Si al crocifisso, no al razzismo - 27-10-03 - Giovanni Forgione

 

 

Ogni religione può migliorare la nostra esistenza. Tutte le religioni hanno il diritto di esistere. Non c'è una religione migliore di un altra anzi, attraverso le parole di molte autorità ecclesiastiche italiane in questi giorni, la religione cattolica si sta candidando a scendere ad un gradino più in giù delle altre.

 

 

Sono di famiglia cattolica, i miei genitori sono devoti di San Pio, ho realizzato gratuitamente il sito dell'Azione Cattolica di Telese Terme, realizzerò in cartapesta tutti i personaggi della natività che saranno esposti giorno e notte nel periodo natalizio all'aperto a Telese. I miei figli sono battezzati anche se io non "professo" e non sono praticante.

 

Questa premessa la dice lunga sui miei valori e sulle positive tradizioni che la sana vita cristiana mia ha saputo trasmettere.

 

I cori di sdegno di politici, opinionisti e cardinali per la sentenza del giudice dell'Aquila che ha "tolto" il crocifisso dalla scuola hanno provocato in me uno sdegno ancora maggiore.

 

Le parole razzistiche e "schifate" sulla azione democratica del signor Smith, confermano ancora una volta che la nostra Italia deve ancora migliorare il proprio senso della vita civile.

Democrazia dovrebbe significare diritti e doveri per tutti. E invece no. Il genitore musulmano non ha diritto di affiancare l'icona del proprio Dio accanto al crocefisso.

 

Le viscide parole pronunciate ieri e oggi negli interventi "autorevoli" in TV e sui giornali hanno lasciato trasparire la rabbia di chi aveva un privilegio e lo ha perso. Questo istinto di possesso, che va contro l'amore per il prossimo e contro gli stessi dettami cristiani, non è edificante e ci da l'esatta misura del "vecchiume" che marcisce nelle menti di parecchi italiani.

 

Posso ammettere che mio nonno (compirà 100 anni nel 2005) si esprima in questo modo ma, non posso digerire che la stessa ottusità sia manifestata da autorità dello Stato e da opinionisti. Spesso mio nonno dice: "L'Abissinia era nostra e ce l'hanno tolta". In tanti anni non sono riuscito a fargli capire che ogni nazione, ogni essere umano deve essere libero e senza "protezione" di altre nazioni se non espressamente richiesta.

 

Ogni essere umano ha il diritto di professare la religione che vuole. La richiesta del genitore mussulmano rappresenta, comunque, un abuso per chi il crocefisso lo vuole in classe. Ma condivido l'azione del giudice perché il simbolo del cristianesimo non può essere il simbolo religioso dell'intera umanità.

 

Tutte le attività produttive e ricreative nell'era moderna mirano all'integrazione dei popoli ed al rispetto dell'idea altrui. E' davvero deficiente (e candidata all'esclusione razziale) la mente di chi partorisce le frasi del tipo: "ognuno deve restare nella propria terra".

 

Per fortuna non tutta l'europa è vittima del marciume dei peggiori razzisti. Anzi la Commissione Europea privilegia e finanzia le integrazioni tra popoli e tra religioni per ridurre al minimo quegli atteggiamenti di fanatismo che poi conducono a guerra e distruzione.

 

Proprio in questi giorni ho inviato a Bruxelles una richiesta di finanziamento per l'integrazione tra 2 comunità scolastiche, la nostra sannita e quella di Dublino. Ebbene, a conferma di quanto ho affermato sulla reale volontà europea di spegnere i razzismi, il "bando di concorso del progetto inviato" recitava: "Saranno privilegiate le domande di sovvenzione che favoriscono i rapporti trasnazionali e con un numero cospicuo di nazioni europee; ancor meglio se le nazioni coinvolte sono in via di sviluppo e non fanno parte ancora dell'Unione Europea.

 

E in Italia invece stiamo ancora a discutere che i musulmani, gli islamici e tutti i diversi devono tornare nella loro terra o peggio, se stanno in Italia non devono avere rapporti con gli Italiani. L'ignoranza sconfinata dei razzisti italiani associa la parola Islam a Bin Laden e alle azioni di terrorismo. Se sono in molti a credere a queste false equazioni, la colpa è di una informazione scorretta, carente, di parte, che non rispetta tutti allo stesso modo.

 

La giustizia "divina" di qualsiasi Dio dovrebbe vedere negli istituti educativi lo studio di tutte le religioni. Immagino solo per un istante il vespaio che si creerebbe se accanto al crocefisso, nelle scuole, potessero alloggiare i simboli di tutte le religioni...

 

Ogni religione può migliorare la nostra esistenza. Tutte le religioni hanno il diritto di esistere. Non c'è una religione migliore di un altra anzi, attraverso le parole di molte autorità ecclesiastiche italiane in questi giorni, la religione cattolica si sta candidando a scendere ad un gradino più in giù delle altre.