni invocata inutilmente dagli abitanti del comprensorio casertano e sud pontino.

Trenta minuti, utili per capire, come stanno realmente le cose- parlare di eventuali correlazioni, tra incremento tumori e presenza della centrale.

Alla fine della puntata, il “calderone” scoppia, e la redazione del programma di RadioUnoRai, è surclassata dall’arrivo di centinaia di telefonate.

In realtà il divieto raccolta pigne, che era stato evidenziato, solo per la sua curiosa scritta e non per bollare le pigne “radioattive”- dallo scrivente- giornalista inviato dalla Rai a Sessa Aurunca, mandava su tutte le furie i dirigenti della Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari), che seppure invitati anticipatamente, avevano preferito non intervenire in trasmissione.

La questione vigilanza del sito, leggermente toccata, provocava altra scossa sismica.

A completare l’opera, il Presidente del Comitato per la Salute Pubblica, avv. Marcantonio Tibaldi, una vita a denunciare l’enorme fattore di rischio, per la presenza della centrale: dati Istat allarmanti, alla mano (44,28%, morti per tumori e leucemie, zona limitrofa Garigliano).

Con gli interventi in trasmissione del servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl di Latina, dott.Giuseppe Ciarlo e del dirigente medico del Servizio Epidemiologia e Prevenzione Asl Caserta 2, il vulcanico Beha, coadiuvato dall’incalzante e tenace Dario Quarta, scopriva un’amara verità: delle indagini epidemiologiche, invocate per anni dai vari comitati, solo qualche piccolissima ma indefinita traccia d’avvio. Polemiche e veleni inarrestabili.

Il 16 e 17 ottobre, ancora due trasmissioni dedicate alla centrale, con iniziale e “terapeutica”rettifica della “scivolata sulle pigne” e distanza varco, a seguire l’approfondimento dell’aspetto epidemiologico e la messa in sicurezza delle scorie radioattive, in quattro nuovi capannoni, che la Sogin ha intenzione di costruire nel sito, manufatti, che per l’alta volumetria (41 mila metri cubi) - preoccupano la popolazione del comprensorio, con il sospetto che il tutto servirà a costruire la pattumiera nazionale delle scorie nucleari.

Questi gli intervenuti nella tre giorni radiofonica: Ugo Spezia, responsabile dell’area comunicazione della Sogin; l’avvocato Marcantonio Tibaldi del Comitato Salute Pubblica; Enzo Tiezzi, docente di Chimica Fisica presso facoltà di Scienze dell’Università di Siena; Prof. Mauro Cristaldi, docente di anatomia comparata, Università “La Sapienza”; Elio Meschinelli, sindaco di Sessa Aurunca; Giampiero Forte, sindaco di Castelforte, il responsabile di Lega Ambiente di Sessa Aurunca, Giulia Casella, a curare i collegamenti da Sessa Aurunca, Serena Rosella, redattrice centrale del programma di Beha e Giuseppe Sangiovanni, nelle vesti di inviato (14 ottobre).

Quattro giorni, tre trasmissioni dedicate alla centrale. Il caso sembra tutt’altro che chiuso, a giudicare dalle parole di Oliviero Beha, che nei prossimi giorni, potrebbe dedicare altre puntate alla brutta “scoria” della centrale: alla ricerca delle indagini e dati epidemiologici annunciati da Sogin, ai sindaci, comitati e redattori del programma sconosciuti. E la soap-continua.