Il dopo D'Occhio riparte da D'Occhio - 08-01-04 - da Il Sannio Quotidiano |
II dopo D'Occhio? Un caotico esempio di impreparazione delle forze politiche che arrivano con l'affanno all'appuntamento. Nessun progetto. Tutti dicono di volerne preparare uno ma non si sa come ne con chi. A 4 - 5 mesi dall'elezioni diventa quanto meno atipico che si possa perseguirne uno credibile, in grado di interessare. Si assiste, allora, a prese di posizione che nulla introducono nell'aspettativa di novità che tutti vorrebbero dare al dopo sindaco D'Occhio non più ricandidabile perché a conclusione del doppio mandato. Si assiste a passaggi come quello dell'esponente dello Sdi, Alessandro Grimaldi, che ha sottoscritto l'idea del centrosinistra e pur avendo avuto un valido sostegno - stando alle voci circolanti dall'amministrazione D'Occhio quando si è candidato alla Provincia, ha poi avallato un indirizzo con l'associazione Ulisse per un'intesa che perseguisse lo scostamento dall'esperienza sindacale attuale. Si assiste al proliferare di associazioni e posizioni personali buone solo ad aggiungersi al già affollato tavolo delle trattative per sperare in una visibilità altrimenti relegata all'inesistente. Idee che nascono e subito sono condannate al dissolvimento, non interessano i partiti proiettati a un semplicistico ragionamento: vincere, assemblarsi con chicchessia pur di mettere insieme un voto in più degli avversari. Roboanti prese di posizioni: discussioni a largo raggio non suffragate da alcunché si intercettano nello scenario. Abbandonata l'idea di costituire un centrosinistra puro - non ci ha mai creduto nessuno, in verità, per quella paura delle forze componenti di non farcela - partiti come Udeur e Margherita si guardano attorno. Parlano di voglia di centralità - i primi - e di voler svolgere un ruolo forte - i secondi -senza l'ossessione di rigidi schemi di alleanza. Proprio la Margherita e l'Udeur furono tra i sottoscrittori di quel documento con cui si sanciva la nascita del centrosinistra. Cos'è se non un proseguire a tentoni, badando bene - e ci riferiamo soprattutto alla Margherita - di prenotare la leadership? Ci sono almeno tre suoi pretendenti per la poltrona più alta del consiglio comunale. Ds e Rc, poi, defilati come sono, possono ribadire solo quanto hanno sottoscritto (essere, cioè, a favore di un centrosinistra) consci che non sarà possibile metterlo in piedi. Dall'altra parte stessa storia. Contatti tra An, Fi e Udc, ma la Cdl non si farà. Si corre dietro a ipotesi civiche che ruotano attorno al farmacista Tommaso Cusano fresco d'appartenenza all'Udeur e a Giuseppe Di Mezza, sindaco di Telese nei primi anni ottanta con un trascorso nell'area socialista, poi democristiana e infine forzista, che potrebbe raccogliere consensi anche a sinistra. E si corre dietro a ciò che la fascia tricolore uscente partorirà. Giuseppe D'Occhio ha già dichiarato qualche mese fa di essere intenzionato a proseguire con il suo progetto amministrativo. E ha aggiunto che sarà della partita come candidato a consigliere. L'attuale schieramento civico che guida Telese Tenne comprende elementi di An, Fi, Udeur e Margherita. Non è difficile prevedere che lo schema resterà. Complicato è scegliere il candidato a sindaco. Anche qui sono almeno in tre a nutrire aspirazioni. Un paio sono di quella stessa Margherita che manifesta velleità di prim'ordine. In pole position - è opinione diffusa - c'è Michele Martucci. La fotografia del momento: il dopo D'Occhio riparte da... Giuseppe D'Occhio.
|